Umanisti: Alternativi al Sistema trasversale vigente

Trapani, 4 maggio 2007 – Mario Torrente, per il Giornale di Sicilia, ha intervistato Natale Salvo, candidato sindaco del Partito Umanista per Trapani. Ecco il testo integrale dell’intervista.

LA SCELTA POLITICA DELLA CANDIDATURA UMANISTA

Perché ha deciso di candidarsi per sotto le insegne del Partito Umanista? «Desidero dare il mio contributo alla Politica, ovvero alla crescita socio-economica del Paese dove vivo, ma coloro che hanno in “ostaggio” i “marchi” dei Partiti non vogliono dare spazio a gente, come me, non “controllabile”, che, cioè, può far saltare i propri affari più o meno oscuri o più o meno leciti. Mi piace credere nelle ideologie piuttosto che essere in una lista che cerca solo di ottenere una poltrona. Il Partito Umanista ha un’ideologia vicina ai temi del sociale e della tutela dell’ambiente, quindi in linea con le mie visioni del fare Politica».

Non sarebbe stato più “strategico” andare con Peppe Ortisi? «Ortisi, come gli altri, non è credibile. Parla, nel programma, di raccolta differenziata e valorizzazione del difensore civico. Ma è stato per quattro anni sindaco, a Favignana, non riuscendo a far nominare il Difensore Civico e lasciando la raccolta differenziata dei rifiuti all’8%, ovvero notevolmente al disotto del 35% minimo previsto dalla legge. Ortisi non è riuscito a “difendere” la mia richiesta d’andare in lista con “A Sinistra” come saprebbe difendere i cittadini dal malgoverno?»

In caso di ballottaggio come intende muoversi. Sta valutando eventuali ipotesi di apparentamento? «Candidandosi come alternativi al sistema trasversale vigente non è credibile fare passi indietro ed apparentarsi con qualcuno. Passerebbe il messaggio che cercavano solo una poltrona e questo non è vero. In caso di ballottaggio inviteremo i nostri elettori all’astensione».

ALCUNI PUNTI DEL PROGRAMMA ELETTORALE

Quali sono i punti principali del suo programma elettorale? «Sarebbero: Più partecipazione della Base alle scelte, maggiore qualità della vita, la valorizzazione della famiglia e della cultura, della storia e della lingua siciliana. Ma che senso ha parlarne? Il risultato elettorale è scontato. Ha vinto chi aveva il potere ed i soldi per andare sulle TV locali a mostrare quanto era bravo. A noi hanno lasciato le briciole. Ci hanno sopportano come una candidatura solo folcloristica».

Perché come slogan ha scelto “né sovrastante né amico, un sindaco arbitro”? «Perché credo nella Politica. Non ha fatto politica il sindaco uscente, da alcuni definitivo “sovrastante” per il suo atteggiamento poco incline ad ascoltare gli altri ma piuttosto al “comando”. Non mi convince neanche il “Sindaco-amico”, come si è auto-definito Buscaino. In politica, per me, “amico” è sinonimo di “accomodante” o di “intrallazzo”. Io sono stato per dieci anni arbitro di calcio regionale. Il mio riferimento era solo il Regolamento (la legalità) e l’essere super-partes. Il miglior arbitro è colui che non appare. Così, per me, deve essere un sindaco».

Cosa è mancato in questi cinque anni di amministrazione comunale? «E’ mancato tutto. Ascoltare, dialogare, mediare. Fazio è andato “avanti” contro tutti. E non sempre ha avuto ragione. Così non si cura l’interesse generale, ma quello che si crede sia l’interesse generale. E credo che ci sia differenza».

Di cosa ha bisogno la città? «Trapani è collassata dal traffico, è senza posteggi. Il settore commercio è un far-west dove a pagare sono i piccoli e i lavoratori. Di turismo e porto ci si riempe la bocca, salvo poi neanche realizzare una stazione marittima per l’utenza degli aliscafi, oggi trattata peggio che nel terzo mondo. Trapani ha bisogno di centri sociali veri, non di balere o bische. Ha bisogno di piccoli impianti sportivi di quartiere piuttosto che di opere faraoniche o di manifestazione d’immagine. Ma, soprattutto, si ha bisogno di fiducia nelle Istituzioni e questa la si ottiene solo con la trasparenza, l’informazione e l’ascolto di tutti».

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