Caso Mensa Sociale : l’Amministrazione s’affida alla Santissima Trinità

Una notizia buona ed una cattiva. Prima la buona: «L’Amministrazione comunale intende riattivare il servizio mensa sociale gratuito presso l’immobile […] sito in Corso Piersanti Mattarella». Il servizio, istituito grazie all’apprezzabile intuito dell’allora sindaco Vito Damiano, era stato interrotto lo scorso settembre proprio sotto la gestione del successore Giacomo Tranchida.

La notizia è buona, ma …

Ma … non si può ringraziare colui che prima consente supinamente l’interruzione di un servizio contrattualmente sottoscritto e poi ne annuncia la riattivazione, ma con nuovi maggiori oneri finanziari a carico, come sempre, della collettività (più di 20.000 euro annui)!

La scelta dell’Amministrazione Tranchida - denuncia la consigliera Garuccio in un’interrogazione dello scorso 20 febbraio - « vedrebbe il Comune di Trapani, ancora soggetto a pagare in quel periodo in cui doveva AVERE GARANTITO GRATUITAMENTE IL SERVIZIO DI MENSA ».

Soprattutto non c’è da incensare chicchessia per un semplice annuncio, sia pure ufficiale per via della Deliberazione di Giunta n. 62 del 24 febbraio 2020: la data dell’effettiva riapertura del servizio e le modalità di erogazione non sono assolutamente date alla civica conoscenza, almeno al momento [1]. 

In poche, ma sentite parole: L’appalto è stato già affidato all’Ente Ecclesiastico “Chiesa SS. Trinità”, con sede legale in Via Badia Grande, 23 Trapani, tuttavia si accettano suggerimenti. Poi vedremo !

Ora è il momento delle notizie cattive. Al riguardo sono diverse ma andiamo per gradi.

La prima consiste nell’aver supinamente accettato la rescissione unilaterale del contratto in corso con la “Saman Servizi” (successivamente Anteo) come ha perfettamente denunciato la consigliera comunale Anna Garuccio. Ciò ha comportato un evidente danno a carico della cittadinanza, pari ad alcune decine di migliaia di euro. 

Un danno - aggiunge la consigliera - cui l’Amministrazione avrebbe dovuto rispondere con un’azione legale. Invece, tanto l’assessore Abbruscato quanto il sindaco Tranchida, sarebbero rimasti indifferenti, sempre a dare credito all’esponente della maggioranza (seppur talvolta in dissenso) che ha presentato una articolata interrogazione.

«Perché non si è ritenuto di procedere legalmente nei confronti di Anteo, considerato il recesso dal servizio gratuito per il Comune di Trapani, dopo che per quest’ultimo aveva erogato per i primi tre anni alla ditta Saman, con fondi comunali, un contributo pari a 185 mila Euro » ? - interroga la Garuccio.

In proposito, appare strano –  a chi scrive, ma certamente non al dirigente Francesco Guarano che ha firmato il provvedimento – che il Comune di Trapani eroghi [2] denaro pubblico per 24.876,08 euro alla ANTEO Cooperativa Sociale Onlus di Biella quando questa aveva interrotto unilateralmente il contratto sin dal precedente 1° settembre ed il Comune potrebbe averne ricevuto un danno “quantomeno compensabile” col debito !. 



Parimenti incomprensibile – sempre per chi scrive, ma certamente non al dirigente Francesco Guarano che ha firmato l’atto,  ossia la Determinazione n. 2356 del 19/07/2019, che l’Amministrazione Tranchida abbia saldato alla SAMAN “Servizi Coop. Sociale ARL”, e non alla ANTEO, il debito di 24.876,08 euro per il servizio erogato nei primi quattro mesi dell’anno 2019, quando ANTEO aveva già comunicato - sin dal 16 gennaio 2019 - di essere subentrata alla medesima SAMAN. 

La seconda cattiva notizia è rappresentata dal nuovo “percorso o procedimento” - assai poco trasparente, a mio avviso ovviamente – individuato dall’Amministrazione del sindaco Tranchida per riaprire la “mensa sociale”.

Non più un trasparente bando pubblico, come fece quel “Carabiniere” dell’ex  sindaco Vito Damiano. Altri tempi, secoli, era il Medio Evo. 

L’Amministrazione del Cambia-Mento ha optato per una sorta di “assegnazione diretta”, così sembra di capire dall’imperscrutabile testo della Delibera. 
Il Cambia-Mento, vien da domandarmi, è sempre sinonimo di miglioramento ? Dubito !

La Giunta, nella nuova Delibera, da un lato attesta di « DI ACCOGLIERE la proposta di collaborazione ricevuta da parte dell’Ente Ecclesiastico “Chiesa SS. Trinità”, con sede legale in Via Badia Grande, 23 Trapani », per stipulare un Accordo di Collaborazione,   ma dall’altro dichiara « la disponibilità ad accogliere manifestazioni di interesse da parte di altre Associazioni ed Enti senza finalità di lucro ».

