Trapani: Serve una prevenzione contro l’epidemia di cimurro
«Dopo decenni di latenza ricompare sul nostro territorio “Canine Distemper Virus” agente eziologico del Cimurro canino». A denunciare questo problema è la dottoressa in biologia Luana Sergi.
«Focolai di infezione – sostiene – sono stati rilevati presso rifugi in cui vengono ospitati cuccioli abbandonati e cani randagi, a partire dal mese di agosto 2015 a San Vito, Custonaci, Napola e Valderice».
Il virus tramite una rapida diffusione, avrebbe coinvolto anche esemplari più adulti che hanno perso la vita in modo doloroso accompagnato da spasmi e convulsioni.
«Il contagio – spiega la dottore Sergi – avviene tramite le vie aeree ed il contatto con liquidi e secrezioni di soggetti infetti»; in altre parole, gli animali possono ricevere il virus da particelle di saliva, ma anche da urina e feci di animali infetti.
Siamo difronte ad una patologia subdola in quanto inizialmente il cane presenta sintomi non specifici quali svogliatezza, scarso appetito e febbre.
«Nella forma neurale – precisa la biologa – il cane presenta tremori e disturbi nella deambulazione fino a crisi violente con convulsioni e il decesso per collasso cardiocircolatorio … un decesso traumatico e fatto di sofferenza, che si potrebbe evitare solo con una corretta profilassi di vaccinazione».
Purtroppo il crescente fenomeno degli abbandoni sul territorio non consente un adeguato controllo dell’infezione: anche i cani di quartiere sono potenzialmente vettori e vittime del virus, in quanto non soggetti ai richiami necessari per debellare la patologia.
La situazione potrebbe degenerare in quanto molti detentori di cani risparmiano sui vaccini ….
Per la dottoressa Sergi, «in conclusione si richiede alle Autorità ed agli Enti competenti un attenzione di stato d’allerta del fenomeno e seri provvedimenti atti a bloccare l’insorgere di una pandemia: l’unico modo e una pressante campagna di vaccinazione di massa sostenendo anche i rifugi, i tutori dei cani di quartiere, chi adotta un cane abbandonato … ma anche sensibilizzare chi opta per avere un cane in casa e deve investire sulla salute del suo amico e dei cani altrui».
Un’altra soluzione – anche se in ambiente esterno il virus sopravvive poche ore – può essere, una seria lotta contro l’abbandono sui marciapiedi e nelle aiuole delle deiezione canine e per il lavaggio e la disinfezione (il cimurro è molto sensibile ai comuni disinfettanti, quali i sali di ammonio quaternario o la soluzione di formalina allo 0,1%), dei luoghi dove i cani spargono le proprie urine.