Gli immobili del Comune: Un Patrimonio svenduto a chi?
Il Comune piange spesso miseria: non ha soldi per questo, non ha soldi per fare quello. Eppure delle risorse le potrebbe avere: basterebbe, ad esempio, mettere a “frutto” il Patrimonio immobiliare dell’Ente.
Duecento settanta, infatti, sono i beni immobili che il Comune di Trapani dispone, a vario titolo. L’elenco oggi è reso pubblico sul sito web del Comune [ALL. 1 SCARICA DA QUI] grazie ad una Legge Nazionale sulla trasparenza del 2013 .
Fra essi troviamo tutta una serie di beni che sono “indisponibili” perché destinati a fini istituzionali o, comunque, soddisfare prevalenti interessi della collettività. Altri, invece, di non particolare natura “sono concessi a terzi tramite contratti di diritto privato previsti dal codice civile”.
Fra gli immobili di proprietà del Comune, troviamo, ad esempio, Palazzo d’Alì, Palazzo Cavarretta, il Lazzaretto, il complesso Principe di Napoli, la Casina delle Palme, il complesso San Domenico, il Mattatoio comunale, i Magazzini piazza mercato del pesce, ecc. ecc.
Da taluni immobili di proprietà il Comune ricava delle risorse, dalla maggior parte sembra di no.
Infatti da altro “file” liberamente scaricabile dal sito web del Comune [ALL. 2 SCARICA DA QUI] grazie alla stessa Legge sulla Trasparenza, il cittadino può ricavare il dato tanto degli attivi, quanto di quelli passivi.
Fra gli affitti attivi, quindi, possiamo individuare quelli delle Caserme dei Carabinieri, anch’esse a sorpresa di proprietà del Comune, che sono versati dal Ministero degli Interni, l’affitto dell’immobile della fontana del Tritone (Stuzzichello Burger, 1.012 euro al mese), quello di un immobile di piazza Locatelli (la signora Margherita Gentile per locale sede il proprio pub versa al Comune 189 euro al mese), e i quegli dei tre chioschi dei fiorai di piazza cimitero (i sigg. Francesco Poma, Nicolò Coppola e Antonino Piccione versano al Comune ciascuno 375 euro al mese).
Ma stiamo parlando di pochi immobili.
E per gli altri? Del Lazzaretto abbiamo scritto da tempo, da 26 anni la Lega Navale ha il possesso dell’immobile senza che versi alcunche al Comune. La Casina delle Palme ed il Mattatoio sono abbandonati [Per quest’ultimo “Città a Misura d’Uomo” ne propone il recupero come sede dei Mercati]. Poi ce ne sono altri per i quali non si sa nulla, o quasi.
Ad esempio quelli dei “Locali ex Convento dell’Annunziata”, in via Pepoli, in parte utilizzati dall’associazione “Trapani Mia”, oppure quelli del locale “attiguo Chiesa Matrice Xitta” affidati alla parrocchia sembra sempre a gratis, oppure ancora del “Edificio già adibito a scuola di Mokarta” che, si dice, sarebbero nella disponibilità di un’altra associazione.
Siamo certi che potremmo continuare.
A che titolo vengono resi disponibili questi locali ad un’associazione piuttosto che un’altra?
Esiste un regolare “contratto di diritto privato” (Affitto, Comodato) regolarmente registrato? Sono dati a titolo gratuito? Perché, che servizio danno alla Comunità? Chi li ha concessi, quale sindaco? E perché a loro e non ad altri? E i consumi elettrici, la fornitura d’acqua? Chi li paga? Esiste un obbligo di versare, a carico di queste associazioni, la tassa sui rifiuti? La versano? E nei numerosi appartamenti di proprietà del Comune chi ci sta? Paga un affitto?
Soprattutto, perché questi dati non sono pubblicati sul sito web del Comune per la solita Legge Nazionale sulla Trasparenza?
C’è qualcuno, sindaco, assessori al ramo, consiglieri comunali in carica, dirigenti del Comune in grado di fornire, ai cittadini, queste risposte?