A Parma grillini coi Consigli di Circoscrizione, in Sicilia contro
Lo scorso 2 marzo i deputati regionali del Movimento Cinque Stelle, primo firmatario il siracusano Stefano Zito, hanno presentato una Disegno di Legge, il 961, col quale proponevano la soppressione dei Consigli di Circoscrizione per i Comuni sotto i 250.000 abitanti. Uniche eccezioni, quindi, per Palermo e Catania.
Pochi giorni fa, invece, il 4 giugno hanno trovato un compromesso in Prima Commissione Affari istituzionali, accettando di salvare anche Messina (242.000 abitanti).
Il Consiglio di Circoscrizione che devono scomparire, infatti, sono quelli di Siracusa, la città di Stefano Zito: «Solo a Siracusa – spiegano, infatti, nella relazione del DDL i “grillini” – la spesa per il mantenimento dei nove consigli di circoscrizione ammonta a circa 1 milione di euro l’anno tra gettoni di presenza, affitti, personale etc, cifra sicuramente spropositata rispetto all’effettivo impatto che tali organismi hanno sul tessuto comunale. Dunque, appare davvero insostenibile far gravare sulle spalle dei cittadini una spesa di tal fatta, volta sostanzialmente ad assicurare ogni anno bacini di voti alle Amministrazioni Comunali».
La soluzione agli sprechi, per il Cinque Stelle, è comprimere gli spazi di confronto istituzionale perché, per Legge, nazionale e regionale, per i Comuni da 50.000 a 100.000 abitanti i Consigli di Circoscrizione sono già previsti senza gettone di presenza per gli amministratori.
La proposta “grillina”, quindi, di «utilizzare i locali degli istituti scolastici per permettere ad eventuali comitati di quartiere di promuovere momenti di aggregazione e confronto tra la cittadinanza», ci appare demagogica.
A loro avviso, infatti, si vuole abolire i “Consigli di Circoscrizione” – gratuiti sino a 100.000 abitanti – democraticamente eletti e rappresentativi per sostituirli con “Consigli di Quartiere” non eletti, insomma libere associazioni di cittadini non rappresentativi di nulla se non di se stessi.
Una proposta che, però, vale solo in Sicilia, dove non governano.
A Parma, città di 176.000 abitanti, poco più di Siracusa, ed amministrata dal famoso Federico Pizzarotti (M5S) i “Consigli di Circoscrizione” si possono fare.
Lì il vice sindaco Nicoletta Paci, in proposito, ha dichiarato su “Parma Quotidiano”: «il voto resta comunque uno strumento importante per conferire legittimazione a che si propone come rappresentante della collettività sul territorio e come interlocutore dell’Amministrazione stessa».
Lì è stato il Partito Democratico, all’opposizione, a gridare allo spreco! «Un clamoroso flop», sostiene, sempre su “Parma Quotidiano”, il consigliere Alessandro Volta (PD) sono state le elezioni per le “Circoscrizioni” a Parma avvenute lo scorso 18 aprile 2015.
Si comincia coi candidati che «hanno faticato a raccogliere le 25 firme minime necessarie per presentare la loro candidatura», al raggiungimento di appena 169 candidati (44 sorteggiati) a fronte dei 192 membri previsti per comporre i Consigli, e si finisce con una percentuale di votanti che raggiunge la media dell’ 1,95% (appena 2.727 su quasi 140.000 aventi diritto), come si rileva dal sito istituzionale del Comune di Parma, con punte dello 0,87% nel “Quartiere Molinetto”.
Ma di questo spreco, Stefano Zito ed il Movimento Cinque Stelle non parlano.
In questo Partito sembra esistere una morale … bifronte …. gli altri sprecano … loro costruiscono.