CHIESA DEL COLLEGIO: NUOVE SCOPERTE
TRAPANI – E’ notizia di qualche tempo fa che in occasione dei restauri che si stanno portando avanti presso la chiesa del collegio dei Gesuiti, in corso Vittorio Emanuele, sono venuti alla luce alcuni ritrovamenti del tutto inaspettati e che scrivono un nuovo capitolo sulla storia di questo splendido esempio di architettura barocca della nostra città.
Tra le altre cose, questi fatti ci testimoniano come nella nostra piccola città le testimonianze artistiche non mancano ma si fa fatica a farle conoscere e a pubblicizzarle degnamente.
Potrebbero rappresentare una risorsa che invece, ai più, molto spesso rimane nascosta.
Appare interessante sapere qualcosa di più circa i ritrovamenti fatti presso la chiesa e pertanto abbiamo contattato l’architetto Luigi Biondo, dirigente del Servizio III della Soprintendneza BB.CC.AA. di Trapani, allo scopo di ottenere alcuni dettagli in più rispetto a quelli che circolano.
Architetto Biondo, ci piacerebbe sapere qualcosa di più circa i ritrovamenti fatti presso la chiesa del Collegio dei Gesuiti. Per esempio, cominciamo col cercare di capire chi dovrebbero rappresentare le statue ritrovate.
Intanto desidero ringraziare l’interessamento al lavoro del Collegio che mi ostino a pensare mio. Detto questo, possiamo dire che le statue rappresentano sante venerate in Sicilia. Siamo certi di aver individuato Santa Lucia e Santa Rosalia ed esploreremo ancora per capire chi è la santa con una colomba sulla spalla e le altre ancora da svelare dal muro.
Già siete in grado di capire a che epoca risalgono e il loro autore?
Immaginiamo che possano essere realizzate fra la metà e la fine del ‘600 in quella fase in cui la chiesa viene arricchita con le prime decorazioni più semplici. L’autore potrebbe essere uno stuccatore locale che utilizza i materiali del luogo (tufi di Favignana e calce) per realizzare opere che hanno riferimenti alla statuaria dei grandi artisti del momento.
Ce ne sono altre?
Abbiamo già scoperto 4 statue ma sappiamo già, grazie ai saggi eseguiti, che esistono almeno altre tre opere dentro al muro della navata sinistra. Una quarta potrebbe essere stata coperta dalla decorazione in marmi mischi che ricopre la parete con la porta di accesso alla sagrestia.
Per una buona notizia, ce n’è un’altra un po meno buona e riguarda lo stato di salute del Liceo Ximenes, ex chiostro della chiesa del Collegio. Approfittiamo della disponibilità dimostrataci per chiedere all’architetto Biondo quale sia lo stato di salute di questo edificio che a Trapani è stato per lungo tempo una vera e propria istituzione.
“L’edificio del liceo classico – ci viene detto dall’Architetto Biondo – ha un’ala che potrebbe ancora essere agibile, provvista di collaudo dopo il recupero di circa 10 anni or sono, tutto il resto dell’edificio oltre al degrado per abbandono presenta punti di criticità notevoli. Rimanendo in abbandono potrebbero innescarsi crolli causati da infiltrazioni d’acqua. L’edificio, di proprietà comunale, è stato affidato alla provincia visto che si trattava di una scuola superiore. Alla provincia spetterebbe predisporre un progetto e cercare le risorse per i lavori.”
L’augurio da parte di chi scrive e che non si optino dei metodi di messa in sicurezza troppo radicali ad opera della Provincia (vedi ex Capannone SAU) o che si perda troppo tempo prima di intervenire e vedere crollare un pezzo di storia veramente importante di questa città.