ARIA DI MISTERO IN PROVINCIA!

La Provincia di Trapani, dal 2001, violando i compiti assegnatigli dall’art. 13 Statuto non provvede alla “tutela dell’ambiente ed all’attività di prevenzione e di controllo dell’inquinamento”, tutela da ottenere anche mediante la “istituzione di una rete di rilevamento dell’ inquinamento idrico ed atmosferico”, è quanto denunciato da Legambiente Trapani.
E’ proprio dal 15 febbraio 2001, infatti, che è stato “sospeso” il programma di monitoraggio della qualità dell’aria, avviato, dalla Giunta Spitaleri, con l’acquisto di un laboratorio chimico mobile, per una somma prossima al mezzo miliardo di lire e, tramite concorso, l’assunzione di un funzionario chimico, il dottor Giuseppe Pipitone.

Ma, salita in … “cattedra” la nuova presidente Giulia Adamo, la “materia” del controllo della qualità dell’aria – nei fatti – non era più diventata una priorità.

E’ vero, almeno formalmente, alcuni rappresentanti istituzionali dell’Ente, si muovevano in senso opposto. L’8 marzo 2002, ad esempio, l’Assessore alla Tutela dell’Ambiente, Geom. Baldassare Levante, scriveva a tutti i sindaci della provincia di Trapani, “…al fine di coinvolgere i Comuni maggiormente popolati, e quindi potenzialmente interessati da rilevanti fenomeni di inquinamento atmosferico…”, sottolineando loro che “…questa Amministrazione…intende proseguire, sviluppare e potenziare le attività finalizzate al controllo della qualità dell’aria in ambito urbano…” ed invitandoli ad una riunione di pianificazione degli interventi per il successivo 25 marzo.

Anche il successivo 2 aprile 2002, il nuovo assessore ing. Angelo Mistretta, in esito alla riunione di cui sopra, rilevando, anche con rammarico, che alla stessa erano intervenuti solo rappresentanti dei comuni di Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Trapani, scriveva “…la necessità di iniziare ad acquisire dati significativi sulla qualità dell’aria è oramai imprescindibile…la provincia di Trapani è drammaticamente indietro in questo ambito…E’ fermo intendimento di quest’Amministrazione ridurre il gap che ci separa dal resto dell’Euro-pa per quanto riguarda la conoscenza  e la tutela dell’ Ambiente…”.

Lo stesso il Comune di Trapani, 7 ottobre 2002, ribadiva il proprio interesse a perseguire il progetto presentato dall’Assessorato provinciale all’Ambiente.

Ma i fatti, come spesso accade, andavano in direzione opposta delle parole. Giungeva, infatti, il 26 novembre 2002 la delibera di Giunta n. 467 con la quale la Presidente Giulia Adamo concedeva in comodato d’uso gratuito, “per una più intensa e sistematica sua utilizzazione”, il laboratorio chimico mobile per il rilevamento ambientale di proprietà della Provincia Regionale di Trapani, al Liceo Scientifico Statale “M. Cipolla” di Castelvetrano, [che nel-la gestione si sarebbe potuto servire degli “apporti scientifici e tecnici“ del C.S.F.N.S.M. aggiungeva la delibera].

Il dottor Giuseppe Pipitone, invece, benché assunto con la qualifica di funzionario chimico, ed in possesso dei titoli di laureato in Chimica e Dottore di ricerca in Scienze Chimiche, poco dopo, veniva riassegnato ad altre funzioni.

Da quel momento  l’Amministrazione provinciale non dava più notizie di un bene di rilevante valore economico.

Quale sia stato, in dettaglio, l’impiego del laboratorio chimico mobile, presso l’Istituto scolastico cui è assegnato in comodato d’uso?

Oggi, comunque sia, l’Ente Provincia non ottempera più alla propria funzione del rilevamento dell’inquinamento atmosferico, benché da più parti, viste anche le recenti emergenze legate agli alti tassi d’inquinamento atmosferico verificati in parecchi centri urbani italiani, anche al fine di tutelare e/o tranquillizzare le popolazioni, se ne chieda l’adempimento.

 

 

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