Allarme Cimurro, Isca: Subito vaccinazioni di massa dei cuccioli!

Veterinario

«Negli ultimi mesi a Trapani e provincia, sono stati diagnosticati diversi casi di Cimurro canino, malattia a eziologia virale che sembrava ormai scomparsa, ma che sta nuovamente prendendo piede e interessando tutta la città e i dintorni». La dottoressa Caterina Daniela Isca, medico veterinario, conferma l’allarme lanciato negli scorsi giorni da un cittadino, il biologo Luana Sergi.

«Il Cimurro – spiega la dottoressa Isca – è una malattia contagiosa, che si esprime con la comparsa di sintomi a carico sia dell’apparato gastroenterico che dell’apparato respiratorio, seguiti talvolta da segni neurologici e occasionalmente, da ipercheratosi dei cuscinetti plantari e del naso».

Il veterinario precisa come «I soggetti che risultano maggiormente colpiti sono i cuccioli (3-6 mesi), soprattutto se questi sono randagi o vivono nei canili e non sono stati sottoposti a profilassi vaccinale. Gli adulti sono meno colpiti, in quanto acquistano una immunità naturale che li protegge dalla malattia».

Dott. Caterina Daniela Isca

Dott. Caterina Daniela Isca

«Molto spesso – racconta la dottoressa Isca – quando i cuccioli vengono portati a visita sono già presenti i segni neurologici (modificazioni del comportamento, convulsioni, iperattività e spasmi muscolari). In questi casi, la prognosi è inevitabilmente infausta, e gli animali sono destinati all’exitus dopo settimane di progressivo aggravamento».

Si tratta di una patologia che non è facile da identificare, poiché i sintomi si possono confondere con altre problematiche.

La dottoressa Isca elenca alcuni dei sintomi più comuni dell’infezione da Cimurro: «I sintomi respiratori che ne conseguono sono: febbre, essudazione oculo-nasale e successivamente tosse, dovuta a laringiti e tracheiti, ma anche bronchiti e broncopolmoniti. I sintomi a carico dell’apparato digerente sono invece vomito e diarrea».

«Purtroppo – ammette il veterinario – la terapia dell’infezione è aspecifica e solo di supporto. Sono infatti frequenti le infezioni secondarie del tratto gastrointestinale che il Medico Veterinario tratterà con gli antibiotici appropriati; possono anche essere usati farmaci antiepilettici per controllare le convulsioni, ma non esiste un trattamento noto efficace per controllare le mioclonie».

La soluzione al problema è “a monte”: Infatti, spiega il veterinario, «Poiché nelle fasi acute del Cimurro il virus è presente in tutti gli escreti e il contatto diretto costituisce il mezzo più importante della trasmissione della malattia, è essenziale l’isolamento dei malati, condizione non sempre realizzabile presso strutture o canili che non presentano gli spazi adeguati atti all’isolamento stesso».

Il medico conferma come «la migliore arma nelle mani di tutti i medici è la profilassi vaccinale. Questa consiste in 3 richiami vaccinali ogni 3 settimane a partire dalla 6° settimana di età ed è poi necessario un richiamo a 1 anno di età».

Per la dottoressa Caterina Daniela Isca, quindi, «Sembra auspicabile una sensibilizzazione di tutte le Autorità, gli Enti Competenti e di tutto il personale che lavora, a vario titolo, presso strutture pubbliche o private che ospitano cani, ma anche dei proprietari di animali, a non sottovalutare il problema e promuovere una campagna di vaccinazione di massa che possa scongiurare una vera e propria epidemia e che possa circoscrivere il virus impedendone una ulteriore diffusione».

Ai servizi veterinari di ASP, del Comune di Erice e del Comune di Trapani che fanno?

Potrebbero interessarti anche...