LA STORIA DELLE BORSE D’ACQUA CALDA

Alberto Mazzeo

Alberto MAzzeo

ERICE – La vicenda sarebbe esilarante se non fosse che s’è svolta nel massimo consesso civico, il Consiglio Comunale, luogo demandano non a lazzi ed intrallazzi, bensì a “lavorare” nell’interesse della Collettività. Ecco i fatti. Lo scorso 26 marzo 2009, ad Erice, al termine del dibattito consiliare sulla istituzione dell’Anagrafe degli Eletti, si alza il consigliere comunale dell’UDC, avvocato Alberto Mazzeo e chiesta la parola legge un documento: “il sottoscritto consigliere comunale di Erice, premesso che il malfunzionamento dei riscaldamenti del Palazzo Comunale perdura già da diverso tempo …

, indirizza l’Amministrazione comunale all’acquisto di due stufe a gas, possibilmente a fungo, o, diversamente, numero 20 borse d’acqua calda con corredo di copertina di lana”. Detto ciò l’avv. Mazzeo consegna l’atto al presidente del consiglio, avv. Giovanna Millocca che accluderà lo stesso al verbale ufficiale di seduta.

G. Rosario Simonte

G. Rosario Simonte

La provocazione non è gradita dal consigliere della Lista Civica “Erice che vogliamo” rag. Gian Rosario Simonte che risponde “Qua siamo in una sede istituzionale, qua non si babbia, Presidente, questo è un atto d’indirizzo presentato a verbale! Facciamo, facciamo tutti … un atto d’indirizzo perché si mettano i riscaldamenti in tutte le scuole che da 50 anni che non ci sono i riscaldamenti nel 60-70% delle scuole ericine e noi soffriamo il freddo qua come se fossimo in montagna nell’Himalaya! Preoccupiamoci dei nostri figli che sono senza riscaldamento!”.

Il presidente avvocato Giovanna Millocca (indipendente eletta nelle fila di Erice che Vogliamo) cerca di calmare il collega Simonte “Il consigliere babbiava un poco. Un po di rilassamento. Scherziamo. Ma un minuto ci vuole, ogni tanto un sorriso, a me mi accusano d’essere troppo seria, ma trenta secondi … un sorriso”.

Diversa è la visione della consigliera avvocato Valeria Ciaravino (indipendente eletta nelle liste del PD), che rincara la dose, “La (la proposta di Mazzeo, NdR) possiamo votare così per com’è, perché così la gente si rende conto in quali condizioni lavoriamo”.

Interviene allora, ancora, la Millocca, che, tra il serio ed il faceto sostiene “La proposta, la mozione graziosa ed interessante del consigliere Mazzeo io l’approvo perché vorrei avere una borsetta dell’acqua calda per ora”.

Del problema, comunque, se ne discuterà in una delle successive sedute, quando l’ordine del giorno urgente del consigliere Mazzeo sarà “prelevato”.

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