Arresti per Mafia: c’è pure Barone, l’ex presidente di ATM
« Altro blitz nella notte in provincia di Trapani. Tredici fermi disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Colpito il clan [mafioso] di Calatafimi – Segesta ».
Nulla di nuovo sotto il sole, diranno in tanti.
Il solito blitz sempre contro le stesse vecchie figure che frequentemente entrano ed escono dal carcere. Ed invece no, tra gli arrestati e/o indagati ci sono nuovi personaggi di spicco dell’agro belicino e tra tutti, il sindaco di Calatafimi, Antonino Accardo.
Contro di lui, spiega TP24 [1], « ci sono alcune intercettazioni, in una delle quali si parli di voti in cambio di soldi, 50 euro a voto. Per lui anche l’accusa di tentata estorsione ». Per Accardo, quindi sarebbe ipotizzato « il reato di corruzione elettorale e tentata estorsione, con l’aggravante di mafia ».
« In ordine a quest’ultimo, sono stati raccolti importanti elementi indiziari tesi ad avvalorare il fatto che le consultazioni elettorali, che lo hanno visto vincitore, siano state condizionate dalla compagine mafiosa locale che, attraverso persone ad essa vicina, ha fatto in modo di convogliare le preferenze mediante l’elargizione di somme di denaro, specie verso famiglie di soggetti con precedenti penali, in stato di disagio economico », aggiunge l’emittente Tele8Tv [12]
Tra i nomi noti, poi, c’è anche quello di Salvatore BARONE. Si tratta dell’ex direttore della società di trasporti urbani di Trapani, l’ex SAU – oggi ATM SpA – il quale, in coincidenza col suo pensionamento, venne nominato presidente della stessa ATM SpA dall’attuale sindaco del capoluogo, il rag. Giacomo Tranchida (PD).
Quest’ultima la notizia che ha “sconvolto” le nostre colazioni, stamani.
Il Giornale di Sicilia, in merito all’uomo cui il sindaco Tranchida aveva affidato – per scelta fiduciaria – l’azienda ed in particolare la predisposizione degli atti fondamentali per l’importante concorso per la ben retribuita poltrona di direttore generale – aggiudicato senza difficoltà e senza sorprese all’ing. Massimo La Rocca.
L’arresto di Barone per Mafia, cosa dicono i giornali nazionali e non
Ancora dal quotidiano : « Barone, che è stato fermato con l’accusa di associazione mafiosa, è anche presidente della cantina sociale Kaggera di Calatafimi e secondo gli inquirenti era al servizio del capo della famiglia mafiosa locale, Nicolò Pidone » [2].
« Nella cantina gestita da Barone erano state assunte la figlia di un ergastolano e la moglie di Leo », aggiunge Repubblica [3]. Si riferisce a « Stefano Leo, ritenuto vicinissimo a Vito Gondola, il boss di Mazara che negli anni scorsi gestiva il sistema di comunicazione del superlatitante ».
Alqamah [4] – riportando le parole del prefetto Francesco Messina, direttore dell’anticrimine della Polizia di Stato – spiega che « la mafia è tornata ad essere mediazione e affari ».
Barone: denunciai l’incompatibilità della nomina a presidente di ATM
Pur non volendo fare dietrologia, non pare inutile ricordare come noi avevamo già denunciato la nomina di Barone a presidente fosse “incompatibile” col suo ruolo contemporaneamente rivestito per un certo periodo di direttore [5].
« Si troverebbe, quindi, nella situazione di incompatibilità specificatamente contemplata dall’articolo 12 del Decreto Legislativo n. 39 dell’8 aprile 2013 », esattamente così scrissi.
Chiaramente il sindaco di Trapani, contornandosi di altri pareri, andò avanti per la sua strada. Tanta, magari troppa, era la fiducia che evidentemente, legava Giacomo Tranchida con Salvatore Barone.
In Procura anche il concorso di direttore di ATM, sotto la presidenza Barone
Salvo poi, presentare uno dei suoi soliti parafulmini, cioè un « esposto denuncia in Procura in conseguenza delle vicende e polemiche interessanti l’espletamento il concorso », il cui esito era scontato, come ci ricorda TrapaniSì [6].
« L’assunzione del vincitore del concorso, l’ing. Massimo La Rocca, viene bocciata da 2 dei 5 componenti il Consiglio d’Amministrazione », va ricordato. « La domanda dell’aspirante Direttore Generale era incompleta, La Rocca fu disattento nella compilazione; era da rigettare », secondo i consiglieri d’amministrazione della stessa ATM, scrissi [7].
