IL TAR: STOP ALLA CACCIA
Qualunque attività di caccia che venga ciononostante esercitata, pertanto, è penalmente rilevante e sanzionata ai sensi dell’art. 30, comma 1, lett. a), della Legge statale sulla caccia n. 157/1992 e del codice penale. La LAV, quindi, nelle prossime ore trasmetterà una circolare contenente il decreto del TAR alle Prefetture e Questure della Sicilia, alle Procure ed ai comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale.
“Considerata la forte pressione venatoria nell’Isola ed il radicamento sul territorio di fenomeni di bracconaggio diffuso, abbiamo motivo di ritenere che potrebbero verificarsi casi di esercizio abusivo della caccia” dichiara Marcella Porpora, coordinatrice regionale LAV Sicilia. “A tal proposito ricordiamo che per l’integrazione del reato di “esercizio venatorio in periodo di divieto” non occorre necessariamente che si verifichi lo sparo e la conseguente uccisione di fauna – precisa Marcella Porpora – posto che la stessa legge sulla caccia 157/92 considera “attività venatoria” anche il mero “vagare o il soffermarsi con i mezzi destinati a tale scopo o in attitudine di ricerca della fauna selvatica o di attesa della medesima per abbatterla”.
La LAV, quindi, invita i competenti Organi di vigilanza ad organizzare adeguati servizi di controllo e prevenzione, affinché venga garantita sull’intero territorio regionale l’immediata e piena esecuzione del citato decreto del T.A.R. “Le Forze dell’Ordine hanno già mostrato un’encomiabile attenzione alla lotta al bracconaggio e dunque siamo sicuri – aggiunge Porpora – che anche nei prossimi delicati giorni verranno perseguiti eventuali illeciti venatori, non fosse altro perchè l’abusivo esercizio della caccia costituirebbe grave danneggiamento del “patrimonio indisponibile dello Stato” costituito dalla fauna selvatica (L. 157/92, art. 1)”.