L’ISOLA CHE NON C’E?

Un’esperienza da provare per chi non c’è mai stato e qualcosa da rifare per chi, invece già c’è stato.

Parliamo di una passeggiata da fare per raggiungere un’isola che, in fondo in fondo, isola quasi non è visto che una lingua di sabbia la collega alla terra ferma.

Per chi non lo sapesse parliamo dell’Isola Lunga, l’isola più grande della riserva dello Stagnone (di cui fa parte anche Mothya).

Pochi forse sanno, e io ero tra questi, che è possibile raggiungerla camminando… sulle acque, un’esperienza quasi mistica potremmo dire, che fa tornare alla mente similitudini quasi bibliche. Senza voler essere blasfemi è proprio questa la sensazione che si ha quando, arrivati a metà del percorso che da San Teodoro (un pochino dopo l’aeroporto civile di contrada Birgi) ci si gira intorno vedendo intorno a se solo mare: mare a destra, a sinistra, davanti e dietro e da un lato la vecchia torre di avvistamento (una delle tante che si possono trovare sulla costa siciliana) e dall’altro l’Isola Lunga appunto, con la sua tonnara in disuso che si staglia all’orizzonte.

Bastano dieci minuti per percorrere la lunga striscia di sabbia che collega l’isola alla terra ferma, ma sono dieci minuti intensi che fanno riflettere su tante cose: sulle meraviglie della natura, sulla pochezza dell’uomo solo in mezzo al mare e sulle emozioni che anche le cose piccole come una passeggiata possono dare.

In verità non si cammina proprio sulle acque (sarebbe troppo e si rischierebbe di montarsi anche la testa, magari facendosi crescere barba e capelli, meglio se biondi…) ma si è costantemente con l’acqua alle ginocchia, giusto per ricordarti, mentre attraversi, che ti trovi in mezzo al mare, con le Egadi che ti guardano da nord ovest.

L’Isola poi, accoglie con le sue immense saline, vasche enormi a perdita d’occhio, il suo boschetto e le coltivazioni di rosmarino e tra di essa e la terra ferma Mothya con la sua storia e i suoi ruderi di epoca fenicia.

Un’esperienza davvero singolare, da provare da soli per vivere un’esperienza dal sapore intimista o in compagnia per condividere lo stupore di qualcosa di insolito e per riscoprire degli angoli particolari della nostra costa.

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