BLOCCATI I LAVORI AL PORTO DI TRAPANI

Il Ministero conferma le irregolarità dei lavori eseguite durante i lvori della Coppa America e blocca i lavori al porto.

Probabilmente altre polemiche susciterà questa notizia e nuove accuse verranno mosse agli indizzi dell'associazione ambientalista ma su un fatto si deve riflettere:  si possono presentare 1.000.000 di denunce ai carabinieri ma se non hanno una base giuridico-tecnica queste vengono ARCHIVIATE.

Dunque se i lavori sono stati bloccati delle irregolarità ci sono o si vuole che Trapani sia un porto franco in mano al alaffare e immune da tutte le leggi? 

 

Con provvedimento del 30 marzo scorso, il Ministero dell’Ambiente ha bocciato tutte le opere costruite nel 2005 nel porto di Trapani in vista dello svolgimento della Coppa America, opere appaltate e realizzate in regime di emergenza con le procedure della Protezione Civile.

Il Ministero, dopo una lunga istruttoria, le verifiche dell’ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca applicata al Mare) ed una copiosa relazione istruttoria della Commissione Nazionale VIA del 15 febbraio 2007, ha definitivamente rilevato:

· la sostanziale non ottemperanza alle prescrizioni formulate nel settembre 2005;

· e conseguentemente una generale non sostenibilità ambientale delle opere ad oggi realizzate, con una situazione particolarmente delicata.

Il Ministero ha altresì intimato all’Autorità Portuale di Trapani di non iniziare e/o proseguire alcuna attività che modifichi lo stato dei luoghi all’interno dell’intera area portuale e ad avviare l’iter della procedura di valutazione dell’impatto ambientale dell’intero piano regolatore del porto, compreso il progetto del nuovo porto turistico di recente presentato dalla Società Trapani Navigando.

“Ci sono voluti due anni di esposti e relazioni tecniche, alcuni sequestri disposti dall’Autorità Giudiziaria, una puntuale e complessa indagine della Sezione di PG dei Carabinieri, avvisi di garanzia per responsabili dell’Autorità Portuale, del Genio Civile Opere Marittime e dell’impresa ma alla fine la tesi da noi sostenuta da sempre è stata confermata: le opere sono state realizzate violando procedure e causando gravi danni all’ambiente.

Le valutazioni del Ministero dell’Ambiente confermano che l’organizzazione della Coppa America a Trapani è diventata anche una grande questione ambientale e di legalità a livello europeo per l’impatto sulla Zona di Protezione Speciale delle Saline di Trapani e sulla prateria di Posidonia (tutelate dall’Unione Europea) e per il mancato rispetto della normativa europea in materia di preventiva Valutazione dell’Impatto Ambientale delle opere pubbliche.

Ci attendiamo ora una celere chiusura dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Trapani e l’accertamento non solo delle responsabilità di quanti hanno violato procedure e causato danni all’ambiente, ma anche di coloro che, omettendo controlli e provvedimenti sospensivi, hanno consentito che i lavori giungessero ad avanzata fase di realizzazione.

Una cosa è certa: se i progetti fossero stati preventivamente sottoposti alle valutazioni previste dalla legge, le opere non si sarebbero potute realizzare nei termini in cui sono state eseguite”.

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