TRAPANI XENOFOBA O SOLO IGNAVA?
BRUXELLES – Lo stanco dibattito sulla deriva xenofoba di Trapani ha un’escalation. Merito, naturalmente, del sindaco della città, avv. Girolamo Fazio, che risponde, in maniera “esagerata” ad un’interrogazione, indirizzata alla Commissione europea, presentata dal deputato Giusto Catania (PRC). Fazio agita le oramai solite minacce con le quali “si riserva di valutare azioni, al fine di tutelare l’immagine della città di Trapani e dei suoi cittadini” e scaricando le accuse sui “sindacati degli autisti dell’ATM”, l’Azienda dei trasporti comunali.
Come diversamente leggere, se non come “fuori luogo” e “nervose” (inadatte, comunque, ad essere espressioni di un rappresentante istituzionale), affermazioni del tipo “la farneticante interrogazione dell’europarlamentare Giusto Catania”? O l’accusa, rivolta all’interlocutore, di “fare falso moralismo”? Accusa peraltro “scorretta” dal punto di vista del significato per come rileva “Diario elettorale” sul proprio blog: “il moralismo è la corruzione della moralità. Ora se il “moralismo” che si fa è “falso”, ciò vuol dire essere sostenitori di una qualche moralità?”.
Ma andiamo al merito dei due comunicati. Giusto Catania, nel proprio, si limita a rilevare che a Trapani “da svariati attori interessati alla vicenda sono arrivate delle proposte agghiaccianti: alcuni pensano si debba vietare l’ingresso a chi viene riconosciuto in stato di ubriachezza dall’autista; altri ritengono addirittura che sarebbe meglio "istituire dei servizi bus straordinari riservati ai soli migranti, presieduti da forze armate”.
Il sindaco Fazio, nella propria “smentita”, in sostanza, conferma – usando delle inappropriate negazioni – quanto asserito dall’eurodeputato comunista: “Non esiste alcun atto in cui l’ATM chieda di non fare salire gli extracomunitari di colore sugli autobus, ne’ esiste alcun atto in cui il Comune e l’ATM richiedano il presidio di forze dell’ordine sugli autobus”. E chi ha detto il contrario?
L’accusa all’amministrazione comunale, rivolta da Giusto Catania, è “solo” quella di non “essersi mosso in alcun modo”. In sostanza l’accusa è di ignavia (Secondo Dante Alighieri,“Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre”) .
Infatti, dopo le richieste di intervento, effettivamente espresse dal segretario provinciale della Uiltrasporti Ruggero Messina (vedi TrapaniOk del 30 settembre scorso) in maniera, a dir poco infelice (“Il segretario della Uiltrasporti chiede disporre servizi straordinari di trasporto per gli immigrati con la presenza delle forze armate al fine di garantire l’incolumità degli autisti”, riporta sempre TrapaniOk), il sindaco di Trapani non ha espresso alcuna ferma condanna delle xenofobe affermazioni di Messina e l’ATM, guidata dal fedelissimo del sindaco, il rag. Riccardo Saluto, ha parzialmente accolto le richieste sindacali (“ha sostanzialmente detto agli autisti che, qualora avessero ravvisato situazioni di pericolo, in quella come in altre corse, avrebbero potuto agire per tutelare la propria incolumità, anche valutando di non osservare la fermata”, scrive lo stesso Fazio nel suo comunicato).
Una storia brutta, insomma, nella quale tutte le parti dovrebbero solo chiedere scusa, proprio per quel danno d’immagine provocato a quei cittadini trapanesi che xenofobi proprio non sono. Ma proprio questo è il “dono” che manca al nostro sindaco.