PERCHE’ NON LO PROCESSANO?

ImageTRAPANI – Onestamente non avviene spesso, ma il n. 13 di QP, il settimanale politico di Ignazio Grimaldi, contiene un’articolo che ci interessa. L’autore – non essendo firmato l’articolo è scritto di certo dal direttore Vito Manca – sembra prendere le difese di un tal Vito Giacalone ed infatti l’articolo titola «Voglio tornare al mio posto». Ci piace la vena garantista del settimanale di Grimaldi. A difesa, stavolta, di un ex-impiegato della Provincia accusato solo di essere «intermediario cogli imprenditori» nel truccare le gare di appalto e ad «incassare le somme» (leggi mazzette).


Onestamente crediamo che una tal persona debba ritornare subito
, anzi di corsa in Provincia a fare il proprio lavoro. Lavoro che, viene descritto dall’ing. Giovan Battista Grillo – anche lui coinvolto nell’inchiesta – su QP molto bene: «Chi era disposto a pagare otteneva l’assegnazione dei lavori. Tutti gli altri restavano esclusi».

D’altro canto Giacalone è solo «vittima» della delazione: scrive QP «Probabilmente sarebbe ancora al suo posto se l’ingegere Giovan Battista Grillo non avesse fatto i suo nome», in gergo non avesse confessato. Ma QP usa termini piu pacati.

Infatti Grillo accusa prima di tutto se stesso. Scrive QP che «aveva ammesso di avere tentato di pilotare l’assegnaione dei lavori per favorire una ditta. Non era la prima volta che manipolava le carte». Leggesi apriva le buste delle offerte e metteva denro l’offerta vincente a favore della ditta amica, dopo aver letto le offerte delle altre che non avevano pagato … il servizio.

Giacalone, oggi, precisa QP «ha deciso di presentare un ricorso al Giudice del Lavoro al fine di ottenere la declaratoria di illegittimità della delibera con cui è stata prorogata la sospensione dal servizio».

Ci sarebbe, ma QP, non è curioso, di capire, infatti, perchè a distanza di sette anni da quel «23 ottobre del 2003» quando «gli agenti della squadra mobile di Trapani avevano fatto irruzione negli uffici provinciali in cui era in corso l’assegnazione dei lavori di manutenzione di alcune strade» e il dirigente Grillo aveva «estratto dalla tasca un foglio di carta e lo aveva portato alla bocca iniziandolo a masticare» costrigendo gli agenti ad una lotta di «diversi minuti prima di riuscire a recuperarlo» (dalla bocca, NdR) ancora non ci sia la sentenza, e la condanna o l’assoluzione, per Giacalone.

Sottolinea, infatti, QP che oggi «Vito Giacalone è ancora indagato e non ha ancora definito la sua posizione. Il procedimento penale è tuttora nella fase delle indagini preliminari». Bello questo … non ha definitivo. Bello e giusto. Mica è colpa sua se non lo processano.

Una notizia veramente strana. Un reato che oramai, probabilmente, è andato o sta per andare in prescrizione. Un altro innocente, insomma, sarà il signor Vito Giacalone fra breve. O un prescritto. Punti di vista. E quindi gli tocca di nuovo il posto in Provincia. Magari pure gli arretrati.

Non ha una grande idea di Vito Giacalone l’avvocato Vito Galluffo. Ma l’avvocato magari non lo conosce bene. Sostiene l’avvocato Galluffo – TrapaniOk 12 dicembre 2009 – nel corso del processo a carico di Bartolo Pellegrino di cui lui è difensore: «Vito Giacalone, ex dipendente provinciale, coinvolto nell’inchiesta sugli appalti truccati … Che credibilità può avere uno che è stato cacciato via ignobilmente dalla sport nazionale per avere tentato ancora una volta, come aveva fatto prima di essere stato arrestato e graziato, di truccare una partita?».

Ma Galluffo fa la domanda giusta: «Facendo un accertamento ho scoperto che, nonostante i gravi fatti di cui si è macchiato, ha ancora il certificato penale illibato. Perché costui, nonostante siano trascorsi sei anni, non è stato ancora processato e condannato? Perché?».

Vito Giacalone è amico intimo, da sempre, di Nino Birrittella, il «pentito» – ora si dice «dichiarante di giustizia», credo – che ha accusato a Bartolo Pellegrino, Francesco Pace ecc E’ facile incontrarli a Piazza Vittorio, a Trapani, davanti una tabaccheria, o un bar. Che questa amicizia sia legata, in qualche maniera, al fatto che il procedimento a suo carico sia fermo – sperso in qualche scaffale del Tribunale di Trapani – da sette anni oramai?

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