Caso Bondì: Erice, Comune ancora sconfitto, e i cittadini pagano
Erice (Trapani), 21 dicembre 2014 – E’ la fine di un “incubo”. E lui l’annuncia con gioia e soddisfazione, ma sempre con altruismo: «Dedico questa vittoria civica a tutti i cittadini ed al Comitato multi illegittime anti SOES».
Lui è Francesco Bondì, dopo quattro anni di lotte l’ha avuta vinta, ha avuto Giustizia. Per quattro anni ha dovuto lottare contro l’Amministrazione comunale di Erice, guidata da Giacomo Tranchida, che ha sempre rifiutato non solo il riconoscimento delle proprie colpe e dei propri errori, ma, anche, ogni interlocuzione.
Per il sindaco Tranchida, Bondì doveva pagare 54 multe per infrazioni al codice della strada che gli erano state notificate per presunti abusi nella sosta del proprio mezzo a Porta Carmine.
Il sindaco non aveva neanche voluto accogliere il parere di un’apposita Commissione consiliare che aveva sostenuto: “dal limite degli stalli alla macchina parcheggiata corrispondono circa cinque metri, sostanza idonea a poter eseguire la manovra necessaria di entrata e di uscita dagli stalli a pagamento” senza dare intralcio.
Bondì, Barbablù per gli amici, era convinto, quindi, di essere nel giusto, che le multe fossero illegittime, perché non esisteva alcuna segnaletica, né orizzontale e né verticale, che vietasse la sosta a Porta Carmine, ad Erice. Della sua convinzione aveva fatto una battaglia civica che aveva coinvolto la cittadinanza.
Ora il Tribunale Civile di Trapani gli ha dato definitivamente ragione.
Già a suo favore, in precedenza, nel 2011, si era espresso il Giudice di Pace di Erice, annullando le 54 multe che l’Amministrazione comunale gli aveva fatto pervenire. Multe non dovute, ma che il Comando di Polizia Municipale, con pervicacia, gli aveva comminato, su “avviso” degli ausiliari del traffico, quasi ogni giorno per due mesi consecutivi.
Ma il giudice non aveva riconosciuto a Francesco Bondì il rimborso delle spese processuali e legali. In sostanza era stata una “vittoria di Pirro”.
Successivamente anche la Prefettura di Trapani aveva confermato le ragioni del cittadino: l’aver clamorosamente errato l’indicazione dell’articolo già da sé inficia la validità delle multe, sosteneva la Prefettura!
Oggi, però, il Tribunale di Trapani, non solo ha respinto il “ricorso incidentale”, presentato dall’avv. Salvatore Daidone per conto dell’Amministrazione Tranchida [incarico con Delibera di Giunta n. 13 del 2 febbraio 2012, anch’esso inutilmente a carico della Cittadinanza, NdR] , ma ha anche riconosciuto al cittadino il rimborso delle spese legali, tanto inerenti il primo grado (il Giudice di Pace) che l’Appello.
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L’Amministrazione comunale di Erice, quindi i cittadini, per l’inutile pervicacia della Giunta guidata dal sindaco Giacomo Tranchida, dovrà rimborsare a Francesco Bondì la somma di «2.500 euro circa come spese di primo gradi di giudizio ed altri 1.188 euro come spese di lite d’Appello». Bondì era assistito dagli avvocati Nino Sugamele, Fabio Altese e Massimo Aversa.
Resteranno, tuttavia, scolpite l’insensibilità del comandante dei vigili Giacomo Ippolito e del sindaco Giacomo Tranchida che avrebbero, carte alla mano, potuto chiudere la vicenda sin dall’inizio, senza azioni legali, senza costi per la Città, senza stress per il cittadino, senza accuse di presunta “Anarchia” al Bondì profferite dal sindaco, senza un danno all’immagine del Corpo dei Vigili e della Città di Erice.