A gratis, solo per puntualizzare.

Fa sorridere il tentativo maldestro di accreditare l’associazione, alla quale si affida il servizio pubblico, assegnandole la qualifica di “Ente Ecclesiastico”, come se fosse un titolo onorifico o accademico !

    • Chi dirige questo presunto e sedicente “Ente Ecclesiastico” ? 
    • Che esperienza ha nel settore della produzione e nella somministrazione di pasti ? 
    • E’ in possesso delle necessarie licenze ed autorizzazioni sanitarie e i suoi “volontari” dispongono degli indispensabili “libretti-sanitari” ? 
    • Che garanzie e cauzioni è in grado concretamente di offrire a garanzia dell’erogazione del servizio ? 

Nulla è stato detto, scritto e sottoscritto, in proposito.

L’Amministrazione si limita a citare, senza allegarla all’atto, l’invisibile «proposta pervenuta» da parte dell’associazione. Tanto basta a questa Amministrazione, almeno così sembrerebbe [3].

Dovendosi sempre e comunque tener conto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, non v’è ragione che l’affidamento non sia preceduto (e non seguito) da invito ad almeno cinque concorrenti, mentre dal caso in parola emerge, innanzitutto, che l’affidamento è già di fatto avvenuto senza aver consultato altri concorrenti, né sono stati dimostrati risparmi di spesa.

Al Sindaco Tranchida ed i suoi assessori è bastata una sola proposta di collaborazione fatta pervenire mercoledì 19 febbraio, dall’Ente Ecclesistico “Chiesa SS. Tinità”, rappresentata dall’innominato Presidente pro-tempore, per deliberare il successivo martedì 24 (dopo sole 26 ore, tenuto conto che sabato e domenica gli uffici sono chiusi).

Encomiabile rapidità, questa volta, diversamente dalla incredibile lentezza per ratificare - in presenza del notaio - le variazioni statutarie dell’ATM SpA.

A me, in vero, non piace leggere che, da un lato, « la gestione complessiva del servizio di mensa sociale » è posta a carico dell’Ente Ecclesiastico e, dall’altro, altresì apprendere che «il 50% delle spese per la remunerazione delle prestazioni espletate dalle figure professionali adibite alle attività di preparazione dei pasti fino al limite massimo annuale di € 20.000 » ricadono sul Comune.

Sembra una evidente contraddizione in termini.

Ma, a parte ciò, a me sembra che l’Amministrazione abbia perso l’ennesima occasione per dimostrare il proprio Cambia-Mento rispetto ai percorsi di affidamento dei servizi con modalità opache, oscure e clientelari che hanno costellato la storia di Trapani: dal caso “Asili Nido” del 2000 in poi. 

Stessa occasione hanno perso questi consiglieri di opposizione – leggi Movimento Cinque Stelle – che non hanno fatto sentire la propria voce in merito all’interruzione di questo servizio sociale essenziale, tacendo anche tanto sulla cessione del contratto da SAMAN ad ANTEO quanto sulla rinuncia di questa.
Come se si trattasse di un evento extra-comunale, successo altrove, su un’isola lontana, tipo un EVENTO DI MALTA, GIAMMAI DI UN FATTO LOCALE.

Meno male che  … Anna Garuccio c’è.


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Note:

Una notizia buona ed una cattiva. Prima la buona: « l’Amministrazione comunale intende riattivare il servizio mensa sociale gratuito presso l’immobile […] sito in Corso Piersanti Mattarella ». Il servizio, istituito grazie all’apprezzabile intuito dell’allora sindaco Vito Damiano, era stato interrotto lo scorso settembre proprio sotto la gestione del successore Giacomo Tranchida.

La notizia è buona, ma …

Ma … non si può ringraziare colui che prima consente supinamente l’interruzione di un servizio contrattualmente sottoscritto e poi ne annuncia la riattivazione, ma con nuovi maggiori oneri finanziari a carico, come sempre, della collettività (più di 20.000 euro annui) !

La scelta dell’Amministrazione Tranchida – denuncia la consigliera Garuccio in un’interrogazione dello scorso 20 febbraio – « vedrebbe il Comune di Trapani, ancora soggetto a pagare in quel periodo in cui DOVEVA AVERE GARANTITO GRATUITAMENTE IL SERVIZIO DI MENSA » [qui il comunicato integrale della consigliera Garuccio che spiega in dettaglio i termini della vicenda].

Soprattutto non c’è da incensare chicchessia per un semplice annuncio, sia pure ufficiale per via della Deliberazione di Giunta n. 62 del 24 febbraio 2020: la data dell’effettiva riapertura del servizio e le modalità di erogazione non sono assolutamente date alla civica conoscenza, almeno al momento [1].

