A VOLTE RITORNANO …
ll 10 febbraio di diciott'anni fa, correva l'anno 1988, veniva arrestato – per la prima volta – Luigi Manuguerra, 27 anni, capogruppo del Partito socialdemocratico al consiglio comunale di Trapani, su ordine di cattura del sostituto procuratore della Repubblica Franco Messina.
« L'accusa è di truffa aggravata continuata e millantato credito anch'esso aggravato e continuato », a ricordarlo il Trapani Sera del 12 febbraio 1988 che, continuando, spiegava …
« E' emerso che il Manuguerra non solo manteneva un tenore di vita nettamente al di sopra delle sue possibilità di archivista all'INPS ma che aveva depositato in banca, a suo nome, ben trecento milioni in contanti … il denaro costituiva il frutto di truffe … ».
Peppe Rizzo su Trapani Sera del 19 febbraio 1988 sottolineava come « Luigi Manuguerra da tempo si faceva pagare profumatamente ( da cinque a dieci milioni “a caso”) per offrire il suo interessamento per la “sistemazione” di disoccupati acuti o cronici ».
Lo stesso cronista riportava, comunque, che « Luigi Manuguerra si dichiara innocente e pare abbia scelto la posizione della “vittima di una macchinazione politica”. Questo, almeno, è quanto si può dedurre dalle indiscrezioni filtrate da “radio carcere” ».
Di certo Manuguerra verrà arrestato ancora pochi giorni dopo l'uscita dal carcere. « Ordine di cattura concussione per Luigi Manuguerra » – riporta ancora, infatti, Trapani Sera il 29 aprile 1988. « Il Manuguerra rilasciava agli aspiranti al posto assegni firmati da lui a garanzia del soldi versati per l'acquisto dell'impiego “sicuro” », precisa il Trapani Sera del 15 luglio 1988.
E non sarà l'ultimo suo arresto … seguirà l'arresto dopo la sua avventura da mago!
E' vero: ha ragione Peppe Rizzo quando scriveva sulla stampa dell'epoca come il “caso Manuguerra” avesse avuto « una risonanza particolare … un'eco diversa da quella registrata da altri più o meno grandi e più e meno recenti “scandali” in cui sono rimasti coinvolti uomini politici locali », ma – oggi che il nostro Luigi si appresta, con pieno diritto, a calcare le aule dei consigli comunali (ora di Erice, con la lista Rinascita Socialdemocratica ) – ci pare giusto che i cittadini e gli elettori, più giovani, sappiano per chi voteranno.
Che sappiano chi era quel giovane che, appena 24 enne, entrato al consiglio comunale di Trapani con 1.100 preferenze (primavera 1985), dichiarava alla stampa ( Trapani Sera, 24 gennaio 1986 ) « Sono entrato nel Partito per una scelta politica ben precisa perché sono un estimatore di Turati e Matteotti e del riformismo socialista in genere … la mia battaglia politica ha alcuni obbiettivi ben identificati: un'azione in difesa della marineria trapanese ed un'altra in favore dei giovani che in questa città godono di scarsa considerazione ». Due anni dopo queste belle parole veniva arrestato!
La questione “morale” è sempre nell'aria: comunque i Partiti, mentre, da un canto, vanno « alla ricerca di nomi al di sopra di ogni sospetto », continuano a ricandidare « i furbi ed i detentori di copiosi “pacchetti” senza di che e dei quali ogni operazione diventerebbe assurda e comunque “incommerciabile” », come scriveva ieri ( Trapani Sera, 20 dicembre 1989 ) Gianni Vento. Parole ancora valide, purtroppo, oggi.