Affare Ryanair: i conti non tornano, chi intasca la “sensalia”?
Tutto chiarito e polemiche chiuse, si paga, quindi.
In realtà la riunione dei sindaci col presidente della Camera di Commercio ha chiarito poco: solo che il debito dei Comuni, con AMS/Ryanair, aumenterà. Sul prezzo già concordato del Co-Marketing, infatti, si dovrà sommare l’IVA al 22%.
Nessuna sorpresa, da sempre l’attività di servizi pubblicitari è soggetta all’applicazione dell’IVA. La sorpresa è solo per i nostri Amministratori, ed i loro uffici legali, i loro esperti e consulenti … o forse qualcuno sta giocando coi soldi dei cittadini … com’è possibile che in un contratto da oltre 2 milioni di euro (in cambio di?) non sia chiaramente esplicitato, prima e per iscritto, che il prezzo era incluso/escluso di IVA?
Gli Amministratori Pubblici, i loro Dirigenti di ragioneria, comunque, dovranno rifare i conti, le delibere, gli impegni finanziari.
Per il Comune di Trapani, ad esempio, ciò vorrà dire ulteriori che si dovranno versare ulteriori 66.000 euro annui in aggiunta ai 300 mila previsti. Vuol dire, anche, che il Sindaco e Consiglio si ritroveranno un “debito fuori bilancio” per il 2014 (dato che la somma accantonata era proprio di 300 mila euro e non di 366 mila) e la necessità di modificare la bozza del Bilancio Preventivo 2015 che si apprestavano ad approvare reperendo la nuova somma in qualche maniera.
Per un errore di tale dimensione, tale da licenziare il ragioniere in una ditta privata, al Comune non pagherà nessuno, naturalmente.
A parte questo “dettaglio”, si diceva, tutto chiarito nella riunione dei sindaci col presidente della Camera di Commercio Pace (che non si dimette più, ovviamente).
In realtà, però, qualcosa su cui polemizzare, o, comunque, da chiarire ancora ci sarebbe, c’è.
Ad esempio, esiste una netta discrepanza fra l’art. 1 e l’art. 7 dell’Accordo Comuni-Camera di Commercio.
All’articolo uno dell’Accordo si prevede che «l’azione di Co-Marketing … sarà realizzata dalla summenzionata società dietro il pagamento di una “marketing fee” di euro 2.100.000 annui».
All’articolo 7, invece, si legge come «i soggetti firmatari s’impegnano, per il triennio 2014-2016 … a trasferire annualmente al soggetto rappresentante [la Camera di Commercio, NdR] risorse finanziarie per un importo complessivo di euro 2.225.000 annui …».
Ci sono 125.000 euro annui che “ballano”: i Comuni li versano alla Camera di Commercio, ma questa non li riversa pari pari alla AMS Limited.
In tasca a chi vanno? Qualcuno potrebbe ipotizzare che andrebbero, quale provvigione, ad un “sensale”, un mediatore, l’agente della AMS Limited qui a Trapani insomma. Chi è questa persona? E’ lecito, per i Comuni, per i cittadini, sapere a chi sia? Chi ci “mangia”, lecitamente naturalmente, sul contratto?
In realtà una domanda che, a parte noi, non si pone nessuno. Nella terra dell’omertà, dell’amico, e della sensalia (al nord, in altri casi però, un tale Di Pietro le chiamava “tangenti”) a chi può interessare di sapere dove vanno a finire 125.000 annui (più IVA 22%)?