In poche, ma sentite parole: l’appalto sembrerebbe sia stato già affidato all’Ente Ecclesiastico Chiesa SS. Trinità”, con sede legale in Via Badia Grande, 23 Trapani, tuttavia si accettano suggerimenti. Poi vedremo !

Ora è il momento delle notizie cattive. Al riguardo sono diverse. Ma andiamo per gradi.

La cooperativa Anteo poteva legalmente recedere dal contratto firmato dalla Saman cui era subentrata ?

La prima cattiva notizia consiste nell’aver supinamente accettato la rescissione unilaterale del contratto in corso con la cooperativa biellese Anteo (inopinatamente subentrata alla milanese “Saman Servizi”) come ha perfettamente denunciato la consigliera comunale Anna Garuccio. Ciò ha comportato un evidente danno a carico della cittadinanza, pari ad alcune decine di migliaia di euro.

Un danno – aggiunge la consigliera – cui l’Amministrazione avrebbe dovuto rispondere con un’azione legale. Invece, tanto l’assessore Abbruscato quanto il sindaco Tranchida, sarebbero rimasti indifferenti, sempre a dare credito all’esponente della maggioranza (seppur talvolta in dissenso) che ha presentato una articolata interrogazione.

«Perché non si è ritenuto di procedere legalmente nei confronti di Anteo, considerato il recesso dal servizio gratuito per il Comune di Trapani, dopo che per quest’ultimo aveva erogato per i primi tre anni alla ditta Saman, con fondi comunali, un contributo pari a 185 mila Euro » ? – interroga la Garuccio.

La cooperativa cessa unilateralmente il servizio di mensa ma il Comune paga le fatture

In proposito, appare strano – a chi scrive, ma certamente non al dirigente Francesco Guarano che ha firmato il provvedimento – che l’Amministrazione di Trapani eroghi in ottobre [2] denaro pubblico per 24.876,08 euro alla ANTEO Cooperativa Sociale Onlus di Biella quando questa aveva interrotto unilateralmente il contratto sin dal precedente 1° settembre. Il Comune avrebbe potuto cogliere l’occasione per “compensare” il debito col presumibile credito, così limitando il danno ?

Parimenti incomprensibile – sempre solo a chi scrive – appare il fatto che l’Amministrazione Tranchida abbia saldato [3] alla SAMAN “Servizi Coop. Sociale ARL”, e non alla ANTEO, il debito di 24.876,08 euro per il servizio erogato nei primi quattro mesi dell’anno 2019, quando ANTEO aveva già comunicato – sin dal 16 gennaio 2019 – di essere subentrata alla medesima SAMAN.

Dopo quasi 6 mesi di temporeggiamento, il Comune è capace solo di … affidarsi alla Santissima Trinità !

La seconda cattiva notizia è rappresentata dal nuovo “percorso o procedimento” – assai poco trasparente, a mio avviso ovviamente – individuato dall’Amministrazione del sindaco Tranchida per riaprire la mensa sociale.

Non più un trasparente bando pubblico, come fece quel “Carabiniere” dell’ex sindaco Vito Damiano. Altri tempi, secoli, era il Medio Evo.

All’Amministrazione del Cambia-Mento basta una sorta di velocissima “assegnazione diretta”, così sembra di capire dall’imperscrutabile testo della Delibera. Il Cambia-Mento, vien da domandarmi, è sempre sinonimo di miglioramento ? Ne dubito !

La Giunta, nella nuova Delibera, da un lato attesta di « DI ACCOGLIERE la proposta di collaborazione ricevuta da parte dell’Ente Ecclesiastico “Chiesa SS. Trinità”, con sede legale in Via Badia Grande, 23 Trapani », per stipulare un Accordo di Collaborazione, ma dall’altro dichiara « la disponibilità ad accogliere manifestazioni di interesse da parte di altre Associazioni ed Enti senza finalità di lucro ».

Quale il curriculum del sedicente Ente Ecclesiastico in tema di erogazione di pasti a norma di legge?

Fa sorridere il tentativo maldestro di accreditare l’associazione, alla quale si affida il servizio pubblico, assegnandole la qualifica di “Ente Ecclesiastico”, come se fosse un titolo onorifico o accademico !

  • Chi dirige questo presunto e sedicente “Ente Ecclesiastico” ?
  • Che esperienza ha nel settore della produzione e nella somministrazione di pasti ?
  • E’ in possesso delle necessarie licenze ed autorizzazioni sanitarie e i suoi “volontari” dispongono degli indispensabili “libretti-sanitari” ?
  • Che garanzie e cauzioni è in grado concretamente di offrire a garanzia dell’erogazione del servizio ?

