CASSIERE: GIOCHI OSCURI IN CONSIGLIO

Giovanni De Santis

Giovanni De Santis

Il sindaco pro-tempore di Trapani, difronte a certi “interessi”, non ha più una maggioranza. E' il dato politico che esce fuori dal consiglio comunale straordinario del 6 dicembre scorso avente per oggetto la variante urbanistica che doveva dare il via alla realizzazione del discusso progetto del Centro commerciale di Contrada Cassiere.

Il sindaco pro-tempore ha detto ripetutamente (da ultimo ha scritto nella sua recente lettera indirizzata al Consigliere De Santis) «ho espresso il mio parere contrario alla realizzazione del centro commerciale sia per il luogo prescelto, sia per le sue refluenze, a mio parere estremamente negative, sul tessuto economico, sociale e culturale della città. Ho detto poi che, se questa è l'evoluzione del mercato, sarebbe stato a mio parere preferibile un luogo più distante dalla città, come fanno tutte le altre città d'Italia e come detto da architetti, esperti ed altri».

Contro la sua "chiave di lettura" della questione "Cassiere", invece, oltre al prevedibile centro-sinistra (che vuole il centro, ad eccezione di De Caro che ha annunciato l'astensione e Pellegrino che, omololandosi al proprio voto in commissione, dovrebbe votare contro), anche – sembra – il centro (UDC, almeno in parte, ed MPA).

Il 6 dicembre, i consiglieri De Santis e Causi hanno sollevato una “questione pregiudiziale” sulla regolarità della convocazione del Consiglio straordinario. Su tale richiesta – in sostanza – si associano proprio Francesco Di Bono (MPA) e Stefano Nola (UDC). I rappresentanti di Forza Italia e della Lista del sindaco restano isolati. La strada voluta dal Consiglio è chiara: si vuole prendere tempo per far si che l'eventuale commissario straordinario nominato dal TAR a decidere a favore del Centro commerciale del cassiere.

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Che chiedono l'annullamento della seduta per delle "eccezioni" procedurali.

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Che contesta i primi due.

Ed è chiaro perché. In Consiglio, anche per non “scontentare” il sindaco, tale voto a favore sarebbe “difficile”. Più “facile” la strada della “rinuncia”. Nella convinzione (basata su cosa?) che il commissario delibererà di certo a favore del Centro commerciale.

Già la mattina del 6 dicembre si leggeva su “La Sicilia” come il consigliere «Enzo Abbruscato annuncia battaglia: … sto valutando l'opportunità di presentare una eccezione procedurale perché non riesco ancora a seguire il percorso che ha portato ad una improvvisa accelerazione», e di «un altro elemento che può condizionare i lavori d'aula. Quello della verifica del numero legale. Chi non è d'accordo con la procedura seguita dal presidente potrebbe manifestare il suo dissenso non partecipando al confronto consiliare».

A loro risponde il sindaco pro-tempore che afferma, nella sua lettera a De Santis, che «non si facessero giochi sottobanco e ricatti e che i Consiglieri votassero in tutta coscienza, senza essere indotti da false promesse e senza interventi interessati, assumendosene la loro responsabilità davanti ai cittadini».

Anche la stessa Presidente del Consiglio, avv. Anna Bucaria, esce “bocciata” dal voto sulle “pregiudiziali”. C'è chi vede la stessa avvicendabile nella carica di presidente da parte di Giovanni De Santis (vicino – col suo “Movimento” – all'on. Culicchia fresco di nomina a segretario provinciale dell'MPA).

Nicola De Caro

Nicola De Caro

Sulla “pretestuosità” delle “pregiudiziali” noi concordiamo col consigliere Nicolò De Caro (Partito Democratico). In passato si sono svolte le sedute straordinarie del Consiglio senza che, mai, dico mai, ho letto che al punto uno fosse iscritto il punto sull'approvazione dei verbali delle sedute precedenti (come richiesto da Causi, citando l'art. 165, comma 2, della L.R. 16 del 1964). Lo stesso De Caro ha letto in aula il Regolamento dei lavori dove prevede che i Consigli straordinari possono essere convocati su decisione del presidente stesso senza, quindi, bisogno della convocazione, prima, della Conferenza dei Capi Gruppi (come richiesto da De Santis).

Ha ragione ancora il sindaco pro-tempore, insomma, che scrive – sempre nella lettera inviata a De Santis, in merito a precedenti dichiarazioni del consigliere – «cerchiamo quantomeno di non essere ridicoli».

Nel frattempo Nicolò De Caro ha deciso di dissociarsi da questo atteggiamento ed ha annunciato (TrapaniOk del 7 dicembre) che nel prossimo consiglio «Io mi dichiaro indipendente. Non ci sto a fare gruppo in questo modo».

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