Cold Case: Chi non vuole nessuna Circoscrizione?
«I Quartieri rappresentano l’unità di partecipazione minima che consente alla Politica di essere vicina ai bisogni primari dei cittadini amministrati e di coinvolgerli nel processo conoscitivo e democratico-partecipativo. I Quartieri, quindi, sono una struttura utile per creare dei cittadini consapevoli».
Questo era il mio pensiero già il 14 giugno 2014, quando scrivevo, sul mio blog, il “post” “Trapani, i diritti negati: I Consigli di Quartiere”.
Lì spiegavo come la struttura “Quartiere” fosse «già prevista dallo Statuto Comunale di Trapani, dagli artt. 58-62, ma non è mai stata resa operativa».
Da questa considerazione iniziava, assieme ai “ragazzi” del movimento “Città a Misura d’Uomo” un impegno per attuare la “Costituzione” del nostro Comune ovvero lo Statuto.
La Circoscrizione contro la Scissione delle Frazioni Sud
L’emergere della richiesta dell’indipendenza delle Frazioni Sud del nostro capoluogo, avanzata dal Comitato “Misiliscemi”, permetteva di proporre l’attivazione dei “Consigli di Circoscrizione” come strumento di autonomia amministrativa all’interno dello stesso Ente.
Il 25 febbraio 2015 esprimevamo pubblicamente il nostro “No alla scissione delle frazioni”. L’avvocato Giuseppe Marascia argomentava: «il sacrosanto diritto all’autonomia ed alla autodeterminazione allo scopo di migliorare la cura del territorio, dell’economia, della cultura dei cittadini residenti nelle Frazioni Sud, può essere perseguito con strumenti giuridico – istituzionali diversi dal separatismo egoistico sia pur legittimo»
La soluzione al problema, era, per lui e per noi dell’associazione “A Misura d’Uomo”, «lo Strumento di Partecipazione democratica alla vita amministrativa del Comune, denominato “Consiglio di Circoscrizione”».
Ma, nonostante la nostra attività di “lobbing” sui consiglieri comunali, il 26 maggio 2015 eravamo amareggiati dal constatare e denunciare come «il Consiglio a maggioranza vota SI alla Scissione: È una ipocrisia!».
Dichiarava, in proposito il nostro attivista Giuseppe Cavarretta: «Insomma si fa ancora – da parte del Partito Democratico e del Partito Socialista che han votato per il SI alla secessione –, per l’ennesima volta, campagna elettorale nell’aula consiliare, ma questa volta si sta giocando col fuoco, perché l’esito dell’iter per la costituzione del nuovo comune non è così scontato e potrebbe avere ripercussioni assai gravi e, chiaramente, non calcolati da chi avrebbe dovuto calcolarli».
Tuttavia, Giuseppe Marascia, trovava qualcosa di positivo in quel voto: «i consiglieri comunali La Pica, Guaiana, Lamia, Bianco, Passalacqua, Sveglia, Cavarretta e Giarratano, che hanno votato NO alla scissione, e che mi fanno ancora sperare che qualcuno che creda ad una rinascita trapanese ancora c’è».
Alla Regione Crocetta e Grillini assieme contro la Circoscrizione
Nel frattempo, però, rispetto al nostro progetto partecipativo, si apriva un nuovo fronte: alla Regione Siciliana il testo del Disegno di Legge 980/A era, invece, uscito dalla Commissione con l’abrogazione di tutti i Consigli di Circoscrizione, fatti salvi quelli delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.
La proposta era sostenuta da movimento “Cinque Stelle”.
Contattavamo, quindi, via mail, tutti i deputati regionali cui sottoponevamo un “emendamento” che avrebbe salvato, per tutte le città capoluogo di provincia come Trapani, lo strumento dei “Consigli di Circoscrizione”.
Il 19 giugno 2015, «i deputati rispondono al nostro appello», in maniera formalmente bipartisan. Ci fa ben sperare!
L’ARS bocca emendamento salva-Circoscrizione
Il 23 giugno 2015, tuttavia, in Aula, nel Parlamento Siciliano, non accadeva l’esito sperato: «24 voti a favore e 24 voti contro. Per un solo voto di scarto – la maggioranza era 25 – il Parlamento Siciliano boccia il “nostro” emendamento che avrebbe ripristinato i Consigli di Circoscrizione».
A sparare a zero contro lo strumento di partecipazione il grillino on. Salvatore Siragusa: «il consiglio circoscrizionale, quand’anche espletato gratuitamente dai componenti ha sempre un costo per l’ente comunale che è rappresentato dai locali, che è rappresentato dal personale che deve fornire il servizio di segreteria, che è rappresentato dalla corrente elettrica».
A lui rispondeva l’on. Formica: «La democrazia ha un costo. Poi ci sono gli abusi. Ma gli abusi, le ruberie, il non rispettare il proprio ruolo quello non è più compito dell’azione parlamentare. Quello è compito – e lo fanno molto bene e fanno bene a farlo – dei magistrati».
La proposta di mantenere questa «palestra di democrazia», come la chiama il professore siracusano on. Vincenzo Vinciullo (NCD), è, quindi, bocciata.
Per chi ne avesse interesse, la parte di verbale della Seduta del Parlamento Siciliano da cui abbiamo tratto le frasi sopra riportate è scaricabile integralmente dal PDF in calce al “post” «Circoscrizioni: Con un solo voto di scarto, la Regione le abolisce».
Un trapanese fra chi vota contro le Circoscrizioni a Trapani: Fazio!
Il 26 giugno 2015 denunciavamo, in merito, «Ecco i nomi dei Franchi Tiratori».
Pubblicando l’elenco dei votanti l’emendamento.
Si scopriva, così, che «Girolamo Fazio, Santi Formica e Giovanni Ioppolo (questi due della Lista Musumeci) votano contro l’emendamento da loro stessi sottoscritto e presentato; lo stesso Formica vota addirittura contro le proprie stesse parole, pronunciate pochi minuti prima in Aula, con le quali accusava il Governo Crocetta di attentato alla democrazia. Vincenzo Figuccia, primo firmatario dell’emendamento di Forza Italia, improvvisamente si dilegua dall’Aula e non vota».
Ci domandavano, quindi: «se il politico non è credibile, se il politico dice e promette una cosa e poi ne fa una opposta, come poter riconoscere ancora il “primato” della politica?».
Tuttavia, il nostro impegno per i “Consigli di Circoscrizione” non cessa. Avremo modo di ritornare sul tema appena le circostanze lo permetteranno.