ALAGNA (PD):SERVE UN RINNOVAMENTO!
MARSALA –
Nell’immediatezza del congresso provinciale del PD, Monica Alagna, candidata alla carica di segretario in alternativa all’uscente Baldo Gucciardi, ebbe ad «uscire» sulla stampa con dichiarazioni pesantissime. Abbiamo chiesto alla stessa di dare chiarimenti ed approfondire le denunce. Ma ora l’avv. Alagna non risponde. Dopo aver gettato la classica pietra nello stagno ha nascosto la mano. Pensiamo che sia utile comunque, al lettore, conoscere le sue dichiarazioni-stampa e le nostre domande. Le risposte se le diano i lettori.
Una dichiarazione di certo di tono diverso rispetto a quella riportata da marsalace.it, il 31 maggio 2010: «Sono molto preoccupata per il numero esiguo di quanti si sono recati alle urne. Circa il 50% degli aventi diritto. Ciò è addebitabile ad un tesseramento sicuramente non veritiero».
«Chiederemo agli organi di Partito – insist,e comunque – che il prossimo tesseramento 2010 dovrà essere svolto con una maggiore apertura rispetto a quello passato e soprattutto che dovrà essere gestito dai segretari di Circolo senza limitazione alcuna» perchè «ritengo che oggi il partito, più che mai, abbia bisogno di un maggiore radicamento nel territorio, una maggiore incisività, una maggiore apertura attraverso un vero e reale coinvolgimento della base», e che, quindi, il tesseramento non «sia gestito da poche persone come quello del 2009» (Marsala.it, 28 maggio 2010).
L’avvocato Alagna, poi, aveva fatto una richiesta di rinnovamento della classe dirigente del Partito e sottolineato che «il nuovo non è certo Gucciardi» (Marsala.it, 28 maggio 2010). Oggi ci puntualizza: «Quando Baldo Gucciardi è stato eletto segretario provinciale del PD nel 2007 le condizioni erano totalmente diverse, il PD era appena nato e in quel momento, in quella fase costituente la reggenza da parte di un deputato regionale era più che giustificata, oggi le condizioni sono altre. Non abbiamo condiviso la candidatura di Baldo Gucciardi in quanto siamo convinti che il Partito per poter funzionare, deve necessario distinguere i ruoli dei rappresentanti istituzionale da quelli del partito. Il deputato regionale e nazionale deve svolgere il proprio mandato istituzionale e non può, oggettivamente, portare avanti anche il partito, soprattutto in una provincia così complessa come la nostra. Non a caso l’incompatibilità tra segretario provinciale e deputato regionale è prevista dallo statuto nazionale».
Un rinnovamento che serva anche fermare «la disaffezione degli iscritti che mal si coniuga con un Partito che si candida a sostituire la destra nel governo dei Comuni e del Paese» (marsalace.it, 31 maggio 2010).
La democratica Monia Alagna su questo punto ha le idee abbastanza chiare: «Il PD per ottenere maggiori consensi deve essere un Partito più moderno in grado di coinvolgere tutte quelle persone che per passione, buona volontà, tempo libero vogliono impegnarsi nella conduzione del Partito, affidando loro anche posti di responsabilità, solo così si può realmente coinvolgere la base. Per questo ritenevamo e riteniamo che una candidatura diversa da quella del deputato regionale avrebbe potuto dare un nuovo slancio al nostro partito». «La nostra idea di Partito, ad oggi, non coincide con quella della maggioranza».
La battaglia dell’Alagna è «di principio», infatti, lei non è in cerca poltrone per se: «Sono stata eletta dall’Assemblea Provinciale ed ho accettato di buon grado quella elezione, ciò perché sono e siamo convinti che ciascun iscritto debba fare esperienza ed anche la “gavetta” mettendosi al servizio del Partito».
Ancora, ribadisce, che «in Congresso volevamo fare una proposta preliminare e cioè ritirare entrambe le candidature e riproporre una candidatura veramente unitaria e fondata su entrambe le proposte politiche, ciò non c’è stato consentito. Sappiamo che qualche iscritto ha proposto ricorso al quale risponderanno gli organismi competenti, cioè le commissioni competenti a pronunciarsi. Comunque è chiara e certa una cosa che, alla luce dello Statuto, Gucciardi era incandidabile ed oggi è incompatibile».
Alagna, pur fra toni generali concilianti, nelle sue dichiarazioni assesta un colpo secco: «Riteniamo che un Partito realmente democratico non può prescindere dalle regole che si è dato. Ricordiamoci che molti italiani hanno creduto nel Partito delle regole quale si è proposto subito il PD e questo principio non può essere disatteso da nessuno».
L’ex candidata alla Segreteria provinciale, ci propone, quindi, un’analisi sul rapporto del Partito Democratico coll’elettore: «Il PD da quando è nato ha perso molti consensi anche nella nostra Provincia, questo perché non è riuscito a darsi una vera e propria identità, di conseguenza non si è sentita la voce del Partito in Provincia. Il PD deve porsi come forza politica di centro sinistra alternativa a quella del PDL a livello nazionale ed a quella del governo Lombardo per uscire da questo empass».
«Il maggiore discrimen – ci spiega l’Alagna – tra la nostra proposta e quella di Gucciardi ed Oddo è proprio rispetto al governo Lombardo e noi siamo stati chiari, per noi entrare a far parte del Governo Lombardo sarebbe un grandissimo errore politico; riteniamo che, il linea con il nostro statuto, una decisione così delicata non può prescindere da una consultazione con la base del partito, diversamente il PD pagherà a caro prezzo questa scelta». In ogni caso, «Le alleanze prima che con i Partiti e le persone si costruiscono sulle proposte politiche, sui progetti e sulle idee che devono guardare sempre all’interesse generale».
«Il nostro è un risultato insperato, se si considera poi che alle scorse primarie, dove ha votato il popolo delle primarie, abbiamo ottenuto il 30% questo ci fa ben sperare e soprattutto ci fa pensare che molta gente è d’accordo con noi. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a far crescere un Partito in Provincia che dia risposte a chi le chiede, che riesca a risolvere i problemi e sopratutto che stia con la gente».
Abbiamo passato le dichiarazioni dell’avv. Monica Alagna al «neo» segretario Baldo Gucciardi per una replica, ma, ad oggi, non c’è arrivata.