Cento milioni per rifare il trucco alla Città

TRAPANI – La città si appresta a rifarsi il look. Poco meno di 100.000.000 (centomilioni) di euro infatti arriveranno nelle casse comunali. Diversi gli interventi previsti. Ma anche i rischi.

C’è tempo un anno Da settembre 2004 a settembre 2005. Entro questo arco di tempo la città dovrà cambiare volto e vincere la sfida per riuscire ad accogliere degnamente la mole di addetti ai lavori e turisti che invadranno le strade cittadine che, come detto, saranno lo scenario per la prossima Louis Vuitton Cup.

Presso le casse comunali arriveranno quasi 100.000.000 di euro di cui 4.000.000 come contributo regionale e 16.000.000 verranno invece direttamente dal Comune che è ricors alla Cassa depositie Prestiti.

Con questi 97.171.000 euro il sindaco Mimmo Fazio, si ripromette di portare a termine diverse opere, una lunga elencazione di 45 interventi che dovrebbero cambiare il volto della città:

completamento della piscina olimpionica scoperta di piazzaleilio;
restauro di P.zza mercato del pesce;
realizzazione di un nuovo canile intercomunale;
collettamento acuqe nereTorre di Ligny e Belvedere di via Carolina;
Sistemazione basolato di p.zza Umberto I (p.zza stazione)
ripristino della pista in gomma del campo coni;
rifacimento parquet della palestra di via tenente Alberti;
sostituzione tratti rete idrica della zona via Virgilio-porto peschereccio;
riqualificazione ex mattatoio comunale;
restauro del complesso San Domenico;
nuovo serbatoio san giovannello;
manutenzione piazze del centro storico;
manutenzione straordinaria illuminazione viale regina elena;
manutenzione straordinaria viale Lutazio Catulo;
manutenzione straordinaria via Isola Zavorra;
parcheggio multipiano via Trento-p.zza Malta;
manutenzione impianti sportivi;
illuminazione pubblica artistica Colombaia;
prolungamento via Giacalone e via Ilio;
lavori sistemazione via Libica e raddoppio careggiata;v ristrutturazione antica fabbrica del ghiaccio;
arredamento casa albergo per studenti presso l’edificio ex Principe di Napoli;
ristrutturazione palestra Cappuccini e sistemazione scuola Buscaino Campo;
condotta di allontanamento acque bianche stazione di sollevamento di via Tunisi;
bonifica aree litorali a nordo da p.zza Mercato del Pesce a via Tunisi
regimentzione acque piovane provenienti dall’abitato sopra la ferrovia;
sistemazione straordinaria strada di adduzione al nucleo industriale;
opere mobili per la fruizione dell’evento sportivo;
nuovo teatro all’interno di palazzo Lucatelli;
recupero del canale per le visite all’interno della riserva delle Saline;
definizione dei percorsi informativi sulle Saline e sulla colombaia;
rifacimento basolato Mura di tramontana;
realizzazione strade limitrofe parcheggio a raso Palazzettoo delle Sport;
discarica in contrada Agnone;
collegamento via Dante Alighieri-via Garibaldi;
sistemazione via Ammiraglio staiti;
recupero bastione dell’Impossibile;
fognatura via Ammisraglio staiti;
manutenzione straordinaria marciapiedi della città;
realizzaizone due parcheggi in via De Santis;
parcheggio in via 46 fontanelle milo;
riqualificazione asse viario via G.B. Fardella;
centro servizi mobilità – piazzale Ilio.

Se da un lato però questa rappresenta una opportunità non di poco conto dall’altro si presentano anche diversi rischi.

Ma due, in particolar modo, su tutti: che i commercianti vedano solo polli da spennare nei turisti che arriveranno in città per l’evento, rischio questo non di poco conto, vista la mentalità arraffona che domina in cente sacche della “cultura” trapanese; il secondo, forse più grave, è che non ci sarà tempo per indire gare pubbliche di appalto e questo potrebbe significare attribuire i lavori su “trattativa privata”.

Qui si parla di 200.000.000.000 delle vecchie lire e una fetta di questa torta potrebbe fare gola a tanti, inutile nasconderlo. Con quali criteri verranno assegnati i lavori? Chi assicurerà il cittadino che non si favorirà l’amico o il parente? Quando si tratta poi di grossi appalti non è difficile trovare implicati certi gruppi (avete mai sentito parlare di Favara? È una città siciliana dove l’edilizia è in mano alla mafia…). Il rischio è alto, inutile nasconderlo.

Ma noi siamo fiduciosi e certi che le amministrazioni coinvolte non si lasceranno piegare da una logica clientelare (o peggio mafiosa).

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