Erice: il silenzio sull’amministrazione Tranchida è d’obbligo
Qualcuno mi accusa di non parlare più di Erice, e della sua amministrazione.
E, chi mi sollecita questo, ha ragione.
D’altro canto non è facile scrivere su un’Amministrazione che è sostanzialmente immobile, che non produce atti.
Cosa racconto, cosa critico?
Erice: L’Albo pretorio langue
Facendo un “giro” sull’Albo Pretorio digitale del Comune, troviamo poco più che la solita delibera giuntale per il sostegno economico all’UPIA per la realizzazione dei cosiddetti “mercatini di Natale” in vetta, ed un paio di incarichi legali tra cui quello al solito avv. Giuseppe Marabete per opporsi alla reiezione della precedente opposizione al Decreto ingiuntivo con il quale il Consorzio Universitario chiede il pagamento di 103.291 euro quale quota 2013 a carico del Comune.
La Fondazione Erice Oscura
Ci sarebbe da scrivere della Fondazione “Erice Arte”, “bancomat” culturale dell’Amministrazione di Erice, che gestisce, in assoluta oscurità 120-130 mila euro all’anno. Chi vanno? Per fare cosa? Con che criterio sono assegnati incarichi e scelti impiegati temporanei? Nulla trapela!
Erice: La Qualità della vita che non c’è
Potrei allora tornare a sollecitare interventi per provare a dare un minimo di “qualità della vita” agli abitanti del quartiere ghetto di San Giuliano: un quartiere che se, forse, non è abbandonato da Dio lo è dagli uomini.
Rischierei di ripetermi, però.
L’acqua? La preziosa acqua che giunge nelle case degli ericini è spesso “gialla”, e ad volte proprio inquinata e non utilizzabile per il “consumo umano”!
San Giuliano è, come era prima, un quartiere-dormitorio dove l’Amministrazione Tranchida, specie nei trascorsi tre anni e mezzo del secondo mandato elettorale, non ha investito attenzione e risorse.
Erice: La Piazza che non c’è
Né, ad esempio, ha trasformato la piazza Cristo Re da parcheggio di pochi in accogliente Agorà di tutti; né sembra essersi interessata a quel minimo di arredo urbano essenziale quali possono essere le pensiline e le seggiole nelle fermate dell’autobus (vedi via Ciullo d’Alcamo). Né abbiamo notato l’avvio di un progetto di piantumazione di nuovo verde fruibile.
Di attività sociale, e culturale, al Centro Sociale “Impastato” di San Giuliano non si sa nulla. Nessuno, dentro il Palazzo del Comune, ad esempio, ha pensato a realizzarvi dentro un “corner” biblioteca al servizio della “Cordici” di Erice o, meglio, della “Fardelliana” di Trapani.
Il “Campo Bianco” simbolo Amministrazione Tranchida
Non è stata potenziata l’offerta sportiva per i ragazzi del quartiere, né in termini di convenzioni con associazioni sportive né realizzazione di strutture. Il “mitico” faraonico progetto della Cittadella dello Sport che doveva sorgere in luogo del “Campo Bianco” fa il paio col “mitico” faraonico progetto del Porto di Bonagia, “venduto” come prossimo alla realizzazione dal Tranchida nei 10 anni di governo di Valderice.
Pizzolungo o Pizzo cosa?
Anche del completamento della “superstrada” che attraversa Pizzolungo non si sa più nulla. Si è allargata la carreggiata, ma non la si è messa in sicurezza con la realizzazione della corsia d’emergenza centrale annunciata in fase di progetto: resta una strada che, per l’aumentata larghezza, sollecita l’automobilista a spingere sul pedale dell’acceleratore e quindi a mettere a rischio pedoni, ciclisti ed altri automobilisti.
A nostra memoria, sul quartiere, relativamente recente è solo la “battaglia” del sindaco per cambiare il nome della frazione Pizzolungo a Pizzo e qualcos’altro (tanto è lungo che neanche lo ricordiamo il nuovo nome).
Erice: L’Opposizione che non c’è
Riportare anche gli infrequenti scarni annunci dell’opposizione (Nacci, Pantaleo, Cirobisi) sembra inutile. Richiamano, essi spesso, infatti, questioni di secondo piano (aumento strisce blu) che non interessano alla crescita del quartiere di Casa Santa, sempre più estrema periferia di Trapani. Anche i neonati Cinque Stelle sono solo “virtuali”, nella realtà non esistono.