Nulla è stato detto, scritto e sottoscritto, in proposito.

L’Amministrazione si limita a citare, senza allegarla all’atto, l’invisibile « proposta pervenuta » da parte dell’associazione. Tanto basta a questa Amministrazione, almeno così sembrerebbe [4].

In verità, dovendo un’Amministrazione Pubblica sempre e comunque tener conto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, non v’è ragione che l’affidamento non sia preceduto da invito ad almeno cinque concorrenti. Dal caso in parola, invece, emerge, innanzitutto, che l’affidamento è già di fatto avvenuto senza aver consultato altri concorrenti, né siano stati dimostrati risparmi di spesa.

Al Sindaco Tranchida ed i suoi assessori è bastata una sola proposta di collaborazione fatta pervenire mercoledì 19 febbraio, dall’associazione denominata “Chiesa SS. Tinità Badia Nuova – Ente Ecclesiastico”, rappresentata dall’innominato Presidente pro-tempore [5], per deliberare il successivo martedì 24 (dopo sole 36 ore, tenuto conto che sabato e domenica gli uffici sono chiusi).

Encomiabile rapidità, questa volta, non riscontrabile altre volte : come, ad esempio, nel caso dalla incredibile lentezza necessaria per ratificare – in presenza del notaiole variazioni statutarie dell’ATM SpA.

A me, in vero, non piace leggere che, da un lato, « la gestione complessiva del servizio di mensa sociale » è posta a carico dell’Ente Ecclesiastico e, dall’altro, altresì apprendere che « il 50% delle spese per la remunerazione delle prestazioni espletate dalle figure professionali adibite alle attività di preparazione dei pasti fino al limite massimo annuale di € 20.000 » ricadono sul Comune.

Sembra una evidente contraddizione in termini.

Cambia-Mento a parole ed opposizione che non vede e non sa

Ma, a parte ciò, a me sembra che l’Amministrazione abbia perso l’ennesima occasione per dimostrare il proprio Cambia-Mento rispetto ai percorsi di affidamento dei servizi con modalità opache, oscure e clientelari che hanno costellato la storia di Trapani: dal caso “Asili Nido”, per cui pagò con la propria carriera politica (e non solo) l’allora sindaco Nino Laudicina, in poi.

Stessa occasione hanno perso questi consiglieri di opposizione – leggi Movimento Cinque Stelle – che non mi risulta abbiano fatto sentire la propria voce in merito all’interruzione di questo servizio sociale essenziale. Hanno taciuto tanto sulla cessione del contratto da SAMAN ad ANTEO quanto sulla rinuncia di questa. Come se si trattasse di un evento extra-comunale, successo altrove, su un’isola lontana, tipo un EVENTO DI MALTA, GIAMMAI DI UN FATTO LOCALE.

Meno male che … Anna Garuccio c’è.

Note:

[1] Aggiornamento : In data 25 febbraio, sul sito web del Comune è stato pubblicato l’avviso pubblico con cui si ricercano dei soggetti disponibili a compartecipare al servizio che appare sempre già assegnato alla società SS Trinità.

[2] Determinazione n. 3089 del 14/10/2019, inerente i pranzi erogati nei mesi da maggio ad agosto 2019.

[3] Determinazione n. 2356 del 19/07/2019, inerente i pranzi erogati nei mesi da gennaio ad aprile 2019.

[4] Eppure, a ben guardare ed a leggere a destra ed a manca, le cose non stanno esattamente cosi. L’ANAC – l’Autorità Nazionale Anticorruzione, infatti ha da tempo osservato che quando l’affidamento avviene ai sensi dell’art. 119 del D.lgs. n. 267/2000, “ che consente ai Comuni di stipulare accordi di collaborazione nonché convenzioni con soggetti pubblici o privati diretti a fornire consulenze o servizi aggiuntivi al fine di favorire una migliore qualità dei servizi prestati ”, non deve dimenticare, in via preliminare, che l’art. 43 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, che prevede che dette iniziative devono essere dirette al perseguimento di interessi pubblici, escludere forme di conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella privata e comportare risparmi di spesa.

[5] da una ricerca su internet, forse si tratta della persona del Diacono Girolamo Marcantonio, direttore altresì della Caritas di Trapani.

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Una risposta

  1. peppe ha detto:

    ho letto il quasi puntuale articolo. aggiungo: 1) a suo tempo, posi il problema alla Trapani, consigliera 5stelle, ma niente;2) la Saman interrompe il servizio allorquando la Agenzia delle Entrate pignora il credito della Saman vesro il Comune di Trapani 3) il contratto firmato dall’allora sindaco Damiano è molto rigido e puntuale con tante condizioni non rispettate dalla Saman e ”ignorate” dall amministrazione tranchida;4) Badia grande è una azienda molto ricorrente nella gestione Tranchida/lumia

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