ERICE, RINUNCIA ALLA DIFFERENZIATA

Giacomo Tranchida

Giacomo Tranchida

ERICE – "Coloro che, per senso civico, ritengano di continuare con la raccolta differenziata, in questo periodo di vacatio, possono conferire i rifiuti o a Trapani o a Valderice". Questa è la sostanza della risposta – pubblicata sul Gironale di Sicilia del 23 aprile – del sindaco pro tempore di Erice, Giacomo Tranchida, all’email che abbiamo ricevuto da una cittadina, Claudia R., che lamentava la rimozione delle campane della raccolta differenziata nel Comune di Erice. Una risposta, quella dell’attuale sindaco, assolutamente "agghiacciante". Così ci aveva scritto Claudia, lo scorso 21 aprile …

"abito nel comune di Erice e da quando si è insediato il sindaco Tranchida sono spariti i contenitori per la raccolta differenziata come mai? Causando un disagio per chi come me fa la raccolta differenziata da anni. Al posto di fare una politica che inviti il cittadino a riciclare il più possibile, così come fanno al nord raggiungendo punte del 50%, mentre la sicilia al solito fanalino di coda si ferma al 6,6%, si scoraggia l’utente a riciclare producendo quindi una maggiore quantità di spazzatura. NON CI SONO PAROLE, SOLO REGRESSO".

Concordiamo con l’assessore all’ecologia (che vuol dire?) del Comune di Erice, Ninni Romano, quando dichiara, sempre al Giornale di Sicilia che "Così come era strutturata la raccolta differenziata (con le campane, ndr) non portava a nessun risultato. Spendavamo tantissimi soldi per ottenedere pochi risultati".

In effetti le campane erano poche, mal distribuite, non esisteva alcun incentivo (anche economico) alla partecipazione alla raccolta differenziata, e il servizio di nolo, svuotamento e smaltimento dei rifiuti differenziati costava più di quanto ottenesse di ricavi.

Ma la soluzione non è, certo, abolire la raccolta differenziata. Bensì farla in un altro modo: col "porta a porta", a partire dai grandi "produttori" (bar, ristoranti, hotel, mense, uffici, condomini) e da quartieri "pilota" (Villa Mokarta o le frazioni, ad esempio) prevedendo una "incentivazione" tariffaria (sconto non inferiore al 30%, computando tale costo a carico di chi non aderisce al sistema) per chi aderisse.

In sostamza meno autocompattatori, meno cassonetti (che vengono, anch’essi noleggiati dal comune, con costi per la collettività) e più operatori (quindi posti di lavoro) per il ritiro dei "rifiuti" differenziati "porta a porta".

A fianco di questo, naturalmente, le "isole ecologiche" specie come centro per la raccolta di ingombranti ed inerti. A fianco, ancora, una campagna di sensibilizzazione sulla normativa che impone, ai negozianti, di ritirare l’usato, in caso di acquisto di produtti tecnologici (pc, frigo, lavatrici ecc). Ancora, a fianco, una campagna di vigilianza (come ha avviato Trapani) sul deposito degli inerti (con vigilanza sulle attività edili) e presso gli artigiani ed i negozianti di elettrodomestici che devono essere in possesso di convenzioni e modulari per lo smaltimento.

Ed Erice ha avviato un progetto per l’isola ecologica ("ci siamo attivati per attngere a dei finanziamenti regionali che ci consentiranno di costruire un nostro centro di raccolta comunale", aggiunge Romano). Ma sono passati mesi e di questo finanziamento (per il centro che "dovrebbe sorgere in un’area che si trova all’interno dell’ex calzaturificio, in contrada Milo, dove già si trovano alcuni uffici del Comune") non si hanno notizie. ed in ogni caso, come detto, tale intervento non sarebbe risolutivo: chi da S. Giuliano si recherebbe a Milo per consegnare un paio di bottiglie di plastica vuote?

Da una Giunta di "Sinistra" (così si può definire quella di Tranchida, ancora?) ci saremmo aspettati di più. Abolendo, per ora almeno, la raccolta differenziata, il Comune risparmia "i 130 mila euro l’anno che spendevamo prima per il servizio", sostiene Tranchida.

Avrebbe potuto pure licenziare l’assessore all’ecologia Ninni Romano (a che serve?), a questo punto, diciamo noi, avrebbe risparmiato almeno altri 18.000 euro annui!!!

Chiusura: alla luce dei risultati, non era ipocrita la partecipazione del Comune di Erice, come ente patricinante, al recente convegno organizzato da "Rifiuti Zero"?

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