SCOLARI O MIGRANTI?

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ERICE – La scuola elementare “Mazzini” di Trentapiedi Erice era stata, a settembre, già al centro di polemiche per i doppi turni, causati a lavori di manutenzione avviati solo a metà agosto, ovvero in prossimità dell’inizio dell’anno scolastico. Ora s’apprende la “novità” della sede a “rotazione” delle classi. Ovvero della decisione, del dirigente scolastico dott.ssa Maria Luisa Asaro, legittima di certo dal punto di vista tecnico, ma certamente superficiale dal punto di vista pratico di “sistemare”, a turno, due classi prime presso il plesso separato …


… di via Emilia (la “fratellini Asta”), vicino allo stadio. Ciò
senza valutare, sembrerebbe, e, comunque, porre rimedio a pieno ai conseguenti disagi per le famiglie e gli scolari.

Non si comprende, intanto, perché una scuola elementare debba avere delle “sedi separate”. Se ha spazi per un tot di aule dovrebbe comporre, secondo noi, tot classi e non 2 in più, ovvero come, perché e nell’interesse di chi, voler sostenere un carico di studenti in numero superiore alla possibilità di accoglienza dell’Istituto? Se un genitore iscrive un figlio in un dato Istituto (plesso), piuttosto che un altro, probabilmente, lo fa per un dato motivo (esempio vicinanza) che viene, certamente, boicottato con la scelta di trasferirlo altrove (senza informare i genitori-utenti, e soprattutto ascoltare, discutere, spiegare preventivamente e compiutamente loro tale scelta).

Nello scorso anno scolastico pesanti dovevano essere state le proteste dei genitori dei bambini relegati a circa un chilometro dalla sede centrale (vedi la mappa su google) tanto che, quest’anno s’è pensato bene (!), non di replicare ma, addirittura di moltiplicare per tre i genitori disagiati.

Cos’è successo in particolare? La dirigente, col concorso (complicità) di un Consiglio di Circolo in scadenza (a novembre prossimo), e nel quale non fa parte ovviamente alcuno dei genitori dei neo-iscritti, lo scorso giugno, ha pensato bene di trasferire non più due, bensì sei classi prime alla “gemellini Asta”, per tre mesi l’uno.

Alla nostra domanda: "ma non si sarebbe potuto vedere – dalle domande d’iscrizione – la residenza degli scolari e quindi comporre le classi in maniera tale da prevedere la vicinanza rispetto alle aule e quindi destinare alla “Asta” i bambini residenti in via Cesarò alta, via Caruso ecc, e alla “Mazzini” quelli di Trentapiedi o San Giuliano?" la nostra dirigente ha seraficamente risposto che così facendo avremmo “discriminato” tali famiglie e tali bambini (tutti contenti di poter giungere, in pochi passi, alla propria scuola), avvantaggiandoli, rispetto a quelli che si sarebbero iscritti l’anno venturo (un ragionamento da lasciare senza parole!).

Probabilmente immaginate il caso: oggi i bambini, accompagnati dal genitore, percorrono 200 metri per giungere a scuola in 4-5 minuti; domani dovranno percorrere (due volte, all’ingresso ed all’uscita) oltre 1000 metri per giungere in 20-25 minuti a scuola. Magari avendo un altro figlio più piccolo da condurre con un passeggino … Magari sotto la pioggia.

Al di là che non capiamo del perché sottoporre a questo stress i bambini della prima e non quelli più grandi della quinta, poniamo la successiva domanda: e se uno non è munito d’auto come accompagna il figlio, la risposta è stata naturale … pulmino. Privato (50 euro al mese, alla faccia dell’istruzione garantita e gratuita) o pubblico?

Per chi la sconoscesse ricordiamo che la nostra Costituzione prevede, all’art. 34 che “L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”.

Contattato l’assessore competente (ad Erice, in atto, l’avv. Laura Montanti) e gli uffici comunali (la dott.sa Rosalba Curatolo, responsabile del servizio non ha fornito alcuna valida risposta alle nostre titubanze) s’è scoperto che il pulmino può fare, nel nostro caso (e per gli altri?), questo servizio, ma non prelevando o ritornando il bambino a casa ma presso apposite “fermate”. Peraltro il servizio è offerto da uno scuola-bus munito di solo autista e non di assistente.

E chi aiuterà, giunto a scuola, lo scolaro di 6 anni ad attraversare la strada? Chi eviterà che un pedofilo possa fermare il bambino? Se io “affido”, all’andata, il bambino al Comune chi è responsabile nel caso il genitore non si fa trovare, al ritorno, alla fermata prevista? E il pulmino sarà sovraffollato, con scolari in piedi o no?

Tutte domande alle quali il Comune di Erice, ed il sindaco pro tempore Giacomo Tranchida, da noi contattato, sin’oggi, non ha saputo dare una risposta seria e concreta. La “proposta”, per ora, è quella di sfruttare il servizio di vigilanza svolto davanti alle scuole, ma solo per i prossimi tre mesi, dagli “economicamente svantaggiati”. Peccato che alla “Asta” non sembra previsto il servizio.

Allo scopo di una completa disamina del tema del trasporto scolastico ci sembra, inoltre, interessante la lettura del sito del Comitato genitori. Secondo il relatore resterebbe in mano al dirigente scolastico, a norma della legge 626 la responsabilità del trasporto dell’alunno. Ma da questo orecchio la Scuola non ci sente …

In altre circostanze, e Comuni, i servizi di accompagnamento a bordo degli scuolabus sono previsti e regolati da appositi contratti (vedi art. 3) e Regolamenti (vedi Desenzano – Brescia, art. 6). Il Regolamento dei servizi scolastici di Erice? Se esiste è “segreto” dato che l’Amministrazione Tranchida non lo pubblica sul proprio sito.

Il “dilettantismo” con cui, in ogni caso, l’Amministrazione di Erice sta gestendo il problema è “certificato”, comunque, dalla Sentenza n. 4359/2004 della Cassazione: “nell’esercizio del servizio di accompagnamento di studenti minorenni a mezzo "scuolabus", non esime da responsabilità l’addetto al servizio di accompagnamento (l’autista, e di conseguenza il Comune, NdR) ove quest’ultimo, allorché alla fermata dell’automezzo non sia presente (un genitore) non abbia cura di adottare tutte le necessarie cautele suggerite dall’ordinaria prudenza in relazione alle specifiche circostanze di tempo e di luogo (come, nella specie, preoccuparsi dell’assistenza nell’attraversamento della strada)”.

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