Non poche altre vicende avevano macchiato la comune gestione Barone – La Rocca in ATM.
In Procura, pure la storia di quando Barone scambiava l’ATM per banca
Solo per citarne alcune, tra le tante, ci ricorda l’emittente Telesud [8], la “prassi consolidata” delle « anticipazioni di cassa anche per importi di migliaia di euro » messe a disposizione di tanti “amici” : ad esempio, « l’ex consigliere d’amministrazione Mario Sugamiele.
Quest’ultimo è stato il grande beneficiario “delle cortesie” dei due dipendenti: « oltre 30 mila euro per 18 assegni, a firma sua, ed in alcuni casi della moglie e della sorella ».
Assegni mai onorati, peraltro. « Un “sistema” torbido – scrive Telesud – che ha portato ieri il Gip di Trapani a rinviare a giudizio » due dipendenti e lo stesso commercialista Sugamele.
Com’è finito il processo per la sparizione dei soldi dei parcheggi?
Non meno strano l’episodio della sparizione di 142.000 euro – mai più ritrovati -« dagli incassi dei parcheggi ». « La DSS Global Security [il soggetto accusato dell’ammanco, NdR] – scrissi -, dall’esame delle fatture a questa liquidate dall’ATM, sembrerebbe che era stata individuata (non sorteggiata) », dalla direzione dell’ATM [9].
Barone-La Rocca e la vicenda dell’illecito affidamento della manutenzione dei bus elettrici
Da romanzo, per non andare oltre, la storia nella quale, poi, la storia nella quale « il presidente La Rocca e il direttore Barone, quindi, dispongono la manutenzione straordinaria dei due bus elettrici a Custonaci ». Il titolare dell’officina è genitore di una delle candidate nelle liste che sostenevano Giacomo Tranchida. « Dopo aver speso 35.885,42 euro », per dei lavori illecitamente affidati, i bus elettrici sono rimasti egualmente inutilizzati dentro i capannoni dell’autoparco [10].
Forse, dopo l’arresto di Salvatore Barone, « uomo al servizio dei boss », come lo definisce il quotidiano nazionale Il Messaggero [11] oggi,a qualcuno verrà la voglia di andare a mettere il naso da segugio nella sua lunga carriera e nelle sue molteplici attività in ATM.
Ebbene sì, NEMO PROFETA IN PATRIA.
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Fonti e Note:
[1] TP24, 15 dicembre 2020, “Mafia: arresti nella notte, colpito il clan di Calatafimi Segesta. Indagato il Sindaco Accardo”.
[2] Giornale di Sicilia, 15 dicembre 2020, “Fiancheggiatori di Messina Denaro, 13 fermi nel Trapanese: indagato il sindaco di Calatafimi”
[3] Repubblica, 15 dicembre 2020, “Mafia, affari e politica nel feudo di Messina Denaro, 13 fermi. Indagato il sindaco di Calatafimi”,
[4] Alqamah, 15 dicembre 2020, 15 dicembre 2020, “La mafia delle sensalie”
[5] NataleSalvo.it, 18 dicembre 2019, “L’ATM perde la “testa” ? L’amministratore Barone è incompatibile !”
[6] TrapaniSì, 2 luglio 2020, “ATM, Giacomo Tranchida porta le carte in Tribunale”
[7] NataleSalvo.it, 20 giugno 2020, “ATM col giallo: la Procura indagherà su atti concorso vinto da La Rocca”
[8] Telesud, 17 ottobre 2019, “ATM, una prassi consolidata”
[9] NataleSalvo.it, 17 novembre 2019, “L’ATM denuncia : sono spariti 142.000 euro dagli incassi dei parcheggi !”
[10] NataleSalvo.it, 20 dicembre 2019, “Bus 2033, un romanzo fantascientifico pubblicato a Trapani”.
[11] Il Messaggero, 15 dicembre 2020, “Mafia, arrestato ex direttore dell’azienda di trasporti di Trapani. «Era al servizio del boss»”.
[12] Tele8TV, 15 dicembre 2020, “Operazione “Ruìna”. Calatafimi: nella terra del boss Messina Denaro famiglia mafiosa decimata dalla Polizia di Stato”.
Credits : Photo by mahdi rezaei on Unsplash