Alla scoperta di Namur, la capitale della Vallonia
Un lungo fiume, il Mosa, tranquillo, silenzioso, godibile: dove è facile incontrare – con qualunque tempo – un o una namurese che corre, o passeggia in bici; dove è facile incontrare oche in libertà, questa è Namur.
Un centro storico, piccolo, carino, anch’esso silenzioso. Anche questa è Namur.
Namur (110.000 abitanti, inclusi circa 7.000 studenti iscritti all’Università di Namur e quest’ultimo dato dice tutto) è la capitale della Vallonia una delle tre regioni dello stato federale Belga, la regione meridionale, francofona, a forte presenza di immigrati italiani (250.000 gli italiani in Belgio).
Namur è anche un cielo coperto e grigio, due fiumi color marrone (il Sambre oltre che il Mosa), dei prospetti in mattoni scuri.
Ma Namur è anche una grande cornice di verde, un vero teatro, una ricca proposta culturale (festival per tutti i gusti, dal cinematografico a quello folk, fino al caratteristico combattimento degli “echasseurs” sui trampoli).
Festival destagionalizzati: ancora ad ottobre c’è il “Festival internazionale della Natura”.
Naturalmente in città non mancano neanche i musei, una decina, dalla pinacoteca su Felicien Rops (il più interessante, credo) al museo archeologico, a quello delle fragole, a quello sui commandos militari.
Namur, la grande città
La città che si conosce oggi è nata nel 1977, dalla fusione di 25 comuni limitrofi: da Namur (che si trova stretta alla confluenza dei due fiumi), a Jambes (oltre Mosa, 18.500 abitanti), a Saint Servais (9.300 abitanti), Bouge (4.600 abitati), Flawinne (4.400 abitanti), Loyers (1.300 abitanti), Malonne (5.200 abitanti) e cosi via.
Ad onta degli “anti-politica” la città conta su un consiglio comunale di ben 47 membri. Sono stati eletti, nel 2012 (il mandato dura sei anni), in quattro grandi partiti: cDH, il centro democratico umanista (16 seggi), i verdi dell’ECOLO (6 seggi), e l’MR, il movimento riformatore (10 seggi), che formano la solida maggioranza che amministra oggi Namur e il PS, il partito socialista, oggi all’opposizione (15 seggi).
Namur, città della cultura
Quello che colpisce qui è l’alta densità di librerie. Se da noi proliferano pizzerie, gelaterie, sale scommesse, negozi cinesi, banco pegni, agenzie di prestiti, qui proliferano le librerie. Un bel segno, no? E, naturalmente, le biblioteche comunali. Oltre a quella centrale ne risultano altre 9 nelle “frazioni”.
Naturalmente c’è, all’interno di diverse biblioteche anche un “Cafè letterario” dove, periodicamente, degli adulti si riuniscono – in un ambiente conviviale – a leggere assieme o discutere di libri.
E dove anche i bambini, anche sordi, hanno i loro servizi.
https://www.youtube.com/watch?v=pMvIdOBClaY
La biblioteca è pure digitalizzata ed è possibile scaricare sul proprio lettore, smartphone, tablet o pc un migliaio di libri per adulti o giovani, oppure leggere online.
Non mancano gli “stages” giovanili presso il locale teatro – dalla lettura di testi alla drammatizzazione, dai giochi alla messa in scena -.
Namur, città dello sport
Ma Namur è pure sport. Si pratica il kayak, il ciclismo, il down hill, il motocross.
Ci sono tre piscine coperte (Jambes, Salzinnes, Saint Servais), una palestra, a Vedrin, con 30 tavoli da tennis tavolo. E poi ci sono un’altra dozzina di palestre per pallacanestro, pallavolo, calcio a cinque, badminton, … e, naturalmente, l’Union Royal, “Les Merles” – fondata nel 1905, proprio come il Trapani Calcio – che milita, ahimé, solo in serie D (lo scorso anno sesta classificata).
Se è vero che Namur è la capitale della Vallonia, e quindi sede del parlamento regionale, è anche vero che la città, frazioni incluse, ha sempre solo circa 110.000 abitanti (Trapani, Paceco ed Erice messe insieme).
E’ illecito pensare, sognare, una Trapani … un po’ namurese?