IL SINDACO CHE PAGAVA IL PIZZO
CASTELLAMMARE (TP) – Ci hanno creduto un po’ tutti a Castellammare. Si: il candidato a Sindaco Marzio Bresciani, imprenditore e consigliere delegato della Sicilgesso, rappresenta il cambiamento, il nuovo che si impone sul già sentito, la vera garanzia di rinnovamento. E il rinnovamento a Castellammare lo volevano davvero tutti dopo essere stati catapultati dritti dritti nel baratro di un commissariamento per mafia. Così è stato quasi un pebliscito: Bresciani è diventato il nuovo sindaco di Castellammare del Golfo superando il 60% dei consensi (un po’ meno del suo predecessore Giuseppe Ancona che di voti ne aveva presi intorno al 70% attestandosi l’onore di essere il Sindaco più votato d’Italia ma portandoci poi al triste epilogo che tutti conosciamo).
E proprio sul tema del dopo-commissariamento di radicale cambiamento non se n’è potuto parlare, visto che ad appoggiare il candidato Bresciani con le proprie liste, infatti, sono in parte volti e nomi che di quel commissariamento ne sono stati i diretti interessati, perché amministratori nella giunta accusata di aver coinvolto nella gestione del golfo la malavita organizzata. Ma a Castellammare i cittadini hanno un grado di tolleranza molto ampio e lasciano scorrere.
Lasceranno scorrere anche la sentenza del Tribunale di Trapani che racconta di come nella gestione Bresciani risultasse comprovato che la Sicilgesso pagasse il pizzo non ad una famiglia, bensì addirittura a due!!! Il motivo è che l’azienda Sicilgesso si trova al confine tra due città e per questo doveva spartire il pagamento tra le due famiglie che operavano sui due differenti territori. A mettere in luce la situazione sono stati i pentiti ascoltati dai pm di Trapani che hanno raccontato: “…la Sicilgesso pagava sia alla famiglia di Castellammare che di Calatafimi circa 20 milioni l’anno”. Bresciani però al processo ha optato per la reticenza, dichiarando di non aver mai ricevuto richieste né di avere mai pagato, nonostante ad un rappresentante di una delle famiglie fosse stata trovata la mappa delle estorsioni dove si poteva leggere: “SICILGESSO PER ALCAMO E CALATAFIMI A METTA’” e nonostante il Tribunale confermi la situazione formulando questa sentenza: “Trova, dunque, puntuale e precisa conferma il fatto che la ditta Sicilgesso pagasse “il pizzo” che veniva poi diviso a metà tra le due famiglie”.
Insomma, l’azienda che fu amministrata dal nuovo Sindaco di Castellammare del Golfo, sentenza alla mano, ha avuto rapporti con le famiglie legate alla malavita organizzata del territorio. Ci sarebbe da chiedersi se un Sindaco che pagava il pizzo possa considerarsi abbastanza “pulito” da poter amministrare un paese che proviene da una gestione commissariale per mafia, se sia abbastanza forte da riuscire a non scendere nuovamente a compromessi.
Ci sarebbe da chiederselo ma non se lo chiederà nessuno, visto che questa Sicilia è abituata a tutto questo e forse anche a roba peggiore di questa! Basta chiedere in giro cosa ne pensano i cittadini castellammaresi per sentirsi rispondere: “Ma tanto il pizzo lo pagano tutti!”. D’altronde la nostra è la Sicilia che ha votato lega nord. E’ la Sicilia che ha votato in massa un Cuffaro, ex presidente della regione condannato al carcere e all’interdizione dai pubblici uffici, consegnandolo di fatto agli scranni del senato e regalandogli così un bel pienone di immunità e di impunità! Anche allora si festeggiava per le strade, qualcuno col sorriso sulle labbra dichiarava: “Lui è uno di noi! Un altro delinquente che ce l’ha fatta! ”.
Tratto da: www.barberafabio.spaces.live.com
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Su google, alla voce "Marzio Bresciani" consulta il link: NARCOMAFIE e leggi "Nel gennaio 2003 Marzio Bresciani e Francesco Bianco, allora presidente e direttore dell’associazione degli industriali di Trapani, si erano rivolti al prefetto Sodano con la proposta di conferire il titolo di Cavaliere del Lavoro all’imprenditore Vito Mannina e in quell’occasione avevano anche accennato all’interesse del figlio, Vincenzo, per l’acquisto della Calcestruzzi Ericina."