Bilancio 2014: Trapani, Turismo mio non ti conosco
Trapani, 29 dicembre 2014 – Trapani città che si sente “a vocazione turistica”. Eppure così non sembra andando a “spulciare” il Bilancio “di previsione” 2014 approvato dal Consiglio comunale solo lo scorso 4 dicembre e, ancor più in dettaglio, il PEG, il Piano Esecutivo di Gestione, la cui data di approvazione – ad opera della Giunta Municipale con delibera n. 136 – porta quella del 19 dicembre 2014.
La voce Turismo, in Bilancio, infatti, si limita ai 300 mila euro di cosiddetto “Finanziamento Co-Marketing alla Camera di Commercio” (leggi sostegno alla compagnia Ryanair, molto discutibile legalmente per come viene assegnato), ed ai 1.500 euro di “Apporto finanziario – trasferimento al Distretto turistico Sicilia Occidentale”.
Sicuramente un impegno poco consistente.
Poco consistente perché il Comune, dal turismo, direttamente, già riceve 38.263 euro per “Diritti di Imbarco dei passeggeri in transito aeroporto Birgi” (un po pochino, per la verità, su 1,6 milioni di passeggeri in transito previsti nel 2014) e altre 100 mila euro dall’ “Imposta di Soggiorno”.
E poco consistente perché se i turisti riusciamo – per ora – a farli giungere a Trapani, occorrerebbe anche offrire loro qualcosa per restare, e farli restare più giorni che gli attuali 1-3 giorni medi: a cominciare da mappe cittadine e brochure sugli itinerari turistici, da VERI uffici informazione e PROMOZIONE turistica (e non PANINERIE) aperti tutto l’anno, per continuare con mostre d’arte, musei e pinacoteche comunali, chiese aperte e visitabili.
E per tutto questo servono anche soldi, impegni di spesa. E nel bilanci non ci stanno.
Tuttavia, il nostro giudizio potrebbe cambiare se si comprendesse quale è la destinazione dell’investimento comunale da 100 mila euro, che si trova pure in Bilancio, impegnato nell’ermetica voce “Creazione strutture per il turismo”.
Qualcuno, allora, dirà che il Comune di Trapani “paga” la mancanza di un assessore “ad hoc” al turismo.
Sicuramente un assessore al turismo sarebbe utile se non addirittura indispensabile, dato che il settore ricettivo rappresenta, in atto, l’unico volano economico cittadino (a parte un po il porto).
Un assessore che, con esperienza del settore, idee, voglia di fare, possa “inventare” quei servizi turistici (dalle sdraio, docce e spogliatoi nelle spiagge “libere”; trasporti turistici – vedi i due bus “aperti” oggi spariti dalla circolazione) e quelle strutture turistiche (museo del mare, museo del corallo, museo degli Ebrei a Trapani, museo dei Vespri Siciliani, valotizzazione delle “porte” cittadine, pinacoteca autori contemporanei, arredo urbano – vedi sculture bronzee o marmoree) che a Trapani, oggi, assolutamente mancano.
Non servirebbe un assessore qualsiasi, forse servirebbe almeno un Paolo Salerno.