Pulizia strade: In diverse città non è prevista la rimozione
Una delle sensazioni più stressanti che prova un automobilista è quella di non trovare la propria autovettura, la mattina, nel posto dove l’ha parcheggiata la sera prima!
Subito scatta la paura: me l’hanno rubata!
Poi, razionamente, si individua il cartello che prevedeva il lavaggio della strada e la rimozione, si impreca, si chiamano i vigili, ci si informa quale ditta ha rimosso l’auto, si pagano le 36 euro del corrispettivo per il prelievo e si ritorna a casa con l’auto.
Annualmente, a Trapani, circa 7.000 auto vengono prelevate per fare spazio alla macchina che pulisce e lava il bordo della strada. Un giro d’affari di circa 250.000 per le aziende private – sosteneva il consigliere comunale Felice D’Angelo – e circa altrettanto per il Comune in multe.
La domanda sorge spontanea: “Ma è proprio necessaria la rimozione?”.
La risposta è semplice: “No”. Si tratta di una autonoma scelta del Comune di Trapani.
Se andiamo a fare una ricerca in rete, troviamo diversi Comuni – infatti – che non accoppiano la rimozione con il passaggio della macchina lava strade. In alcuni casi non è prevista neanche la “semplice” multa.
Pulizia strade senza rimozione: alcuni esempi
Il più grosso è Milano. Sul sito del Capoluogo lombardo (1), sin dal 2010, si legge che lì viene impiegato su sistema «Brevettato da Amsa (la Società Milanese Servizi Ambientali del Gruppo A2A), prevede infatti la pulizia e il lavaggio del marciapiede e della sede stradale, senza bisogno di spostare ogni volta l’auto, garantendo comunque ai milanesi di trovare, il mattino dopo, la strada pulita anche sotto la macchina».
Sul sito dell’AMSA (2) si spiega come «Sweepy-Jet è una attrezzatura ideata e brevettata da Amsa, costituita da due bracci snodati e motorizzati posti alla sommità di spazzatrici stradali, che permette all’operatore di spazzare e lavare il marciapiede con una lancia da cui fuoriesce un getto di acqua nebulizzata».
«In questo modo, lo sporco viene indirizzato verso il centro della strada. A raccoglierlo, poi, pensa la spazzatrice», spiega nel 2015 la rivista specializzata “Quattroruote” sul proprio sito web (3).
Anche a Como si è trovata un’alternativa a rimozione e multa: «Oltre all’eliminazione di un reale problema per i cittadini, si è liberata una risorsa di personale della Polizia Locale impegnata per le necessità di sanzione/rimozione auto in sosta», spiega il sito dell’assessore all’ambiente Bruno Magatti (4).
Del tema si parla anche a Bologna. Ne ha atto, lo scorso 16 giugno 2017, il sito del giornale “Il Resto del Carlino” (5).
«Secondo Francesca Scarano della Lega Nord – riporta il giornale – la rimozione “è una tassa aggiuntiva e illegittima con cui continuiamo a far arricchire un privato” ed “è impossibile che non si possa effettuare il lavaggio senza la rimozione“». «“noi facciamo come nel paleolitico”, rimarca Massimo Bugani (M5s)».
Proteste anche a Prato, per come riportava il sito Prato-TV (6) nel novembre 2013: «I residenti del centro storico hanno promosso una petizione on line (7) per chiedere all’amministrazione comunale di abolire l’ordinanza che prevede la rimozione forzata delle automobili durante l’orario di pulizia strade».
Una protesta condivisa dal vice sindaco di Prato Goffredo Borchi che spiega sul giornale “Il Tirreno” (8): «I tempi sono quelli che sono, i budget familiari si riducono e una spesa salata come quella per riprendere l’auto può fare la differenza sugli stipendi. Inoltre, dalla rimozione il Comune non trae nessun vantaggio economico che ricade invece sulle aziende che effettuano il servizio».
Pulizia strade e rimozione – Conclusioni
Se il sistema della rimozione è contestato a Bologna, a Prato, se è da anni parzialmente soppresso a Milano, a Como, perchè a Trapani, a parte D’Angelo nel 2015, nessuno – né le Destre (PD e Forza Italia), né il Movimento Cinque Stelle, – ne parla? Perchè nessuna petizione dei cittadini, ad esempio?
Perchè al Comando della Polizia Municipale nulla si muove in proposito?