Ecco la Mozione di Sfiducia contro Tranchida

Giacomo Tranchida

Altratrapani è riuscita a venire in possesso della “Mozione di sfiducia” presentata da otto consiglieri comunali di Erice e che sarà discussa il prossimo martedì mattina 1 settembre, e la mette a disposizione integralmente dei propri lettori. Si tratta di quattro pagine e 5 righe di contestazioni che porteranno, se approvate martedì da almeno 13 consiglieri, alla decadenza dell’attuale sindaco di Erice ed a nuove elezioni in primavera.

Gli otto consiglieri firmatari della “mozione” (Nacci e Mazzeo, dell’UDC; Milana, Pace, Simonte, Maltese del PDL; Tosto, dell’MPA; Denaro, eletto del PD ma recentemente in rotta coll’Amministrazione Tranchida), in particolare contestano:

1) “che in tutti gli anni dell’Amministrazione del sindaco Tranchida il bilancio di previsione annuale e pluriennale, è stato adottato in notevole ritardo, con la consequenziale nomina del Commissario ad acta ad opera dell’assessorato agli enti locali della Regione Siciliana con grave rischio di scioglimento per gli organi elettivi dell’Ente”;

2) “che, nonostante la modifica statutaria che riduce il numero di assessori da 7 a 3 in attuazione alla normativa regionale, il sindaco, con grave e reiterata violazione delle norme statutarie, amministra con un numero di assessori in Giunta superiori a quello consentito”;

3) “anziché attuare il promesso utilizzo razionale delle risorse umane, il sindaco intende incrementare il numero dei precari all’interno dell’Ente con il consequenziale appesantimento della struttura finanziaria dell’Ente”;

4) “non esiste una politica di promozione turistica che è, invece, lasciata all’improvvisazione, come è dimostrato dagli esemplari casi della gestione della Funivia e della cronoscalata MontErice che nelle ultime due edizioni non ha avuto alcun supporto sostanziale da parte dell’Amministrazione in dispregio allo specifico contenuto del programma elettorale”;

5) “che il sindaco, durante il mandato elettivo espletato, non ha tenuto conto dei numerosi atti di indirizzo politici-amministrativi approvati dal Consiglio comunale”;

6) “che il sindaco, senza il preventivo e necessario deliberato da parte del Consiglio comunale ha votato in assemblea la messa in liquidazione della società Funierice service srl determinando danni sempre più gravi ed oramai irreparabili alle finanze della società”;

7) Che “in data 14 agosto 2007, al termine dei lavori consiliari, il sindaco ha elaborato e diffuso un comunicato stampa dal titolo “il sindaco Tranchida dice no ai condizionamenti politici della banda bassotti”in ragione dei summenzionati comportamenti del sindaco taluni consiglieri comunali nel settembre 2007 hanno presentato formale denuncia querela alla Procura della Repubblica di Trapani”;

8) “che esiste una netta diversità di orientamento politico tra il sindaco e la maggioranza dei consiglieri comunali e che i contrasti da essa determinati sono oramai insanabili … “ e, per la mozione di sfiducia, “come confermato dalla giurisprudenza (cfr, TAR Catania sentenza n. 236/2007, costituisce valida motivazione anche la mera diversità i orientamenti politici tra il sindaco e la maggioranza consiliare”;

9) “a parte un agitarsi dinanzi alla stampa ed azioni spettacolari ad uso e consumo dei mass media” … “Non è stata avviata alcuna azione diretta alla riqualificazione del territorio”, ma anzi “i consiglieri comunali, nell’esercizio dei loro poteri di controllo, hanno rilevato elementi di illegittimità in relazione alle procedure inerenti: il servizio estivo di trasporto pubblico urbano; il servizio di gestione e vigilanza dei parcheggi pubblici a pagamento; l’accordo di collaborazione con il Comune di Valderice per la gestione dei servizi manutentivi; l’affidamento della palestra comunale denominata Palafunivia ad un’associazione e la contestuale cessione in comodato d’uso alla stessa associazione degli scuolabus comunali”;

10) “hanno rilevato l’utilizzo non legittimo dello strumento delle ordinanze sindacali …”;

11) L’azione di Tranchida “ha eliminato tutti i presupposti per un confronto democratico, nel rispetto dei ruoli, dei diversi Organi dell’Ente”.

Per questi ed altri motivi, con la nota assunta al protocollo del Comune in data 20 agosto 2009, gli otto consiglieri ritengono necessario “ridare alla Città di Erice, attraverso nuove elezioni, un governo stabile, concreto, efficace che agisca per il benessere della collettività amministrata nel rispetto delle regole della democrazia e del confronto politico”.

A nostro parere si tratta di motivazioni valide e pesanti.

Ora la parola passa al Consiglio, sempre con la spada di damocle di una sospensione dei poteri del Consiglio (e quindi anche di votare la sfiducia) che giunga prima del 1 settembre. In proposito, tuttavia, l’atto extragiudizionale presentato negli scorsi giorni dall’avv. Giovanna Millocca, presidente del Consiglio comunale di Erice, alla Regione e che contesta la condotta del Commissario ad acta dovrebbe, quantomeno, indurre ad una riflessione giuridica l’Assessorato competenze ed uno slittamento dei tempi di sospensione dei poteri.

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