CARDILLO: OGGI ERICE LONTANA DA CULTURA ED ARTE

Alberto Cardillo, PSIERICE (TRAPANI) – Ennesima uscita maleducata del sindaco uscente di Erice. Lo scorso 12 aprile questi ha diffuso un comunicato stampa intitolato “Cardillo parlante e a vanvera” indirizzato ad Alberto Cardillo, candidato consigliere del PSI per Erice. In risposta ad una legittima contestazione pubblica di Cardillo nei confronti dell’incoerenza dell’Amministrazione ericina, scrive, in un comunicato Tranchida: “All’ennesima uscita avvelenata del Cardillo, pur rispettando la verve artistica dello stesso, rispondo che non ho cambiato opinione e pertanto non ho mai accettato, ne sono pentito di averlo fatto, proposte di acquisto di sculture, ecc.”.

L’affermazione e l’allusione che nascondeva ci ha incuriosito e siamo andati a chiede ad Alberto Cardillo a cosa si riferisse il Tranchida.

“Per chi non lo sapesse, il sottoscritto per moltissimi anni è stato fra gli scultori professionisti che portavano in giro per il mondo l’arte attraverso il marmo trapanese – ci spiega Cardillo, garbatamente (QUI LA BIOGRAFIA DELL’ARTISTA) – anni fa il sindaco Tranchida, allora sindaco a Valderice, non accettò di comprare una mia opera. Con quei soldi avrebbe costruito importanti opere a Valderice, disse. Si trattava, in verità, di un milione e mezzo delle vecchie lire quindi l’equivalente degli attuali 750 euro …”.

La realtà, spiega, Alberto Cardillo, non è certo una diligenza amministrativa del sindaco Tranchida, ma, piuttosto, non è altro che un testimoniare la lontananza del sindaco uscente dalla cultura e dall’arte.

“Fra gli anni settanta e fino a metà degli anni novanta, il territorio ericino insieme a tutta la provincia trapanese erano diventati laboratorio culturale dove primeggiavano la pittura, la scultura, la poesia e non ultimo la musica”, sostiene il socialista Cardillo.

Alberto è un fiume in piena. Lo sfogo è disordinato, crudo, ma genuino: “La distruzione totale, almeno ad Erice, però si assiste con l’attuale Amministrazione che trasferisce tutto a Gibellina, e pensare che era stata fondata paradossalmente dal poeta Giacomo Tranchida, che per fortuna nulla ha a che fare con l’attuale demolitore dell’Arte internazionale ad Erice, perché quest’ultimo ha solo il merito di averla cancellata nonostante la Salerniana era stata insignita dalla Presidenza della Repubblica. Un’illustre poeta come Giacomo Tranchida l’ha creata e un ragioniere di campagna, come si definisce lo stesso ormai ex sindaco Giacomo Tranchida, l’ha cancellata”.

“D’altronde cosa ci si aspettava da un sindaco – aggiunge – che forse non conosce gli illustri che hanno guidato la Salerniana come Michele Cossyro, Achille Bonito Oliva, Giulio Carlo Argan, ecc., se non disperdere e chiudere ogni patrimonio artistico sia in termini di opere d’arte che di artisti”.

“In questi ultimi cinque anni – continua Cardillo – abbiamo assistito al voluto all’annichilimento di ogni forma di comunicazione attraverso l’arte ed è stata esaltata, così come è avvenuto quest’estate a piazza Santa Croce, la grande attività culturale dell’ormai ex sindaco fatta di caraoke, sasizza arrustuta e vino”.

Alberto Cardillo, però, ora si sente sicuro: “La nuova Amministrazione del prossimo Sindaco Ignazio Grimaldi dovrà occuparsi di far ritornare la Salerniana ad Erice, di creare spazi culturali vivi, dove i giovani che all’arte vogliono dedicarsi possano trovare la mano tesa dell’amministrazione affinché i più meritevoli trovino gli sbocchi per divenire firme di successo che inorgogliscono il nostro territorio. Riprendiamoci Erice, riconsegniamola alla cultura perché è da questa che nasce la percezione di ciò che succede nel presente e dove dobbiamo andare. E’ attraverso l’arte e la cultura che si ha la saggezza che anticipa il futuro di parecchi anni”.

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