Biblioteca: Non si può pretendere la botte piena e moglie ubriaca!
Trapani, 28 gennaio 2015 – Anno nuovo, vita vecchia. Lo scorso anno si era concluso con una Biblioteca Fardelliana che “bussava a soldi” al Comune, a causa del “recesso” dall’Ente della ex-Provincia, l’anno nuovo si apre con lo stesso “refrain”.
La denuncia del problema è della dottoressa Margherita Giacalone, che non ha mancato di segnalarlo nel corso del Consiglio comunale dello scorso 4 dicembre, cui è stata invitata a partecipare.
«La situazione dal 4 di luglio (quando si svolse un Consiglio straordinario sulla Fardelliana, NdR) ad oggi non è cambiata perché onestamente il problema che allora era stato posto per la Fardelliana era il mancato versamento della dotazione da parte dell’ex Provincia Regionale di Trapani a favore della Biblioteca Fardelliana per l’anno 2014; il recesso operato dal Commissario straordinario Darco Pellos nel 2013 non è che è stato come dire eliminato», spiega la Giacalone.
«Per quanto riguarda i nudi e crudi dati finanziari dell’Ente – aggiunge la direttrice della Biblioteca –, io volevo dire che in tempi ancora non sospetti quindi già da una decina d’anni noi abbiamo attuato una sorta di spending review: dal 2009 al 2013 siamo in grado di provare che le spese di competenza sono diminuite dal 2009 all’ultimo consuntivo del 2013 da 654 mila euro circa a 547 mila euro quindi con una contrazione di circa 100 mila euro».
100 mila euro di tagli alle spese, ma come ottenuti? «Intanto non c’è stato turnover del personale – spiega sempre la Direttrice -, secondo, abbiamo dovuto limitare l’acquisto per i libri e una biblioteca che non acquista libri è una biblioteca che viene meno a uno dei suoi compiti istituzionali più importanti; abbiamo quest’anno dovuto ridurre anche gli abbonamenti alle riviste, ai periodici che erano ben 70 circa 3-4 anni fa, adesso quest’anno credo siamo intorno a una quarantina scarsa, quindi riducendo di quasi il 40-45% la spesa annuale».
Resta il problema dei 13 lavoratori precari, la dott. Giacalone mette le mani avanti: «Queste 13 unità hanno un contratto a tempo determinato quinquennale che andrà a scadere il 09.05.2015 e l’Ente oggi come oggi, visto che non ha certezze sui finanziamenti che potranno arrivare anche nel 2015, io ve lo dico chiaramente questo personale non sapremo come fare eventuale proroga».
Un sorta di “terrorismo” al quale il consigliere Enzo Abbruscato (PD) “non ci sta”: «Ma smettiamola che il contratto scade nel 2015 per questi sventurati», le replica in Aula.
Totò La Pica (Forza Italia) è più pessimista: «con tutta sincerità io la vedo male quella Biblioteca Fardelliana perché quest’anno in questa bozza di Bilancio che ci presenta l’Amministrazione ci sono inseriti questi 250 mila euro che fanno diventare 460 mila euro ma l’altr’anno sicuramente sarà impossibile credo di poterlo fare. l’altr’anno noi avremo problemi, avranno sicuramente probabilmente problemi quei 13 –quanti sono- padri di famiglia, madri di famiglia che lavorano alla Biblioteca Fardelliana», sostiene!
Il problema è sempre quello, il nuovo Consorzio, o la Regione, possono garantire i 250 mila euro di contributo che quest’anno ha messo il Comune e che erano di competenza della “scomparsa” Provincia?
In proposito, il consigliere Vito Mannina “bacchetta” i deputati trapanesi, uno lo trova un paio di file davanti a lui in Consiglio: «Debbo dire che è difficile continuare in questa maniera, perché lo sforzo che si sta facendo quest’anno è uno sforzo veramente impraticabile per il futuro. Però i vari onorevoli, i vari deputati regionali che sono intervenuti io vorrei osare dire: ma cosa hanno fatto fino a questo momento? ».
Ninni Passalacqua (PD) la la soluzione al rebus a portata di mano: «Perché non si fanno le pratiche per farla diventare Biblioteca statale? Facciamola diventare Biblioteca statale! Questa è una soluzione che potrebbe essere e sgraverebbe il Comune di Trapani», propone!
Il creativo consigliere Democratico, nel proprio intervento, trova pure il tempo per provare a bacchettare la direttrice: «Però ci sono biblioteche in Italia anzi moltissime biblioteche sono aperte per 365 giorni, tengono corsi …», sostiene, a ragione.
Ma Margherita Giacalone zittisce subito il professore Passalacqua: «Tu non puoi pretendere la botte piena e la moglie ubriaca, cioè metteteci i soldi e poi sì che avete diritto … Perché se i 430 mila euro tu mi chiedi come li spendo, io ti dico già che i 430 più gli 80 della Regione, questi 530 per 450 mila euro sono spese per il personale, mi resta 80 mila euro per pagare: fatture, bollette, manutenzione, acquisto libri e tutto il resto; pensi che possiamo fare spese d’investimento con 80 mila euro?».