Legambiente lo certifica: Trapani non si coniuga con l’ambiente
Si avvicina la fine dell’anno 2016 e, quindi, la sequenza delle solite classifiche: prima Legambiente, poi il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” e quindi il quotidiano “Italia Oggi” ci riempiono di tabelle e numeretti per mettere in fila le nostre città.
Per qualcuno un lavoro stupido ed inutile; per me invece, che da buon ragioniere credo nella statistica come materia di studio e di programmazione dell’azione politica e una possibilità di convalidare le “impressioni” dirette.
Oggi viene pubblicata la prima classifica, quella di Legambiente, il XXIII “Rapporto Ecosistema Urbano”.
Naturalmente l’associazione ambientalista prende in considerazione, nell’ordine, indicatori come la mobilità urbana, la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti, i consumi idrici e, infine, la qualità (rinnovabile o meno) di quelli energetici.
Ecco, di seguito, i vari “pesi” degli indicatori considerati:
Così oggi scopriamo che Trapani fa un “balzo” sino al 57° posto nazionale, dal fondo classifica dove eravamo abituarla a vedere.
Naturalmente Trapani nulla a vedere con città come Macerata, Verbania, Mantova, Trento, Bolzano, Parma, Belluno, Oristano, Cuneo e Savona che si piazzano, nell’ordine dal primo al decimo posto.
Per fare solo qualche esempio: a Verbania gli abitanti fruiscono di 2,10 mq ciascuno di “isole pedonali” mentre a Trapani non ci sono “isole pedonali” (ma solo una ZTL è tutt’altra cosa dato che le auto dei residenti vi transitano) Sempre a Verbania la raccolta differenziata raggiunge l’86,2% contro il miserabile 11,7% di Trapani. A Belluno gli abitanti fruiscono 70 volte all’anno ciascuno, in media, dell’autobus (contro i 21 di Trapani).
Trapani? Balza al 57 posto, ma il dato non è affidabile!
Altri indicatori sono evidenziati nella ricerca ma non inseriti nella classifica: Trapani è al 101° posto per “verde urbano fruibile” con appena 5,5 metri quadri per abitante, contro nove Comuni che superano i 100 mq per abitante, altri 9 che superano i 50 mq e comunque 87 che e hanno il doppio che Trapani (Palermo 10,5 mq per abitante, ad esempio).
Tuttavia non occorre tanto fidarsi della classifica: Trapani, infatti, non è migliorata quasi per nulla in quest’ultimo anno; e ciò è sotto gli occhi di tutti i cittadini: fra gli indicatori, infatti, ne sono apparsi di nuovi che hanno rimescolato le classifiche. In particolare Trapani risulta avere un fattore del 100% di “fonti rinnovabili installate rispetto ai fabbisogni elettrici delle famiglie residenti”. In definitiva, le famose e vituperate “pale eoliche” presenti nel nostro territorio ci hanno fatto fare un enorme passo avanti in classifica!
Se andiamo, invece, ad esaminare gli indicatori classici, notiamo pochissime differenze fra 2016 e 2015 e, in particolare, risultano in maniera negativa tutti i seguenti parametri:
- il numero di autoveicoli privati circolanti s’è lievemente incrementato (da 57,6 a 58,1 auto ogni 100 abitanti);
- il numero dei cittadini che preferiscono l’uso del trasporto pubblico (ATM) è lievemente calato (da 22 a 21 passaggi annui per abitante) proseguendo il trend di calo dai 30 del 2011, 32 del 2012, 23 de 2013;
- la qualità dell’aria è, logicamente, lievemente peggiorata (il biossido di azoto è salito ad 11 a 15 mg per litro);
- un nuovo indicatore, quello degli incidenti stradali, è pari al valore di 12,91 morti/feriti ogni 1.000 abitanti e ci piazza al 6° posto in Italia come città più insicura solo dopo Biella (57,07 morti/feriti per 1.000 abitanti), Avellino (indice 48,43), Caserta (22,49), Aosta (19,73) e Benevento (15,35);
- la raccolta differenziata è salita di poco (da 9,4 all’11,7%) ma in compenso è calata la quantità complessiva di rifiuti prodotti (da 647 a 591 kg. per abitante, quantità che ci piazza al 23° posto su 103 città per maggiore quantità di rifiuti prodotti in Italia).
In miglioramento solo un dato: i trapanesi hanno potuto fruire di 147 litri d’acqua al giorno per abitante, contro i 124 dell’anno precedente.
In definitiva i parametri statistici, come volevasi dimostrare, confermano che a Trapani nulla si muove, tranne, forse, la pigrizia che aumenta come aumenta il business della costruzioni di “pale eoliche” [come documenta il quotidiano online TP24 lo scorso 3 novembre], attività non sempre con risvolti legali.
Ecco, di seguito, la tabella completa dei dati di Trapani, a questo link, invece, il Rapporto completo: