Circoscrizioni: Con un solo voto di scarto, la Regione le abolisce
24 voti a favore e 24 voti contro. Per un solo voto di scarto – la maggioranza era 25 – il Parlamento Siciliano boccia il “nostro” emendamento che avrebbe ripristinato i Consigli di Circoscrizione, anche a Trapani e Siracusa, dopo la loro abrogazione decisa in Commissione Affari Istituzionali e avrebbe allineato la nostra città a Palermo, Catania e Messina dove invece resteranno per una discriminazione poco chiara.
E pensare che la seduta d’Aula, ieri, era iniziata con i migliori auspici: erano stati in cinque i gruppi a presentare il nostro emendamento: Lista Musumeci (direttamente col presidente Nello Musumeci ed i deputati Formica e Ioppolo), l’on. Paolo Ruggirello (oggi PD ed ex-Articolo 4) assieme ad altri 3 neo-PD (Nicotra e Sammartino provenienti dall’UDC e Sudano ex-Cantiere Popolare-PID), lo stesso capogruppo del PD on. Baldo Gucciardi, Forza Italia (con la firma di tutti i propri sette deputati: ), il Gruppo Misto (con un atto a firma on. Venturino ed on. Fazio). Sembrava avessimo fatto con l’ex-plein.
Ad affossare, invece, la “nostra” richiesta tanto il Governo, PD ed UDC in testa, quanto il Movimento Cinque Stelle, che del Governo, chiacchiere a parte, è sempre poco segreta ruota di scorta.
L’on. Salvatore Siragusa (Movimento 5 Stelle) – palermitano, diploma di perito elettronico in tasca – è stato, martedì pomeriggio, il primo a tuonare contro i Consigli di Circoscrizione benché sarebbero stati istituiti senza alcun “costo della politica”, nessun gettone di presenza per presidente e consiglieri.
Per l’esponente “grillino”, infatti, «il consiglio circoscrizionale, quand’anche espletato gratuitamente dai componenti ha sempre un costo per l’ente comunale che è rappresentato dai locali, che è rappresentato dal personale che deve fornire il servizio di segreteria, che è rappresentato dalla corrente elettrica».
La Luce. Discutere di politica, magari di un problema che attanaglia la cittadinanza, magari per individuare una soluzione costa … luce, costa corrente elettrica. Ergo, per i Cinque Stelle, meglio non parlarne.
Sulla stesso piano, l’altro esponente del Movimento 5 Stelle, intervenuto in Aula, l’on. Stefano Zito – architetto di Siracusa – che, per motivi a noi sconosciuti, nutre un profondo odio interiore contro i Consigli di Circoscrizione della propria città, che lo porta ad esprimersi così: «Tenere consigli circoscrizionali aperti a titolo gratuitolo sa che cosa vuol dire? Che possibilmente c’è qualcuno che lavora per la pubblica amministrazione che si candida per essere eletto e poi richiedere l’avvicinamento».
Le elezioni a che servono, quindi, per Zito? A far ottenere, a chi le vince, non già una “poltrona”, troppo facile a pensarlo, ma addirittura un “avvicinamento” per chi lavora fuori, lontano dal proprio Comune.
Aboliamo le elezioni, ergo, per i Cinque Stelle. Basta, infatti, parole di Zito, che «si punta sui comitati cittadini, basta solo ascoltare la gente, quello che dovrebbe fare un sindaco».
Parole che fanno trasalire l’on. Santi Formica (Lista Musumeci)– medico di Messina -, ed è tutto dire: «Cosa stiamo risolvendo in Sicilia approvando questa legge? Eliminiamo spazi di democrazia. Ma se così è, se così è, eliminiamo tutti gli spazi di democrazia.Ritorniamo alla buona vecchia buon anima. Nominiamo un bel commissario per le regioni, un commissario in sostituzione di Camera e Senato, e abbiamo risparmiato una montagna di soldi.
Un esponente della vecchia Destra che accusa i Cinque Stelle di voler fare da sgabello al PD e ripristinare i Podestà (“Commissari”) cari al Duce Mussolini (la “buonanima”). Far da sgabello, da un progetto autoritario, insomma! Ecco dove siamo arrivati! Ed ha ragione, purtroppo!
Un progetto già in corso; continua e spiega l’on. Formica: «Si è cominciato con l’abolizione delle province per abolire solo i consiglieri provinciali, per abolire gli eletti, per impedire al popolo di esercitare una sua opzione. Si continua con il Senato, dicendo che si risparmia un miliardo, poi cinquecento milioni, poi duecento, poi ottanta, poi sessanta, poi niente. Poi niente! Bisogna abolire le elezioni».
Formica, nel proprio accorato intervento, non ci sta ad essere considerato un “costo”: «Ma la democrazia non è questo – spiega -! La democrazia ha un costo. Poi ci sono gli abusi. Ma gli abusi, le ruberie, il non rispettare il proprio ruolo quello non è più compito dell’azione parlamentare. Quello è compito – e lo fanno molto bene e fanno bene a farlo – dei magistrati».
Ma parole al vento. Il Governo Crocetta, il vero capo del parlamento l’on. Cracolici (PD), e i Cinque Stelle hanno deciso: I Consigli di Circoscrizione vanno aboliti. Il voto nominale, richiesto da Siragusa, lascia solo un po di amaro in bocca (24-24). Da notare, in proposito, la presenza in Aula di soli 48 deputati su 90. La proposta di mantenere questa «palestra di democrazia», come la chiama il professore siracusano on. Vincenzo Vinciullo (NCD), è, quindi, bocciata.
Per chi interessante, la parte di verbale della Seduta del Parlamento Siciliano da cui abbiamo tratto le frasi sopra riportate è scaricabile integrale qui appresso:
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