I Comunisti ai Fascisti: appello all’unità contro i finanz-capitalisti!
“Per la salvezza dell’Italia, riconciliazione del popolo italiano!”. Così la pensa Fernando Rossi, e così spiega sul proprio blog “il Nodo”.
Nando è uno che di politica ne capisce, non foss’altro perchè l’ha praticata proprio dentro la stanza dei bottoni anni addietro.
In sostanza lui sostiene: “se i comunisti seppero propotte la riconciliazione nazionale nel 1936, perchè dopo 81 anni sarebbe ancora sbagliato dare priorità alla necessità di unire tutto il Popolo contro i finanz-capitalisti oppressi?”.
Probabilmente cadete dalle nuvole. Avete ragione. Vi manca un passaggio.
I documenti integrali ripubblicati da Fernando Rossi
Fernando Rossi, infatti, sul proprio blog, spiega come e dove – sul n. 8 dell’agosto 1936 di “Lo Stato Operaio” (rivista teorica dell’allora Partito Comunista d’Italia) – veniva pubblicato un “manifesto-appello” firmato da Palmiro Togliatti e da tutti i principali dirigenti comunisti.
L’appello si rivolgeva nientepopodimeno che ai “ai fratelli in camicia nera”.
Si tratta d’un documento piuttosto lungo e circostanziato. Chi ha tempo e piacere lo può leggere, integrale, sul blog “il Nodo” di Fernando Rossi.
Qua ne do conto in sintesi.
Ecco il testo dell’appello dei Comunisti ai Fascisti
“L’appello – spiega Rossi – riprendeva alcuni punti del primo programma fascista (il programma di San Sepolcro) e lo proponeva, strumentalmente, come base comune”.
In particolare, si può leggere: “La causa dei nostri mali e delle nostre miserie è nel fatto che l’Italia è dominata da un pugno di grandi capitalisti, parassiti del lavoro della Nazione, i quali non indietreggiano di fronte all’affamamento del popolo”.
“I pescicani capitalisti affamano il popolo, gettano sul lastrico gli operai, aumentano lo sfruttamento degli operai che lavorano e abbassano il loro salario, provocano la rovina dei contadini, dei piccoli industriali, dei piccoli commercianti, e degli artigiani; e quando il popolo è caduto in miseria gli dicono che bisogna fare la guerra, che bisogna andare a farsi ammazzare per riempire le loro casseforti”.
“I pescicani non vogliono pagare le conseguenze della crisi che essi hanno provocato: anzi, si fanno pagare da tutta la Nazione i miliardi necessari a colmare il passivo delle loro aziende!”.
Fatta quest’analisi, il Pcd’I, presenta la propria proposta: “Solo la unione fraterna del popolo italiano, raggiunta attraverso alla riconciliazione tra fascisti e non fascisti, potrà abbattere la potenza dei pescicani nel nostro paese e potrà strappare le promesse che per molti anni sono state fatte alle masse popolari e che non sono state mantenute”.
I Comunisti si riferiscono alle promesse del primo fascismo, presentate in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919: tra l’altro, “voto ed eleggibilità per le donne, la giornata legale di otto ore di lavoro, Minimi di paga, abbassando il limite di età a 55 anni, il disarmo generale, una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, La gestione cooperativa della produzione agricola e la concessione della terra ai contadini, Il sequestro (confisca) di tutti i beni delle congregazioni religiose ….”.
L’Appello si conclude: “Popolo Italiano! Fascisti della vecchia guardia! Giovani Fascisti! Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori, e vi diciamo: Lottiamo uniti per la realizzazione di questo programma”.
Io ritengo quest’appello ancora attuale: uniamoci, Popolo, contro i finanz-capitalisti!
E tu, che ne pensi?