Emergenza posti al cimitero: un forno crematorio è la risposta!
«Il recente problema “Emergenza al Cimitero”, dovuto all’indisponibilità di posti per la tumulazione dei feretri, riapre l’annoso dibattito sulla cremazione delle salme». Lo sostiene Natale Salvo, segretario generale del movimento civico “A Misura d’Uomo”, da qualche mese particolarmente attivo a Trapani.
Per il movimento, che ha dibattuto al proprio interno la questione, l’Amministrazione del sindaco Vito Damiano deve «attivarsi, anche in associazione con i Comuni viciniori, anche fruendo degli interventi finanziari della Regione previsti dalla legge 18 del 2010, o con “progetti di finanza” (come si sta attivando il Comune di Misterbianco, ad esempio), per realizzare un forno per la cremazione all’interno o all’esterno del Cimitero di Trapani».
«La cremazione (incenerimento rapido ad alta temperatura) è una pratica funeraria prevista dalla legge italiana naturalmente su base volontaria del defunto o dei familiari. Tuttavia, in Sicilia sono attivi solo due forni crematori, uno a Palermo (non sempre funzionante), l’altro a Messina. L’assenza di forni nelle restanti province induce, chi ha deciso per questa modalità, a lunghi, costosi e poco gradevoli “tour” in giro per la Sicilia», spiega il prof. Gabriele Tripi, uno dei soci di “A Misura d’Uomo”.
Nel nostro Paese – aggiunge Natale Salvo – «La pratica della cremazione è, in Italia, in costante crescita. Nel 2012 a fronte di 590.000 decessi sono state eseguite circa 91.500 cremazioni, con una incidenza percentuale che supera il 15%» ma con evidente disomogeneità territoriale. Il 27,4% dei procedimenti è stato svolto in Lombardia, mentre la Sicilia è all’ultimo posto con appena lo 0,5 di cremazioni.
A spiegazione di questa disomogeneità – è convinto Gabriele Tripi – esistono «motivi di ordine sicuramente culturale» ma anche l’assenza di «campagne informative atte a diffondere la conoscenza delle diverse pratiche funerarie e per favorire la scelta della cremazione», campagne informative che, per Tripi, il Comune non può più sottrarsi dallo svolgere.
Oltre che inserire l’opera nel Piano Triennale delle opere pubbliche, un primo passo verso la realizzazione del forno per la cremazione dei feretri, può essere quello della redazione di un apposito “Regolamento comunale”, per come, già dal 2011, si è dotato il Comune di Ragusa. Anche in tal senso Natale Salvo, a nome del movimento “A Misura d’Uomo”, ha già sollecitato l’Amministrazione Damiano e, in particolare, l’assessore Giuseppe Licata.