VALDERICE: IOVINO, IL CAVALIERE … CASTO.
VALDERICE (TRAPANI) –
Il Comune di Valderice, ultimamente, è al centro di notizie sempre piu’ stravaganti. Dopo la nomina della «voce» degli Ayr ad assessore e quella successiva, sempre di nomina ad assessore, della valletta del mago Montericcio (quello che dava i numeri al lotto), oggi giunge la notizia della «investitura» dello stesso sindaco Camillo Iovino a «cavaliere templare». La «notizia», è riportata ovviamente dal Giornale di Sicilia, con un trafiletto – ma in prima pagina e tanto di foto – a firma di una delle firme piu’ pesanti della redazione, tal Giacomo Di Girolamo.
Il «merito» dell’iniziativa è da ascrivere al prof. Salvatore Girgenti. La presentazione della nuova «associazione» è avvenuta a Valderice, grazie al contributo del sindaco Camillo Iovino che ha patrocinato, coi soldi dei contribuenti, prima una «convegno» al Molino Excelsior e poi un «rinfresco» all’Hotel Torre Xiare di Lido Valderice.
I TRE NUOVI TEMPLARI. Oltre alla nomina di Camillo Iovino a «cavaliere templare», le cronache riportano della nomina, sempre a «cavaliere», dello stesso presidente Salvatore Girgenti e di Ignazio Lo Bue, altro nome noto negli ambienti politici trapanesi per aver rappresentato, per anni, Italia dei Valori in città. Sono stati tre, di cui uno donna, i personaggi nominati semplici «scudieri». Le «investiture» sono state effettuate dal Gran Balivo di Sicilia assieme al Gran Cerimoniere e Gran Balivo della Italia meridionale.
Non si ha conoscenza del successo di presenze dell’iniziativa. Probabilmente, però, il periodo di febbraio sarebbe stato piu’ opportuno.
ACCUSATI DI SODOMIA. Dei Templari, quelli veri (lì le donne non potevano entrare, come invece in questo «fantomatico» cavalierato), ovvero dell’Ordine monastico, si sa che il loro Ordine fu sciolto ed il loro maestro fu arso al rogo nel 1314, dopo che essi furono accusati di rinnegare Cristo, di sputare sulla Croce, di praticare la sodomia e di adorare un idolo barbuto, il Baphomet o Bafometto.
CAVALIERI OMOSESSUALI. Si sa pure che, come ogni ordine monastico, esso prevedeva il voto di povertà, obbedienza e castità. Per castità s’intendeva, in particolare coll’altro sesso. I casi di omosessualità quindi erano all’ordine del giorno. A testimonialo il loro simbolo: un cavallo con due cavalieri sopra, uno dietro all’altro. A fare che lo lasciamo alla vostra … fantasia. Ovviamente i neo-cavalieri templari Girgenti, Lo Bue e Iovino di questo dettaglio non saranno stati tempestivamente edotti.