ERICE, UN COMUNE FUORILEGGE
ERICE – Concludendo con un “se e quando codesto Comune di Erice desidera iniziare a rispettare le Leggi?”, quest’oggi ho scritto una mail al sindaco pro-tempore di Erice, rag. Giacomo Tranchida, ed al segretario comunale, nonché, per conoscenza, al difensore civico, al presidente del consiglio ed ai consiglieri comunali. Oggetto della nota sono il “Sito internet del Comune”, nonché “l’Anagrafe degli Eletti”.
Nella nota sostengo che “Il sito internet di un Comune, da anni, nelle amministrazioni più avanzate, rappresenta la primaria forma di comunicazione coi cittadini. Sia nella direzione Ente->Cittadini con la condivisione di informazioni di accesso ai servizi erogati dall’Ente (Regolamenti, Modulistica…) e sia nella direzione inversa Cittadini->Ente come alternativa alla spesso complicata (vedi allocazione Sede, orari al pubblico, perdita di tempo, …) possibilità di accesso diretto per chiedere informazioni o suggerire interventi”.
Purtroppo rilevo e denuncio, nella stessa missiva che “Il sito internet del Comune di Erice, invece, oggi, purtroppo, rappresenta – oltre che un’inutile spesa (8.000 euro annui) sopportata dalla collettività – poco più che una bacheca dei comunicati stampa dell’Amministrazione”.
Invece, ricordo che esistono “svariate norme statali e regionali” che impongono tutta una serie di obblighi di pubblicazione di informazioni sul sito internet di un Comune.
Nella mail spedita al primo “cittadino” di Erice, cito, ma solo a titolo di esempio l’art 18 della legge regionale n. 22 del 16 dicembre 2008, Legge 5 luglio 1982, n. 441, l’art.3, commi 18 e 54 legge 244/2007, l’ art.1, comma 735 legge 296/1996, gli articoli 21, 32 e 34 della legge 69/2009.
Tutte norme in tutto, o in parte, disattese dalla Pubblica Amministrazione di Erice.
E non si tratta di norme di poco conto. Si va dall’obbligo di “pubblicazione dei dati reddituali degli amministratori e del consiglieri comunali”, a quello “delle consulenze”, passando per la pubblicazione delle “retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali”, senza tralasciare “i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale” o “un indirizzo di posta elettronica certificata a cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta assicurando altresì informazioni sui tempi di risposta”.
Nella nota non tralascio di ricordare la scadenza del 1 gennaio 2010 quando “gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti” o la recente “Anagrafe degli eletti” adotta dal Comune di Erice, ma cui l’Amministrazione non ha dato seguito (a cinque mesi dall’approvazione).
Chiudo la nota sostenendo che “Eppure la TRASPARENZA, oltre ad essere un segno di civiltà e di rispetto instaura sentimenti di fiducia che permettono al cittadino di votare con più convinzione!” ed auspicando che il sindaco, a norma dell’art. 158, comma 2, dello Statuto comunale, mi risponda entro un mese.
Dell’esito dell’istanza informerò i “lettori” del mio blog, “AltraTrapani”.