TRANCHIDA-PATTI: UNA VERA “SOAP OPERA”
ERICE (TRAPANI) –
E’ una bella lotta interiore. In un paese dove la disoccupazione è alta è giusto difendere un posto di lavoro? Anche se questo è illegittimo? Anche se si tratta di un posto pubblico, al Comune di Erice per intenderci, e si è entrati «senza un vero concorso pubblico»? Ad aiutare nella risposta forse il sapere che la persona in parola è una che il posto l’ha avuto «per fiducia» di Qualcuno. Stiamo parlando della vicenda dell’avv. Andreina Patti, oggi impiegata al Comune grazie al sindaco rag. Giacomo Tranchida (delibera del 26.11.2007). Un’assunzione illegittima dicono dalla Regione. Una vicenda che è terreno di battaglia di Franco Denaro, da due anni.
LA REGIONE: ASSUNZIONE ILLEGITTIMA. Denaro ha denunciato la vicenda un po’ a tutti. La Regione ha mandato gli ispettori. Il dott. Carmelo Messina – funzionario ispettore – il 21 ottobre 2009 in una missiva al sindaco Tranchida è chiaro: «la procedura di stabilizzazione della predetta dott.sa Andreaina Patti risulta carente del requisito essenziale per la stabilizzazione stessa, stante che il servizio prestato ed avvenuto in forza di contratti di lavoro a tempo determinato caratterizzati dal rapporto fiduciario con l’Organo di vertice e legati alla temporaneità del mandato politico stesso».
Posizione ribadita il 12 aprile 2010 da dirigente generale della Regione, dott.sa Luciana Giammanco: «si comunica di condividere le risultanze ispettive».
DENARO: TRANCHIDA UN LEGALISTA DI COMODO. Per Franco Denaro il parere della Regione deve comportare il licenziamento della dott.sa Patti. «Il sindaco ericino è noto alle cronache giornalistiche – dichiara alla stampa il consigliere comunale del PD lo scorso 28 settembre – per le battaglie contro il malaffare e per il ripristino della legalità. Ma è possibile che sia solo una battaglia di facciata per la legalità, come dire, un legalismo di comodo, che fa notizia e forse alcune volte non si riscontra nei fatti».
Nel comunicato Denaro ripercorre la vicenda: «E’ dal lontano 4 agosto 2008 che ho esposto al sindaco ed alle autorità di vigilanza politico-amministrative l’illegittima assunzione a tempo indeterminato di un dipendente comunale con funzioni direttive … ma dopo due anni di stipendio illegittimamente sborsato dall’Ente, il sindaco e la sua Giunta, con a riferimento l’assessore al personale dott.sa Laura Montanti, con arguta mossa politica, delibera n. 197 il 30 luglio 2010, di ritrasmettere gli atti all’assesorato regionale piuttosto che provvedere in autotutela».
Per Denaro quello di Tranchida & Soci non è altro che il perpetrarsi di un «cattivo vezzo italiano e, soprattutto, siciliano: scambiare la cosa pubblica per cosa privata dove possiamo assumere le nostre amiche ed amici e riconoscere provvidenze agli amici pseudo-professionalizzati. Quanti debiti politici dovrà ancor pagare la cittadinanza ericina?».
La vicenda ora, sempre su segnalazione del consigliere Franco Denaro del 30 agosto scorso, è all’attenzione della Procura Generale della Corte dei Conti di Palermo alla quale Denaro chiede «certezza del diritto e di ridare legalità all’azione amministrativa del Comune» per quella che lui definisce, nella lettera indirizzata alla Procura, una vera e propria «soap opera».
MA SIMONTE SI FA DUE RISATE. Una «soap opera» su cui il consigliere Gian Rosario Simonte (Erice che Vogliamo) s’è fatto due risate durante la seduta consiliare dello scorso 18 agosto, ottenendo il rimprovero del collega avv. Alberto Mazzeo (UDC) che gli rispondeva: «Io credo che di fronte a questi fatti denunciati dal consigliere Denaro ci sia poco da ridere, di fare le battutine. Io penso che la legalità, la lecità degli atti sta a cuore a tutti e nessuno si deve permettere di fare una cosa del genere e ancor meno un consigliere che sostiene il sindaco quale il consigliere Simonte Gian Rosario».
Diego Sugamele, sempre del PD, tuttavia, in quella stessa seduta, ha trovato modo di definire «cavilli» quelli a cui si attacca Denaro. Per il vice sindaco Laura Montanti (PD) il Comune ha una «diversa lettura giuridica e burocratica sulla questione».
LA VICENDA SI CHIUDERA’ A TARALLUCCI E VINO. Una lettura piu’ che giuridica da «buon padre di famiglia» quella della Montanti, dato che l’amministrazione «sposa», anche, fra le motivazioni, quella riportata dal funzionario Rosa Grimaudo nella propria relativa relazione al Sindaco: «Nel caso in specie bisogna pure non tralasciare il fatto che il dipendente proprio fidando sul rapporto a tempo indeterminato stipulato col Comune di Erice ha, nel periodo intercorso dalla stabilizzazione (quasi tre anni), contratto obbligazioni ed assunto impegni di natura patrimoniale e non, di lungo termine»!
Insomma, secondo il funzionario, e non a torto, il tergiversare del sindaco sulla vicenda ha trasformato l’atto di assunzione in un atto, ancorchè eventualmente illegittimo, in un atto irriversibile. Qualcuno pagherà l’errore?