Circoscrizioni, chi le affossa? Ecco i nomi dei Franchi Tiratori
Poi c’è gente che, sfiduciata, si da all’antipolitica, che va ad ingrossare il triste fenomeno dell’astensionismo. Ma come dire loro che hanno torto?
Se il politico non è credibile, se il politico dice e promette una cosa e poi ne fa una opposta, come poter riconoscere ancora il “primato” della politica?
Prendiamo ad esempio la legge approvata questa settimana alla Regione e che ha abolito, in Sicilia, i Consigli di Circoscrizione, fatti salvi quelli delle città di Palermo, Catania e Messina.
Un argomento piccino piccino, certo, ma che fa al caso nostro per dimostrare come “funziona” la politica.
Da quasi quattro mesi, a Trapani, c’è chi, il movimento “A Misura d’Uomo” promosso da Natale Salvo, si batte per la loro istituzione nel capoluogo. Il progetto è ampio e conduce ad una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, avvicinando la politica ai quartieri popolari.
Al Comune alcuni consiglieri, sollecitati dagli amici di Salvo, propongono un “atto di indirizzo” – oggi è al punto 24 dell’ordine del giorno – per istituirli.
Ma scatta l’allarme: alla Regione si stanno muovendo per abolire, loro, d’imperio i Consigli di Circoscrizione.
Natale Salvo non demorde, prepara, assieme agli avvocati Francesco Faliero e Giuseppe Marascia, un emendamento che viene inviato a tutti e novanta i deputati via mail. Salvo non vuole un “padrino”, infatti. Da semplice cittadino chiede ai rappresentanti dei cittadini di valutare la proposta.
Diciotto deputati rispondono e, personalmente, presentano l’emendamento che salverebbe al Comune di Trapani la possibilità di istituirli.
Martedì il voto, elettronico, palese, nominativo e quindi documentato e documentabile. Paolo Ruggirello e il capogruppo Baldo Gucciardi (PD) votano secondo impegno, per il mantenimento delle Circoscrizioni, anche a Trapani. A loro si uniscono, fra gli altri, Nino Oddo (PSI) ed Antonella Milazzo (PD).
In tre, invece, Girolamo Fazio, Santi Formica e Giovanni Ioppolo (questi due della Lista Musumeci) votano contro l’emendamento da loro stessi sottoscritto e presentato; lo stesso Formica vota addirittura contro le proprie stesse parole, pronunciate pochi minuti prima in Aula, con le quali accusava il Governo Crocetta di attentato alla democrazia. Vincenzo Figuccia, primo firmatario dell’emendamento di Forza Italia, improvvisamente si dilegua dall’Aula e non vota.
L’esito finale del voto è di 24 a 24. Manca un solo voto, l’emendamento è bocciato. Trapani non potrà istituire i Consigli di Circoscrizione.
Un esito strano, incomprensibile, che lascia l’amaro in bocca a quanti credono nella politica. Non si può credere nell’errore. A cosa credere allora?