Autorità Portuale: Del Rio boccia la proposta di Pamela Orrù
Niente Autorità Portuale a Trapani e niente rappresentanti del Comune di Trapani nel Comitato di Gestione. A togliere ogni speranza di modifica, anche secondo quanto da noi di “A Misura d’Uomo” proposto su questo blog, è stato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Del Rio (PD) rispondendo, lo scorso 26 maggio, alle interrogazioni della senatrice Pamela Orrù (PD).
La Orrù è stata chiara: in Aula ha sostenuto come «a nostro avviso sarebbe opportuno che i porti dei Comuni capoluogo quali Trapani, Oristano, Crotone, Vibo Valentia, Barletta, Pesaro e Pescara, attualmente non sede di autorità portuale, vedessero una propria rappresentanza all’interno del comitato di gestione, al fine di non dare la sensazione di un esproprio del porto del proprio territorio, ma al contrario per poterne beneficiare massimamente».
Per Del Rio (PD) Trapani non può gestire il suo Porto!
Il Ministro Del Rio ha, tuttavia, risposto decisamente: «non abbandoniamo l’idea dei comitati di gestione snelli, poiché ci diamo l’ambizione di avere comitati di gestione linea con le principali autorità portuali d’Europa».
Graziano Del Rio ha aperto alla possibilità di un “coinvolgimento”, in qualche forma, dei Comuni capoluogo: «La senatrice Orrù pone un problema molto serio: non dobbiamo dimenticarci dei Comuni capoluogo. Noi certamente cercheremo di studiare un meccanismo per poterli coinvolgere, anche se non direttamente nel comitato di gestione, che vogliamo snello, comunque in un organismo di consultazione più ristretto. È giusto, infatti, che, nel momento in cui ci sono investimenti in porti che aderiscono all’autorità portuale, questi enti vengano consultati preventivamente e vi sia un meccanismo di regolazione».
Stando alle parole del ministro, quindi, si potrebbero aprire le porte all’inserimento del sindaco del capoluogo all’interno non dell’organo di programmazione e gestione, ma del “Tavolo di partenariato della risorsa mare”, un semplice organo di consultazione senza potere alcuno, già previsto dall’art. 11 bis della Riforma del Rio.
Tanti i problemi del Porto di Trapani, spiegati dal Comandante del Porto, che potevano essere affrontati da un rappresentante del Comune nell’Organo di gestione: purtroppo Trapani non conta, è sempre una città di serie B.
«L’inefficienza amministrativa o l’eccesso di frazionamento burocratico-amministrativo, ci rende deboli», ha insistito Del Rio, precisando come anche «il fatto di non avere l’ultimo miglio ferroviario» di collegamento fra i porti e le stazioni ferroviarie rappresenta una inefficienza logistica che ci costa – ha continuato Del Rio – dai 40 ai 50 miliardi all’anno in termini di traffico portuale che preferisce Rotterdam come terminale all’Italia.
Sull’Autorità Portuale il silenzio della politica locale
Spiace rilevare che, in occasione della seduta del Senato del 26 maggio che toccava il tema a noi caro, siano intervenuti diversi senatori ma non sono intervenuti né il senatore Antonio D’Alì (Forza Italia) e il né senatore Maurizio Santangelo (Cinque Stelle).
Anche gli attori locali, sindaco, consiglieri, deputati regionali nulla hanno da dire sulla riforma, sembra.
Tutto in linea col dibattito, e con l’assenza dal dibattito, sul tema nella stampa locale da parte di tali personaggi.
Qui, al seguente link, il verbale integrale del dibattito sul tema svolto nella seduta del Senato del 26 maggio.