Tanti auguri, caro Giovanni
Ancora tanti auguri a te.
Qua giù le cose non è che vadano poi così tanto bene.
Beh grazie a Dio gente come te ha saputo farci nella propria vita … Grazie a gente come te adesso qualcosa si inizia a muovere. E grazie a gente come te che si è accesa la speranza e la voglia di cambiamento in noi, oggi. Ed è grazie a gente come te che, forse, la paura di questo cancro chiamato mafia è svanita.
Però caro Giovanni, le cose sono cambiate…
Non che il lavoro svolto da te e da qualche altro che – diciamo – sapevano il vero valore della vita e dell’IMPEGNO a migliorare quest’ultima, migliorare la vita di tutti, anche di coloro che magari non credevano al vostro lavoro o che addirittura in quel tempo vi ostacolarono.
Bene, ti posso garantire che l’avete cambiata anche a quest’ultimi. Ma ritornando al discorso, le cose sono cambiate.
Non c’è più paura di nominare quella brutta parola, è vero. Purtroppo però molti hanno difficoltà a fare i fatti, e molti altri i fatti non vogliono farli … E ti dirò di più! Altri ancora li fanno, ma di testa loro.
Bene caro Giovanni sappi che comunque noi non ci scoraggiamo.
Continuiamo sulla falsa riga dettata da voi e dal vostro sangue. Sì, sangue. Può sembrare cruda come affermazione, i sacrifici ripagano si dice, ma a voi nessuno vi ha ripagato, anzi, qui a pagare sono stato le persone a voi care e tutto lo Stato italiano.
E ti giuro, caro Giovanni Falcone nato a Palermo il 18 maggio del 39, che finché vivrò mi sentirò sempre in debito nei tuoi confronti e nei confronti di quelli come te.
E ti prometto che farò di tutto per sdebitarmi, per continuare ciò che hai lasciato.
Oggi credo che il mio bagaglio sia abbastanza carico per poterlo fare, ma di strada ce n’è tanta e di gente in cammino davvero poca.
Cesare Grignano