ATM: Aumento lineare del 20% delle tariffe bus

Trapani, 15 giugno – L’ATM, l’Azienda di Trasporto pubblico locale di Trapani, ha colto l’occasione del positivo annuncio delle nuove linee turistico-domenicali per annunciare, anche, l’aumento, del 20%, tanto dei prezzi di biglietti quanto di quelli degli abbonamenti.

Si trattava, in un certo senso, di un “atto dovuto”, lo avevano stabilito a Palermo, lo scorso 7 ottobre 2013, per mano dell’assessore regionale alla mobilità Antonino Bartolotta, con un apposito Decreto che ora, con la Delibera n. 62 della Giunta Damiano dello scorso 5 giugno, trova applicazione.

E’, pur tuttavia, chiaro che non è certo l’aumento della tariffa dei biglietti (passati da un euro ad 1,20) e degli abbonamenti (saliti da 25,50 a 30,60 euro per gli abbonamenti per studenti, pensionati e lavoratori) il miglior sistema per incentivare la gente a utilizzare i sistemi di mobilità pubblica piuttosto che quelli privati.

IL CASO DI FIRENZE

«È sistematicamente riscontrato che l’impatto dell’aumento delle tariffe determina una disaffezione dall’uso del mezzo pubblico. È stato stimato che ad un aumento del 20% corrisponde una defezione degli utenti di circa il 5%», dichiaravano, nell’agosto 2012, al quotidiano Nove, il presidente della provincia di Firenze Andrea Barducci ed il suo assessore ai trasporti Stefano Giorgetti.

«La Provincia di Firenze ha studiato l’ipotesi di non applicare gli aumenti tariffari proposti», scrive sempre Nova. «Palazzo Medici intende evitare qualsiasi aumento, in questa particolare fase per il Paese dove quotidianamente si chiedono sacrifici ai cittadini», precisa la redazione.

Sulla stessa linea, riportava ancora il giornale Nova di Firenze, la CGIL: «Riteniamo anche noi che un aumento lineare del costo del biglietto possa determinare una diminuzione della utenza che usa il mezzo pubblico. Da tempo chiediamo che il sistema di trasporto pubblico su gomma debba essere maggiormente interconnesso coi parcheggi scambiatori e si potenzi la velocità commerciale, attraverso la creazione di corsie preferenziali», dichiarano alla Camera del Lavoro fiorentina.

LA SCELTA DEL SINDACO DAMIANO

Doveva, quindi, il sindaco Vito Damiano applicare pedissequamente il Decreto Regionale sull’aumento del biglietto? Era possibile diversamente articolare il prezzo dell’abbonamento?

Avrebbe dovuto, il sindaco, concertare una tale scelta con i sindacati dei lavoratori e con le associazioni di tutela dei consumatori?

UNA ALTRA SCELTA ERA POSSIBILE

Il presidente dell’ATM dott. Giuseppe Randazzo ed il sindaco Vito Damiano avrebbero, di certo, a nostro avviso, potuto evitare il semplice aumento lineare del 20% tanto ai biglietti singoli quanto agli abbonamenti.

Avrebbero potuto, altresì, valutare, con maggiore creatività, riorganizzare tariffe ed abbonamenti.

Prevedere, ad esempio, tariffe per zone, ovvero più elevate per le frazioni e meno per il centro. Prevedere, oltre che gli abbonamenti mensili, anche quelli su 6 giorni alla settimana per gli studenti (escluso la domenica), o su soli 5 giorni la settimana per i lavoratori (escluso sabato e domenica). Prevedere l’aumento della validità oraria del singolo biglietto (oggi solo 90 minuti) ovvero l’istituzione di un biglietto scontato andata e ritorno che annullasse l’aumento.

Quel che manca, comunque, oltre che la “creatività”, è un “piano”, un vero “contratto di servizio”, che stabilisca ed imponga alla ATM precisi standard, in termini di prestazioni ambientali dei mezzi, pulizia delle vetture, delle fermate, della pubblicità e del rispetto degli orari, del contrasto all’evasione del biglietto.

E manca un effettivo e costante monitoraggio di questi elementi.

Oggi, invece, in assenza di tale vero “piano”, il Comune si limita a finanziare a fondo perduto l’ATM, ad impegnare risorse dei cittadini, senza nulla in cambio.

Ritieni giusto che si valuti, a Trapani, la chiusura dell’ATM e la privatizzazione del servizio di Trasporto pubblico locale, atteso che, per dichiarazione dell’ANAV, l’associazione nazionale autotrasporto viaggiatori, «le aziende private erogano i servizi di TPL ad un costo mediamente inferiore del 15% rispetto al costo di erogazione delle imprese municipalizzate»?

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