Caso Andrea Bulgarella: La stampa omertosa trapanese
Prudenza o servilismo? Rispetto del principio di presunta innocenza o volontà d’oscurare una vicenda di particolare valenza giudiziaria, finanziaria e storico-politica e “coprire” un amico?
E’ certo che, da un lato, ci sono 40 pagine, fitte di segnalazioni e dichiarazioni di collaboranti di giustizia, scritte dalla DDA – Direzione Investigativa Antimafia – della Procura di Firenze e che vedono Andrea Bulgarella, imprenditore trapanese ed ex presidente del Trapani Calcio al centro di fitti, complessi e “poco chiari” rapporti con personaggi legati al mondo finanziario (Banca Unicredit), politico (Peppe Poma, cognato, ma soprattutto uomo di fiducia del senatore Antonio D’Alì; lo stesso senatore di Forza Italia; il deputato regionale Paolo Ruggirello del Partito Democratico; ecc) e mafioso.
Dall’altra il sostanziale silenzio proprio della stampa trapanese.
Per i giornali online “La Gazzetta Trapanese”, “Tvio” e “La Notizia Trapanese” quella delle indagini e delle persecuzioni in cui sono stati, fra gli altri, sottoposti proprio Andrea Bulgarella e Peppe Poma non è una notizia. E quindi al caso non viene assegnato alcun spazio. “SocialTP” si limita a domandarsi se Bulgarella sia un “Dottor Jekill o Mister Hyde”. “TrapaniOggi” parla di una semplice “Operazione dei Ros” e riporta le dichiarazioni dell’indagato: “Sono Pulito”!
La parola “mafia”, che è ripetuta ampiamente dentro il fascicolo della DDA, non traspare dai titoli dei giornali locali.
Ora, anche io, ovviamente, credo ai principi costituzionali della presunta innocenza degli indagati sino a sentenza di condanna definitiva però credo pure che i cittadini ed i lettori devono essere messi a conoscenza dei fatti, dei capi d’imputazione, delle accuse per farsi un’idea ora, tempestivamente, e non certo fra alcuni anni quando delle vicende – Bulgarella ha pure 69 anni, avanti con l’età sono pure i politici coinvolti – non interesserà nessuno.
Non si tratta di fare processi in pubblica piazza o, peggio, di svolgere sommarie esecuzioni, ma di informare.
Eppure ben altri Organi d’informazione han più seriamente definitivo l’imprenditore trapanese e la vicenda: «da tempo è molto chiacchierato anche se non ha mai avuto condanne», ha scritto di Burgarella Avvenire; «A fine 2014, i debiti delle sua galassia societaria [di Bulgarella, NdR] erano arrivati a 150 milioni di euro, di cui 60 solo con Unicredit. Per la Dda l’imprenditore è riuscito ad ottenere indebitamente svariati finanziamenti, agevolazioni e benefici vari, resi possibili in palese violazione della normativa bancaria con operazioni anomale e non trasparenti» ha spiegato su “Il Tirreno” Pietro Barghigiani il 9 ottobre scorso.
I rapporti fra Unicredit ed Andrea Bulgarella
Finanziamenti a Bulgarella per 60 milioni di euro da parte di Unicredit?
«Quanto “vale” Bulgarella? Vale davvero l’impegno di Unicredit?».
A questa domanda, il blogger Andrea Giacobino fornisce questa risposta: «La testa del gruppo è ripartita in tre holding: la Andrea Bulgarella Holding srl, la Gruppo Bulgarella Holding (Gbh) srl e la Bulgarella Costruzioni srl. La Andrea Bulgarelli Holding ha chiuso il 2014 in perdita per 4 milioni dopo averne persi 8 l’anno prima. La Gbh non versa in migliori condizioni: nel 2014 ha perso oltre un milione. E la Bulgarella Costruzioni? Altro rosso finale per quasi 1,5 milioni».
Cosa dire? Come commentare? Andrea Giacobino è caustico: «Forse a Unicredit non sanno leggere i bilanci e così hanno tenuto il portafoglio aperto. O forse Bulgarella è solo un cliente più eguale degli altri».
Stiamo parlando della stessa Banca Unicredit, poi, che sta definendo per «Il piano per il taglio di 10.000 posti di lavoro, principalmente in Italia, Austria e Germania», come riporta SoldiBlog.
O, forse, come ritiene la Procura, sotto questa massa ingiustificabile di finanziamenti c’è dell’altro. Qualche legame “poco chiaro”.
Le indagini su Andrea Bulgarella vanno avanti da anni
Io proverò a spiegare e raccontare, perché ho rispetto per chi segue questo blog. Naturalmente in maniera sintetica, perché 40 pagine non è facile riassuntarle. Ma metterò, comunque, il testo integrale del “Decreto di perquisizione locale e personale”, emesso dalla Procura fiorentina, a disposizione per gli approfondimenti di chi volesse.
Chiarisco, tuttavia, che siamo – benché il procedimento penale n. 4103 che tratta la vicenda sia del 2013 – ancora alle prime fasi del lavoro investigativo. Che il “Decreto di perquisizione”, già di per se atto grave perché offensivo delle libertà individuali, non indica – a mio parere, naturalmente – reati nel vero senso della parola ma elenca innumerovoli casi di “ambiguità” nelle frequentazioni del Bulgarella e di “interessamenti” politici poco “pertinenti” e poco “corretti” (dei vari D’Alì, Poma, Grimaldi e Ruggirello).
Per il Procuratore della Repubblica che ha firmato il provvedimento, tuttavia, «dall’attività di indagine finora svolta dal reparto ROS dei carabinieri di Firenze emergono gravi indizi in ordine ai reati indicati».
Le perquisizioni dovranno, quindi, raccogliere le prove che debbono confermare il quadro istruttorio e permettere la “chiusura delle indagini” e l’avvio del procedimento nelle Aule dove il Bulgarella, coi suoi avvocati, potrà spiegare e difendersi.