Trapani: La campagna elettorale dei veleni

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Sarà una campagna elettorale piena di “veleni” quella, che s’è già avviata, per il prossimo rinnovo del Consiglio comunale di Trapani e per l’elezione del nuovo sindaco?

Veleni/1 – Il caso Fazio

Damiano e Fazio

Damiano e Fazio

Così è stato martedì scorso quando il signor Girolamo Fazio, appena dichiarato incompatibile dalla carica di consigliere ha sostenuto sulla stampa [Fonte: SOCIALTP, 20 dicembre 2016] come: «la verifica d’incompatibilità è strumentale … il loro obiettivo primario è il misero tentativo di alterare gli equilibri del confronto democratico allo scadere della consiliatura e a ridosso del voto amministrativo».

Sulla stessa falsariga il consigliere signor Vito Mannina: «una congiura di Palazzo, decisa in qualche salotto trapanese» [Fonte: ancora SOCIALTP, 20 dicembre 2016].

L’accusa è chiara: si vuole falsare il voto democratico della prossima primavera estromettendo uno dei candidati più competitivi.

Chi si aspettava un dibattito su proposte solutive delle varie note problematiche cittadine (mobilità urbana, cimitero, carenza servizi sociali ai giovani ed alle famiglie, scarsa trasparenza amministrativa) al momento resta deluso.

Politici e media si concentrano su una dietrologia che evidentemente fa più audience delle concrete necessità di una città che “veleggia” nelle ultime posizioni per “qualità della vita” in Italia e che contribuisce notevolmente al fenomeno migratorio giovanile nel nord Italia e all’estero.

Veleni/2 – Il caso Rocca

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Sabrina Rocca

Ci farà bene tutto questo veleno? Forse è il momento dell’autocritica, ed allora comincio io.

Proprio qualche settimana fa, sulle pagine di questo blog, ho commentato una vicenda che, alla fine, è sempre marginale rispetto all’interesse cittadino: il possibile passaggio nelle fila del Movimento Cinque Stelle di Sabrina Rocca, cinquantenne esponente della sinistra trapanese e candidata sindaco nel 2012 sostenuta dal PD e da SEL.

Alle valutazioni politiche ho pensato di aggiungere un po’ di “pepe” per rendere più saporita la pietanza, perché è difficile resistere alle suggestioni della ricerca del consenso che è maggiore quanto più è piccante la notizia.

Ma troppo “pepe” diventa “veleno”.

Una vera e propria “cafonata”, come mi ha fatto rilevare qualcuno.

Volevo comunicare lo stato d’animo di un ipotetico sostenitore della Rocca che si sarebbe potuto sentire da lei “tradito” politicamente, con l’uso di una “satira” che è forse risultata “volgare” stando alle critiche che ho ricevuto, a mia volta, da più parti, anche a me vicine.

Se, come mi si dice, “sono andato oltre”, se ho potuto offendere le persone coinvolte e i loro familiari con le mie espressioni, me ne dispiaccio sinceramente e pubblicamente.

Non era certo quella la mia intenzione.

A ripensarci, senza quelle tre righe di satira, le mie riflessioni [“NE SCRIVO QUI “, il 30 ottobre 2016] avrebbero goduto di maggiore attenzione da parte del lettore e sarebbero state più efficaci.

Speriamo che, quindi, tutti quanti, primo io, in futuro, per questa campagna elettorale, possiamo restare “sul pezzo”: le soluzioni ai problemi cittadini nel rispetto fra contendenti politici.

Non posso fare a meno, però, di non chiudere questo “post” con una “lezione” che ci affida Daniele Luttazzi.

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