Caos Amianto: Le autodenunce diventano boomerang!
I Comuni di Trapani, Erice, Paceco, ma anche diversi altri, starebbero mettendo a rischio di pesanti sanzioni amministrative i propri cittadini (da un minimo di 2.582 ad un massimo di 5.164 euro ciascuno).
La ragione del rischio sarebbe individuata in atti e comunicati assolutamente intempestivi e fuorvianti emanati dai Comuni e che annunciano un improbabile “proroga” al termine per segnalare la presenza di materiali contenenti amianto nei propri immobili (il caso classico sono vecchie grondaie, vecchi serbatoi d’acqua, vecchie tettoie).
«Tale proroga risulterebbe illegittima», denuncia il deputato regionale alcamese Valentina Palmeri (M5S), che ha inviato ai Comuni interessati una nota in cui li invita a «a provvedere al ritiro in autotutela degli avvisi comunicati alla cittadinanza».
Sto, in particolare, parlando della notizia, diffusa anche dai mass media in questi giorni, secondo la quale alcuni Comuni del nostro territorio (io, ho rilevato con certezza i casi di Trapani, Erice e Paceco) abbiano prorogato la scadenza del termine per la presentazione della “auto-notifica” dell’amianto da inviare all’ARPA ed al Comune.
In particolare il Comune di Erice, con determina n. 25 a firma arch. Pietro Pedone, ha prorogato tale termine al prossimo 16 aprile. Per il Comune di Trapani e quello di Paceco, invece, addirittura, non è servito alcun atto istituzionale, è bastato un comunicato stampa a firma, rispettivamente, del sindaco Vito Damiano, e del sindaco Biagio Martorana, per prorogare il termine al successivo 30 aprile (Trapani) e 31 marzo (Paceco).
Un tourbillon di date da fare confusione!
Peccato che detti Enti stiano operando in “eccesso di potere”. «Sembra non rientrare tra le competenze dell’Amministrazione Comunale quella di prorogare i termini previsti da una Legge Regionale» sottolinea, l’on. Palmeri, rivolgendosi ai sindaci di Trapani, Erice, Paceco, nella nota a loro indirizzata.
L’art. 5, comma 3, della Legge Regionale n. 10/2014, infatti, precisa: «Tutti i soggetti pubblici e privati proprietari di siti, edifici, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali con presenza di amianto sono obbligati, entro 120 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, a darne comunicazione alla A.R.P.A. territorialmente competente».
La Legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale Regionale il 9 maggio 2014: il conto è presto fatto, il termine è scaduto nella prima settimana del mese di settembre 2014!
Da questo corto circuito istituzionale si può uscire solo con una azione logica e legittima: la proroga della scadenza del termine previsto dalla Legge Regionale. Questo stretto ma corretto percorso sta seguendo proprio il Movimento Cinque Stelle – spiega la Palmeri – all’interno di un emendamento ad un provvedimento in corso di dibattito alla Regione, nel quale «ha proposto una proroga del termine indicato» sino al prossimo agosto 2016. La proposta è in discussione.
Nel frattempo che fare? Nel frattempo è solo il caos totale!
Da un lato gli stessi grillini trapanesi – ad esempio – che, sordi agli inviti del proprio deputato e ad un attento studio della Legge Regionale, con un banner che stanno diffondendo in rete invitato a presentare “l’auto-notifica” (e quindi rischiare la “sanzione”), dall’altro il Comune di Trapani che, per bocca del suo vice sindaco ing. Giuseppe Licata, tranquillizza: «il legislatore non può dar corso ad una campagna sanzionatoria in quanto non ha sanzionato se stesso» che non ha rispettato alcuna delle scadenze che aveva imposto a carico della Regione nell’ambito della norma sull’amianto!