BIRGI E VOLI NOTTURNI: NIENTE TRANSFER, TURISTI AD ASPETTARE

Salvatore Ombra

Salvatore Ombra

TRAPANI – Caos all’aeroporto Birgi, specie dopo il dirottamento dei voli sulla nostra autostazione dopo la chiusura di Palermo per l’incidente occorso al volo andato fuori pista. «Qui all’aeroporto di Trapani c’è un carnaio infernale» si legge sul Messaggero di ieri.

«Niente aria condizionata, nessuno che distribuisca una bottiglietta d’acqua: la situazione rischia di diventare esplosiva e nessuno di dà informazioni». Lo dice il segretario nazionale dell’Associazione Dossetti, Claudio Giustozzi, che si trova nello scalo di Trapani. «Saremo almeno un migliaio di persone, in fila al check in: ci sono anziani e bambini, qui non c’è nessuno della Protezione civile, che probabilmente non è stata allertata, per distribuire delle bottigliette d’acqua e la fila al bar è infinita: impossibile riuscire a prendere qualcosa da bere» afferma al telefono. In fila c’è anche una donna che ieri sera alle 20.15 si trovava in un velivolo in fase di rullaggio diretto a Milano: «Ci hanno fatto scendere dall’aereo dicendo che avrebbero comunicato un volo alternativo ma a distanza di quasi 20 ore mi trovo ancora a Trapani in coda senza sapere neppure se parto».

Birgi

Birgi

«La struttura trapanese dimensionata su un livello di servizio e di capacità oraria di un milione di passeggeri annui – dice l’Airgest – sta operando al ritmo di una aerostazione da 4 milioni di passeggeri annui per garantire tutti i voli dirottati». Da ieri e fino a stasera (ieri 25 settembre, NdR) l’aerostazione Vincenzo Florio gestisce 40 voli dirottati (in arrivo o in partenza) da Palermo oltre ai 12 che normalmente vi transitano per un totale di circa 6 mila passeggeri.

Che Birgi possa esserre un «carnaio» in una tale situazione di emergenza per la quale l’aeroporto, la sua struttura, il suo personale, non sono proporzionati è quasi normale e quasi accettabile.

E’, invece, inaccettabile che la sera prima dell’emergeza, ovvero venerdì 24, all’arrivo – sia pure in netto ritardo (ore 1:10 anzichè 23:15) rispetto all’orario di tabella – dell’aereo proveniente da Malta, ovvero l’ultimo della giornata, i passeggeri abbiano trovato chiusi gli uffici dei «rent a car», e non abbiano trovato alcun servizio pubblico per il transfert a Trapani, nè i bus nè i taxi.

Alle 2.00, ovvero a 50 minuti dall’atterraggio, ancora 40 persone si trovavano sulle banchine esterne del «Florio» in attesa di un … miracolo che li portasse alle proprie destinazioni. Una cosa incivile e che fa ricredere sul «pubblico servizio» che dovrebbero fornire i signori tassisti. Questi lamentano l’abusivismo che leverebbe loro lavoro ma al lavoro, in situazioni di emergenza, preferiscono il caldo letto!

FONTE:
– IL MESSAGGERO

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