I FORESTALI BUSSANO A SOLDI …
PALERMO –
Per tre giorni Palermo è stata invasa dai lavoratori forestali. A partire dal 30 Novembre con il «movimento spontaneo palermitano dei lavoratori forestali» diretto dal forestale Totò la Corte, si è autoconvocato a Piazza indipendenza alle 09,30 contemporaneamente un altro gruppo di «braccianti agricoli della forestale» ha svolto un sit-in di protesta in via Del Duca a Palermo sede dell’azienda forestale della regione siciliana.
Se dagli incontri che verranno svolti con il Presidente della regione non si otterrà nulla si creeranno diversi presidi permanenti e scioperi della fame ed ogni altra forma di protesta, fino all’accoglimento delle richieste che verranno sottoposte al Presidente della regione.
LA RICHIESTA SINDACALE. Tutti i vari gruppi bene o male faranno le stesse richieste: pagamento delle mensilità pregresse, rinnovo del contratto integrativo regionale scaduto da 10 anni. Recepimento dalla Regione siciliana del contratto nazionale di lavoro per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria. Trasformazione dell’accordo stipulato tra le OO.SS. e il Presidente della regione il 15 maggio 2009 che stabilisce il passaggio dei 78 isti a 101 gg, i 101 isti a 151 gg, i 151 isti a 180 gg per legge, con la legge di riordino del comparto forestale, infine provvedimenti amministrativi che rendano possibile il pagamento delle mensilità alla fine di ogni mese.
I SINDACATI LATITANO, PERO’. La cosa che salta all’occhio è capire come mai sono i lavoratori forestali direttamente, ad organizzare le loro rivendicazioni attraverso i movimenti spontanei ed i comitati autogestiti, i sindacati anche e soprattutto i confederali sembrano avere gettato la spugna sulla difesa dei diritti di quei lavoratori. Come mai i forestali non si sentono più tutelati dalle organizzazioni sindacali, se hanno deciso di gestirsi da soli.
La situazione è molto preoccupante perché la gestione di queste manifestazioni senza la tutela ed il controllo delle strutture sindacali di pluriennale esperienza può scaturire problemi di ordine pubblico in violenze e disagi per i cittadini ed i manifestanti stessi con i probabili scontri con la polizia che si potrebbero creare. Il sindacato è giusto che si interroghi per cercare di correggere comportamenti e atteggiamenti che vanno contro gli interessi dei lavoratori stessi per difendere posizioni consociativistiche acquisite nei rapporti con la pubblica amministrazione che danneggiano l’immagine stessa della organizzazione sindacale soprattutto quella confederale, e vanno contro gli interessi dei lavoratori lasciando una categoria allo sbando in balia di opportunisti che minimante gliene frega di tutelare i lavoratori ma che fanno tutto in funzione delle deleghe sindacali. Che anche le organizzazioni sindacali confederali siano cadute in logiche così basse e squallide anche esse?