Trapani: da oggi, il Paesaggio ha un Osservatore speciale
Anche a Trapani si è costituito un “Osservatorio per la Tutela del Paesaggio”. Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro che ha lo scopo di promuovere la salvaguardia, la gestione, la riqualificazione dei paesaggi del nostro territorio. L’associazione ha delle omologhe sparse nel territorio nazionale con cui si confronta e si aggiorna, anche dal punto di vista normativo.
Nel preciso momento in cui, nel mondo, ed in particolare a Parigi, si discute (COP21) di sostenibilità dell’attività dell’uomo nell’ambiente, ho pensato che fosse il caso di conoscere meglio il dott. Alessandro Perricone, presidente dell’Osservatorio. L’ho, quindi, intervistato.
– Dott. Perricone, ma cosa si intende per “paesaggio”?
«Sig. Salvo, voglio subito precisare che per paesaggio non s’intende certo un quadro, l’immagine di un bel tramonto o quella di un colle che si staglia in un cielo azzurro. Il paesaggio è, semplicemente, tutta quella forma di ambiente che ci circonda. Anche un ambiente urbano, con le sue peculiari forme architettoniche, insomma, è un paesaggio».
– Quindi cosa intendete quando volete “tutelare” il paesaggio?
«Intendiamo che non permettiamo lo stravolgimento dell’ambiente, l’inserimento nello stesso di un elemento esterno non coerente, di contrasto, che non c’entra nulla col contesto».
– La sua associazione, l’Osservatorio, si pone contro il “Consumo del Suolo”, a favore della nota opzione “Consumo Zero del Suolo”?
«No, non siamo espressamente ed incondizionatamente contro lo sviluppo edilizio. Crediamo, invece, che lo stesso debba avvenire, quando necessario, in maniera razionale. L’edilizia, insomma, può espandersi ma nei luoghi giusti, in maniera “sostenibile”. Mi spiego meglio: quartieri come il Cepeo – nato dal riempimento di un lago -, o il Portici – nato in via Virgilio sulle saline, in zona sotto il livello del mare -, non sarebbero dovuti sorgere perché si trattava di ambienti non idonei. La città si sarebbe dovuta espandere in zone di minor impatto ambientale».
– Lei è un esperto agrario-forestale. Nell’ultimo anno a Trapani s’è parlato spesso di alberi: alberi assassini, di alberi da abbattere, … ma gli alberi sono così pericolosi?
«Assolutamente no. Il Verde non è pericoloso, anzi aumenta la qualità della vita, qualifica la città. Ma il Verde va gestito in maniera responsabile e professionale: in sostanza, l’albero giusto al posto giusto. Non sono sbagliate le piante, è l’uomo che sbaglia a progettare e non provvede ad un’adeguata gestione del Verde. Manca, a Trapani, un “Piano territoriale di coordinamento” del Verde, che, fra l’altro, provveda ad un monitoraggio costante delle piante ed alla pianificazione degli interventi manutentivi».
– Ma è assolutamente necessario il Verde, dott. Perricone, in una Città?
«Il Verde non ha solo una funzione ornamentale, non solo aumenta, con la sua presenza, la qualità della vita di una determinata area urbana. Il Verde ha una funzione di mitigazione della temperatura, di miglioramento della qualità dell’aria (vedi funzione clorofilliana, ad esempio), può creare delle barriere fono assorbenti anti rumore a tutela di aree più sensibili (scuole, ospedali ecc)».
– A Trapani il Verde Urbano è limitato, manca un parco, abbiamo due piccoli Giardini Pubblici (“Villa Pepoli” e “Villa Margherita”). Per quale motivo, forse manca l’acqua?
«L’acqua in Sicilia non manca certo. Piovono 650-700 mm d’acqua all’anno, assolutamente sufficiente. Forse mancano opere per raccogliere ed utilizzare l’acqua piovana. Quello che manca, però, di certo, è la volontà. La politica non è sensibile a quest’aspetto. Non c’è una politica sulla qualità della vita, ma si discute solo di politica di espansione urbanistica. Ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: a Trapani, secondo i dati recentemente pubblicati da Legambiente, abbiamo 5,5 metri quadri di “verde urbano fruibile” per abitante. A Matera ne hanno 992, a Trento 417, a Potenza 371, a Sondrio 315, a Terni 150. Trapani, in questa particolare classifica, è al 101° posto fra i 104 capoluoghi di provincia italiani».