TAXI IN AMBITO URBANO, IPOTESI DI SOLUZIONE AL TRAFFICO?

Taxi
Traffico caotico, carenza di posteggi nelle zone «calde» della città, trasporto pubblico insoddisfacente, costi elevati del carburante e del parcheggio («strisce blu»). Tutti fattori che fanno riflettere sulle potenzialità del «servizio taxi» in ambito urbano. Un servizio che potrebbe essere d’interesse anche del titolare della licenza del servizio pubblico, quando, nel periodo invernale, la richiesta turistica ha una contrazione notevole.

Il servizio è sostanzialmente sconosciuto. Ma perfettamente previsto dal «Regolamento comunale per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea» vigente ed approvato dal Consiglio comunale di Trapani il 17 marzo 2008, con deliberazione n. 42.

Si legge, in tale Regolamento, all’art. 6, che «previa autorizzazione del Comune, veicoli immatricolati in servizio di TAXI o di NOLEGGIO con CONDUCENTE possono essere impiegati per l’espletamento di servizi sussidiari o integrativi dei servizi di linea ai sensi della normativa vigente».

Nulla vieta, oltre che all’espletamento di possibili di servizi «di linea», di fruire del normale servizio «a chiamata»
, cui il tassista – che si trovi nelle aree comunali di stazionamento previste – è obbligato a prestare a norma art. 3, comma 2, del Regolamento, a pena di una sanzione da 250 a 1.000 euro secondo quanto previsto dall’art. 34, comma 1, lettera h dello stesso Regolamento.

Ad ostacolare tale possibile soluzione, che è una norma all’estero, il costo del servizio che non è caro di per sé (solo 5,40 euro) ma il fatto che, secondo il Regolamento approvato dal Consiglio comunale «la tariffa è a base multipla per il servizio urbano». Insomma ogni passeggero deve pagare 5,40 euro. Una norma cui non è possibile ovviare essendo espressamente contemplata nella legge di riferimento (art. 13, comma 2, legge 15 gennaio 1992, n. 21).

Insomma se per una persona, a certe condizioni, può anche convenire un transfer urbano (il caso della ragazza sola che la notte deve rientrare a casa dal pub, ad esempio), quando le persone da trasportare diventano più d’una il costo diventa assolutamente diseconomico e disincentivante. In un “ragionamento” di velocizzazione del servizio (corsie preferenziali) e contributo pubblico si potrebbero prevedere delle tariffe minori.

L’art. 2, comma 4, della Legge regionale 29 del 6 aprile 1996, prevederebbe, infatti, la possibilità che i Comuni «al fine di incrementare l’uso dell’autotrasporto pubblico non di linea e di favorirne l’accesso a categorie sociali disagiate», la possibilità di statuire da un canto «tariffe sociali o altre agevolazioni» e, dall’altro, di garantire con «apposite misure compensative, la remuneratività della gestione dei servizi». Nulla di ciò è stato, però, previsto dai Consiglieri comunali di Trapani (salvo appunto lo sconto del 10% per le donne sole di notte). Sinceramente pensiamo che una quota degli incassi delle «strisce blu», ovvero dei parcheggi a pagamento, potrebbe essere destinata al potenziamento dei servizi di trasporto pubblico, dal bus ATM ai servizi di taxi o ai servizi di linea dei «noleggio con conducente».

Un altro problema allo sviluppo del servizio è dato da un lato dall’insufficienza dei luoghi di stazionamento. Questi dovrebbero essere, secondo il Regolamento, ben una decina, in realtà alcuni, da quelli di Borgo Madonna a quelli di Piazza Martiri d’Ungheria, a quelli del Molo Sanità, non sono assolutamente presidiati dai taxi ed altri, la stazione ferroviaria ad esempio, lo sono di rado. Ciò «colpa» dei tassisti che non reputano remunerative «aree di sosta» diverse da quella dell’aeroporto e quella del pontile aliscafi e «colpa» dell’amministrazione Fazio che ancora non ha provveduto alla «delimitazione dei luoghi di stazionamento». Anzi, al contrario, ha riempito sia Piazza Martiri d’Ungheria di «strisce blu», dimenticando quelle gialle per i taxi.

Naturalmente uno sviluppo del servizio taxi in città non potrebbe – dato che il tempo è «denaro» – essere scisso dalla realizzazione di percorsi preferenziali, sia al porto e sia, soprattutto, in via Fardella e via Pepoli. Insomma sarebbe necessaria una rivisitazione completa della mobilità urbana.

Un ultimo problema ad un corretto sviluppo del servizio taxi è quello della concorrenza dei «noleggi con conducente». Una «concorrenza» dannosa per la categoria dei tassisti e pericolosa per gli utenti. Infatti, mentre i tassisti sono soggetti a tariffe e/o tassametro i NCC, ovvero i noleggio con conducente, possono applicare qualunque tariffa. A differenziare i due servizi, a parte la diversa scritta sui mezzi (noleggio invece che taxi), spesso non ben visibile, dovrebbe essere il fatto che i NCC non potrebbero sostare nelle aree dove sostano i taxi ma nelle proprie rimesse da dove attendere la chiamata del cliente (ovvero sostare in aree ad almeno 150 metri da quelle dei taxi). In proposito, non risultano particolari controlli da parte della Polizia Municipale di Trapani.

La riflessione che abbiamo qui «postato» lungi dall’essere solutiva del problema della mobilità urbana vorrebbe semplicemente limitarsi ad invogliare un dibattito su un nuovo ed alternativo sistema di mobilità, che ci liberi dalla schiavitù dell’auto privata, un sistema, ovvio, che va studiato assieme ad un riposizionamento dei punti di attrazione commerciale e degli uffici e delle scuole si da limitare le necessità di spostamento forzato. Sarebbe necessaria, insomma, una rinascita e riqualificazione dei «quartieri» oggi semplici luoghi-dormitorio.

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